«Sulle giornate di apertura al commercio i DS vogliono azzerare gli accordi del Sindaco»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2000 19:07
«Sulle giornate di apertura al commercio i DS vogliono azzerare gli accordi del Sindaco»

Il giudizio è del capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi secondo il quale «questa maggioranza, come ha dimostrato ieri durante il Consiglio Comunale in tarda serata, è in preda a convulsioni e a panico elettorale».
«Dopo una trattativa con le parti durata tre mesi l’assessore Colonna era arrivato a stabilire i giorni di chiusura dei negozi - ha spiegato il capogruppo di Azione per Firenze – ieri, in Consiglio comunale, si sono presentati una cinquantina di lavoratori del settore “commercio e turismo” che hanno chiesto e ottenuto un incontro.

Subito dopo il gruppo DS ha presentato un ordine del giorno nel quale si chiedeva di rivedere l’accordo raggiunto dall’assessore al commercio. Non contenti sempre i DS chiedevano la sospensione dell’ordine del giorno da loro presentato e il rinvio della discussione». «Così - ha proseguito Toccafondi - dopo tre mesi di trattative, una delibera di giunta votata all’unanimità, una decisione presa e comunicata alla città, il partito di maggioranza che sostiene il Sindaco e la sua giunta di cui l’assessore Colonna fa parte, ha prima elaborato un ordine del giorno che di fatto “scomunicava” quanto deciso dal Sindaco, e poi in pieno imbarazzo politico lo ha rinviato.

Adesso, anche se rinviato, l’ordine del giorno dovrà comunque essere discusso e votato. Sono curioso di sapere cosa dirà la maggioranza a quelle categorie economiche che sono arrivate ad un accordo con l’assessore dopo una lunga trattativa alla quale avevano partecipato gli stessi sindacati, e cosa farà l’assessore Colonna se l’ordine del giorno verrà votato».
«La questione grave – ha concluso Toccafondi - è che la presenza di cinquanta persone in Consiglio Comunale possa sconvolgere, in preda a spasimi elettorali, il lavoro di tre mesi di trattative».

In evidenza