A Firenze il tasso di motorizzazione è calato del 9,3% dal 2008 al 2014

Auto ecologiche: in Toscana sono l’8,9% sul totale del parco circolante. Potenziata la guerra allo smog. L’assessore Bettini: “La giunta ritiene necessario adottare, con appositi atti, nuovi criteri ancora più rigorosi sul fronte della tutela ambientale e della salute pubblica”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2015 22:30
A Firenze il tasso di motorizzazione è calato del 9,3% dal 2008 al 2014

Dal 2008 al 2014 a Firenze il tasso di motorizzazione (e cioè le autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti) è passato da 562,8 a 510,3, con un calo del 9,3%. Anche negli altri comuni capoluogo di provincia toscani il tasso di motorizzazione è calato, con percentuali variabili che vanno dal -1,9% di Lucca al -8,3% di Pisa. In Italia dal 2008 al 2014 il tasso di motorizzazione è passato da 633 a 602,7 con un calo del 4,8%. Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Aci e Istat. Il tasso di motorizzazione italiano è minore rispetto al tasso di motorizzazione dei paesi del Nord America (649 auto ogni 1.000 abitanti) ma, nonostante il calo degli ultimi anni, è ancora sensibilmente maggiore rispetto a quello europeo (546 auto ogni 1.000 abitanti), ed a quello di Giappone e Corea del Sud (544 auto ogni 1.00 abitanti).

A questo bisogna aggiungere il fatto che l’età media del parco di autovetture circolanti in Italia è molto alta, soprattutto nelle regioni del meridione. Il calo del tasso di motorizzazione registrato negli ultimi anni trova le sue cause nelle sempre maggiori difficoltà da parte degli abitanti delle città ad utilizzare l’auto: sono infatti aumentate nei centri cittadini le piste ciclabili e le zone ZTL (in cui la circolazione è vietata per la grande maggioranza delle autovetture). Al contempo è drasticamente diminuito il numero parcheggi gratuiti disponibili.

Occorre però evidenziare che ancora oggi in molti casi l’uso delle autovetture non ha alternative praticabili, soprattutto se si pensa che in molte città i trasporti pubblici funzionano male e costano sempre di più e che alcuni servizi di grande importanza, come la consegna delle merci, non possono essere fatti se non con l’uso di mezzi a motore. Da quanto detto finora emerge che, nonostante la diminuzione degli ultimi anni, nelle città italiane sono ancora in circolazione molte autovetture, con un’età media piuttosto alta e quindi inquinanti e poco sicure.

Questa situazione meriterebbe un’attenzione particolare da parte delle Istituzioni, con provvedimenti che favoriscano un ricambio accelerato del parco circolante. Vista la particolare situazione economica che il nostro Paese sta attraversando, però, tali provvedimenti non sembrano all’ordine del giorno. Come fare, quindi, per rendere le auto circolanti più sicure e meno inquinanti a breve termine? Vi sono degli accorgimenti che possono aiutare gli automobilisti a viaggiare su mezzi più ecologici e più sicuri: ad esempio, una grande importanza ha la manutenzione periodica dei veicoli ed in particolare il controllo delle condizioni esterne e della pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che sono fattori che influiscono direttamente sulla sicurezza del veicolo (dal momento che i pneumatici sono l’unico punto del veicolo a contatto con il fondo stradale), sui consumi di carburante ed anche sulle emissioni di sostanze nocive.

E’ particolarmente importante assicurarsi che sui pneumatici non siano presenti tagli o rigonfiamenti sospetti e che la pressione sia uniforme ai valori riportati nel libretto d’uso del veicolo. Per fare questi controlli è bene rivolgersi a personale qualificato, che ha a disposizione i macchinari più avanzati per svolgerli in totale sicurezza.

Le auto ecologiche in circolazione in Toscana sono l’8,9% sul totale del parco circolante. Questo dato emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Federmetano (struttura di ricerca sul metano per autotrazione) su dati Aci relativi all’anno 2014. Su un totale di 2.378.843 auto circolanti in Toscana, quelle ecologiche (elettriche, ibride, a metano e a Gpl) sono 211.962 (che corrispondono, appunto, all’8,9% del parco), mentre quelle alimentate a benzina e a gasolio sono 2.166.881, e cioè il 91,1% del parco circolante. A livello nazionale, le auto circolanti nel nostro Paese sono il 7,9% del parco, mentre quelle alimentate a benzina e gasolio sono il 92,1%.

Le auto ecologiche, dunque, rappresentano ancora una quota marginale del parco circolante, che risulta composto per la maggior parte da auto alimentate a benzina e gasolio e quindi con livelli di emissioni particolarmente alti. Tuttavia, sottolinea l’Osservatorio Federmetano, quella delle auto ecologiche è una percentuale in costante crescita: infatti, come dimostrano i dati di settore degli ultimi anni, la quota di auto “verdi” in Italia è aumentata dell’1,3% dal 2010. Tale crescita, in particolare, è supportata dal considerevole aumento di auto circolanti a metano (+26,3% dal 2010). A questo proposito, evidenzia l’Osservatorio Federmetano, l’auto a metano costituisce senz’altro la soluzione più efficace tra quelle disponibili per ridurre l’impatto ambientale e risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane.

Il metano, infatti, offre importanti benefici in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di C02 ed ha alcune valenze peculiari di grande rilievo rispetto a tutte le altre soluzioni a basso impatto, non solo dal punto di vista ecologico.

Si potenzia la lotta allo smog in Toscana: più centraline e una nuova rete di monitoraggio improntata su criteri diversi, più scientifici e più rappresentativi della qualità dell'aria in tutta la regione. Nella nuova rete le stazioni di misura della qualità dell'aria saliranno da 32 a 37. Ci saranno anche 2 stazioni mobili che potranno consentire di sopperire a malfunzionamenti delle stazioni fisse di rete, per garantire la continuità delle misurazioni e per l'effettuazione di indagini specifiche. Passeranno inoltre da 31 a 63 i comuni toscani che dovranno dotarsi di un Piano di Azione Comunale (PAC) ovvero del programma che prevede interventi strutturali e interventi contingibili, questi ultimi da attivare solo in caso di necessità, per combattere lo smog. Il nuovo elenco dei comuni è il frutto di un importante lavoro condotto dalla Regione in collaborazione con Lamma e ARPAT grazie al quale viene ridefinita l'estensione territoriale da associarsi ai dati misurati dalle singole stazioni della rete regionale della qualità dell'aria. Il nuovo approccio ha ridisegnato le aree comprendenti più comuni omogenei per qualità dell'aria i quali dovranno quindi predisporre i rispettivi PAC. "Il nuovo approccio che fissiamo con la delibera appena approvata, frutto di uno studio complesso e articolato, si basa sull'analisi per aree ampie, visto che l'aria non ha confini comunali – ha detto l'assessore all'ambiente e difesa del suolo Federica Fratoni – In questo modo potremo intervenire più fermamente sull'inquinamento nelle aree urbanizzate.

Si tratta un ulteriore passo avanti nella lotta al cambiamento climatico, come sottolineato dal presidente Rossi durante il suo intervento alla conferenza di Parigi e ricordo anche che la Regione ha aderito in qualità di coordinatore territoriale al Patto dei Sindaci. La politica di risanamento che abbiamo potenziato si concentra su interventi strutturali, volti a garantire effetti più stabili nel tempo e quindi il rispetto dei valori limite di qualità dell'aria indipendentemente dalle condizioni meteo".

“La nostra giunta, fin dall’inizio del mandato, ha posto al centro della propria azione di governo la lotta all’inquinamento -ha spiegato l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini- e lo ha fatto con atti concreti in vari campi come ad esempio quello della mobilità, a partire dalla tramvia fino all’incentivazione dell’uso del car sharing e dei mezzi elettrici. Non solo, abbiamo anche cercato di intervenire sugli stili di vita dei fiorentini, messo in atto un piano ambizioso per l’efficientamento energetico, applicato il Regolamento urbanistico che non prevede nuovo consumo di suolo e abbiamo avviato un consistente piano di ripiantumazione degli alberi”. “In questo senso, nonostante che negli ultimi due anni sono sensibilmente diminuiti i superamenti dei limiti di Pm10 stabiliti dalla legge - ha continuato Bettini -, la giunta ritiene che sia comunque necessario adottare, con appositi atti, nuovi criteri ancora più rigorosi sul fronte della tutela ambientale e della salute pubblica.

L’obiettivo è proporne l'estensione, anche a tutti i Comuni dell'area metropolitana, consentendo così risultati più efficaci”. “Questi nuovi criteri, unitamente ai nuovi indirizzi regionali che si attendono, anch’essi più restrittivi, potranno anche portare all'emissione di provvedimenti del sindaco volti a limitare comportamenti e azioni che determinano l’aumento dell'inquinamento”.

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