Partenariato euro-mediterraneo delle regioni europee

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 1999 14:00
Partenariato euro-mediterraneo delle regioni europee

Domani, a Barcellona, il presidente del Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa, Valery Giscard d'Estaing, ex presidente della Repubblica francese, ha invitato Vannino Chiti, presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime, insieme con sindaci di grandi municipalità e rappresentanti di organizzazioni di collettività locali arabe e israeliane, a discutere su modi e tempi per "una nuova iniziativa" al fine di rafforzare l'autonomia locale, come contributo alla pace e alla stabilita', e di sviluppare la cooperazione decentrata.

L'incontro avviene nell'ambito del congresso dell'Organizzazione mondiale dei comuni e delle regioni e si inserisce nel nuovo clima di mobilitazione, da parte degli Stati europei, soprattutto quelli mediterranei, e delle regioni, che si e' venuto a creare dopo l'incontro di Siracusa organizzato dalla Crpm nel gennaio scorso.
In quella occasione fu deciso di associare più strettamente le regioni alla cooperazione euro-mediterranea. "Lo spirito di Siracusa continua a produrre i suoi effetti -ha detto Chiti, presidente della Regione Toscana, alla vigilia della partenza per la città catalana- ed e' particolarmente significativo che questo incontro avvenga a Barcellona, la città dal quale e' partito il processo di partenariato tra le due sponde del Mediterraneo".
In particolare, Chiti inviterà tutti i soggetti interessati - Stati, regioni e istituzioni dell'Unione europea - a stabilire tra di loro una concertazione e una informazione più stretta possibile attraverso anche il forum annuale sulla cooperazione decentrata, la cui istituzione fu decisa a Siracusa.
Oltre che con Giscard d'Estaing, a Barcellona il presidente della Crpm avrà incontri con il sindaco di Barcellona, Joan Clos, e con il suo predecessore, Pasqual Maragall.

Al centro dei colloqui vi saranno anche i negoziati per l'Agenda 2000, in particolare il capitolo che riguarda la riforma dei fondi strutturali, sulla quale le regioni europee hanno espresso molte preoccupazioni, e le dimissioni della Commissione di Bruxelles, che ha aperto una delicata crisi istituzionale in Europa.

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