Conclusa l'indagine regionale sul disastroso impianto di smaltimento rifiuti dell'isola d'Elba

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 febbraio 2000 19:26
Conclusa l'indagine regionale sul disastroso impianto di smaltimento rifiuti dell'isola d'Elba

I rifiuti non sono stati smaltiti e le emissioni in fase di funzionamento hanno superato i massimi valori consentiti; in sintesi, l'impianto di smaltimento rifiuti di Buraccio, all'isola d'Elba, non funziona: questa la conclusione cui e' giunta la commissione consiliare d'indagine presieduta dal consigliere del Pdci, Mario Baglini che oggi ha riferito in aula i risultati. Dello stesso parere anche i Comuni limitrofi secondo i quali l'impianto non funzionera' mai e ritengono che l'Elba non abbia quindi risolto il problema dello smaltimento dei propri rifiuti.

Dall relazione di Baglini e' emerso che durante l'estate 1999 l'impianto ha funzionato senza l'attivazione del gassificatore, che durante il periodo estivo non e' mai stato accesso. L'Arpat ha svolto indagini sulle emissioni, sull'inquinamento acustico e sugli odori, ma ad oggi non e' dato conoscere se ed in quale misura le sostanze, verificate dall'Agenzia, al di sopra dei limiti consentiti dalla legge, siano state abbattute e se cio' possa considerarsi avvenuto in via definitiva. ''Sono state fatte e sono in corso di realizzazione opere destinate a questo scopo - ha detto Baglini - ma la Commissione non e' stata e non e' in grado di valutarne gli effetti.

L' impianto di Buraccio, nato come elemento centrale di un sistema autosufficiente di smaltimento dei rifiuti dell' Isola d' Elba, non e' ad oggi in funzionamento pieno''.
La richiesta di proroga di sei mesi di gestione sperimentale dell'impianto, avanzata dalla societa' Daneco-Montedison e rilasciata il 7 settembre 1999 dal ministero dell'Industria, andra' fino alla primavera del 2000 e quindi oltre i termini di scadenza della attuale legislatura regionale. Tuttavia, anche se nell'estate scorsa non si e' verificata la situazione di emergenza del 1998, ''il sistema elbano di smaltimento dei rifiuti - ha sottolineato Baglini - rimane allo stato delle cose ancora precario'.

Leopoldo Provenzali (Fi-Pp) ha parlato di fallimento della politica regionale ed ha ricordato che la societa' Daneco non poteva vantare una vasta esperienza nella tecnologia degli impianti per gassificatori. Secondo Provenzali ''bisogna percio' avere il coraggio di produrre soluzioni alternative''. Iole Vannucci (Cdu) ha sottolineato che nella stessa zona c' e' anche un inquinamento da rumore e una viabilita' critica. Non si comprende percio' le ragioni che hanno portato ad individuare come sede dell'impianto una zona pericolosa e con una discarica diretta delle acque in un fosso adiacente.

L'assessore all' ambiente Claudio Del Lungo ha affermato che era stata individuata in una zona estrattiva, quindi in un ambito gia' adibito ad attivita' di tipo industriale e che la Daneco si e' impegnata ad incrementare i processi di raccolta differenziata.

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