Assemblea metropolitana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 marzo 1999 23:55
Assemblea metropolitana

La Conferenza metropolitana fiorentina (Comet) comprende rappresentanti di Regione, Provincia, 29 Comuni e la Comunità montana. A suo fianco è nata un'Assemblea metropolitana, comprendente rappresentanti delle diverse forze politiche che siedono in consiglio provinciale. L'Assemblea ha prodotto un documento che il presidente della Comet e vicepresidente della Provincia Riccardo Conti, ha presentato in consiglio provinciale. L'Assemblea metropolitana propone la creazione di una rete di cooperazione metropolitana.

"Sportelli unici per le imprese, uffici unificati per il collocamento e il lavoro, nuovi assetti della formazione professionale sono il terreno su cui la Provincia sta sperimentando questa idea di rete", spiega Conti.
Su questo documento i consiglieri Fabrizio Bandinelli (Pds-Ds), Gianluca Parrini (Ppi) e Alberto Di Cintio (Verdi) hanno presentato un ordine del giorno - approvato dalla maggioranza e con i voti contrari del Polo e di Sandro Cocchi (Comunisti unitari) - in base al quale il consiglio provinciale, accettando il documento dell'Assemblea metropolitana, propone che la Conferenza dei Sindaci sia considerata tappa del processo di formazione della Città Metropolitana e sede in cui costruire più intense e concrete forme di cooperazione istituzionale.
In mancanza di una compiuta legislazione nazionale, infatti, "non è possibile dare forma al nuovo soggetto di governo metropolitano", ma è possibile indicare alcune proposte per sviluppare forme di governo d'area metropolitana.

La Conferenza dei Sindaci potrebbe, in questo senso, svolgere un ruolo importante, con sessioni tematiche allargate ai rappresentanti delle assemblee elettive. Per questo devono essere fissate negli statuti le regole per un più stretto rapporto con i consigli comunale e provinciale. La Conferenza dovrebbe inoltre:
essere presieduta dal Sindaco del Comune di Firenze alla scopo di accentuarne la caratteristica di strumento dei Comuni e per una maggiore assunzione di responsabilità da parte del Comune capoluogo;
essere sede di concertazione istituzionale delle politiche e delle funzioni amministrative tra i Comuni e la Provincia (la Provincia è chiamata a svolgere in questo quadro un ruolo ancora più qualificato nelle attività di programmazione e di gestione di quei servizi di scala sovracomunale che le sono già stati attribuiti e in corso d'attribuzione);
essere potenziata attraverso l'ulteriore qualificazione delle funzioni ad essa attribuite, nella distinzione dei ruoli con la Provincia.
Il consiglio provinciale punta anche a un rafforzamento della collaborazione e delle intese fra gli Enti locali dell'area Firenze-Prato-Pistoia per le politiche che in questa dimensione hanno la loro opportuna e ottimale collocazione.

Chiede inoltre alla Regione Toscana che "le leggi sulle procedure della programmazione e sui nuovi poteri che le sono stati attribuiti considerino e riconoscano il ruolo strategico dell'area della Toscana centrale in modo che questa possa concorrere attivamente alla definizione delle scelte di governo locale e della stessa politica regionale".
Nell'ordine del giorno sono riportate anche alcune valutazioni sull'Assemblea metropolitana all'interno della quale "non è stato raggiunto tra le forze politiche quel livello d'intesa sufficiente per costruire in tempi brevi innovazioni profonde nell'assetto istituzionale di governo dell'area metropolitana, compresa l'ipotesi di una soluzione legislativa della Regione Toscana in grado di anticipare nella realtà fiorentina la legge nazionale".

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