Politiche attive del lavoro della Provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 1999 20:30
Politiche attive del lavoro della Provincia di Firenze

La Giunta provinciale dovrà presentare, "entro breve tempo", un programma organico delle "delle iniziative operative che sta assumendo per rispondere in modo adeguato ai compiti istituzionali affidati" nell'ambito delle politiche attive del lavoro. A questo viene impegnata da un ordine del giorno presentato dall'assessore al lavoro Mirna Migliorini e approvato, in consiglio provinciale, con i voti favorevoli della maggioranza, quelli contrari del Polo e l'astensione di Rifondazione comunista. L'impegno della Giunta è motivato dal processo di "radicale cambiamento che si sta realizzando nel campo della formazione professionale, politiche attive del lavoro, collocamento, che affida alla Provincia l'organizzazione dell'intero sistema".

Questo cambiamento, osserva tra l'altro l'assessore, è finalizzato alla crescita dell'occupazione, alla realizzazione di pari opportunità, a politiche di inclusione sociale e alla competitività delle imprese unitamente allo sviluppo della capacità produttiva del territorio.
La questione lavoro era stata sollevata in consiglio dal capogruppo del Ccd Alessandro Corsinovi che aveva presentato un ordine del giorno sulla "crescente disoccupazione nel Mugello e Alto Mugello".
Stando ai dati forniti dalla sezione circoscrizionale per l'impiego e il collocamento di Borgo San Lorenzo e riportati da Corsinovi nel suo documento, alla data del 30 giugno '99, nei comuni di Borgo, Barberino, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Marradi, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia e Vicchio i disoccupati e le persone in cerca di prima occupazione residenti nei nove comuni sono saliti, in un anno, del 5 per cento, passando da 4122 del 30 giugno 1998 ai 4324 alla stessa data del 1999.

"Il 51 per cento è rappresentato per la prima volta da cittadini al di sopra dei trenta anni", ha scritto Corsinovi in un ordine del giorno nel quale si chiedeva al Presidente della Provincia e alla Giunta attivare tutte quelle iniziative che, nell'ambito di una ripresa e di un rilancio delle opportunità di sviluppo economico, "consentano di invertire la tendenza alla crescita della disoccupazione soprattutto femminile e relativa alle fasce di età superiore ai 30 anni".
Su questi dati, l'assessore Mirna Migliorini, ha notato che "mentre aumenta del 5 per cento l'iscrizione al Collocamento, aumenta anche la percentuale degli avviati al lavoro: l'11 per cento in più rispetto al primo trimestre del '98".

Le cifre "vanno perciò maneggiate con estrema cautela".
Criticando la posizione di Corsinovi Massimo Marconcini (Comunisti italiani) ha detto di non riuscire "a capire come si faccia in commissione e in consiglio a bocciare il piano di sviluppo per il Mugello e poi chiedere alla giunta provinciale di intervenire con qualsiasi iniziativa". Ieri pomeriggio, infatti, il consiglio provinciale ha approvato l'aggiornamento del Piano pluriennale di sviluppo socioeconomico della montagna della zona Mugello, Alto Mugello, Val di Sieve-Pratomagno Fiorentino per il triennio 1998-2000 (favorevole la maggioranza, astenuta Rifondazione comunista e contrario il Polo, che ha poi espresso voto contrario anche all'immediata eseguibilità).


Piero Parotti, di Rifondazione comunista, ha constatato la mancata nascita di posti di lavoro che era stata invece annunciata per l'Alta Velocità e ha richiesto "interventi seri" per l'occupazione.
In sede di dichiarazione di voto, Corsinovi ha detto che "non si vuol prendere atto della situazione particolare del Mugello e dell'Alto Mugello", criticando la giunta perché "si continueranno a fare scelte in favore dei territori più forti".
Carlo Bevilacqua, capogruppo di Forza Italia, ha dichiarato il favore del suo gruppo all'ordine del giorno di Corsinovi "che affronta direttamente i problemi".


"Insufficienti", secondo Parotti, "le ricette in entrambi gli ordini del giorno".
Il Presidente della Provincia Michele Gesualdi ha invitato a "uscire dalla denuncia", per concentrarsi invece "sulla formazione professionale", come chiave risolutiva della disoccupazione.
Tiziano Lepri, capogruppo dei Ds, ha dichiarato che di fronte ai problemi occupazionali "vi vuole una visione di governo" come quella enunciata nell'ordine del giorno di Mirna Migliorini, che è stato poi approvato dal consiglio provinciale.

Respinto, invece, il documento di Corsinovi.
Circa l'aggiornamento del "Piano pluriennale di sviluppo socio economico della montagna", presentato dall'assessore all'agricoltura Augusto Marinelli, discusso e approvato prima del confronto sugli ordini del giorno di Migliorini e Corsinovi, il consigliere di Rifondazione Eugenio D'Amico aveva criticato il metodo politico all'origine del Piano, metodo che non aiuterebbe "ad abbattere i campanilismi". Tuttavia la condivisione di alcuni punti programmatici del Piano avrebbe motivato poi l'astensione di Rifondazione sullo stesso.

Alessandro Corsinovi (Ccd) e Alessandro Giorgetti (An) hanno chiesto di illustrare la delibera, per capire l'origine delle cifre indicate nel suo dispositivo.
"Questo piano - ha replicato Marinelli - è stato è stato formulato in coerenza con il Piano di sviluppo regionale e con quello provinciale: è quindi uno strumento gerarchicamente subordinato, del quale la Provincia deve solo valutare la congruità. E' un'operazione di sussidiarietà e il Piano in questione è finalizzato al superamento di situazioni di marginalità e all'inserimento dei servizi dell'area metropolitana nella zona interessata".

"Dobbiamo verificare la congruità del Piano - ha ribadito da parte sua Tiziano Lepri, capogruppo Ds - Questo è l'approccio politico-istituzionale corretto, che rispetta peraltro l'autonomia degli altri enti".

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