Nel romanzo un commerciante di tessuti si sveglia una mattina trasformato in un insetto e, invece di chiedersi il perché della sua trasformazione, accetta questa sua condizione come un altro capitolo della sua buia esistenza. Samsa, questo è il nome del personaggio, ogni giorno, osserva la sua famiglia dall’altra parte del muro.
Anche se Samsa riflette sulla povertà della sua esistenza, il tema principale del romanzo è la vita quotidiana di una famiglia che ha visto uno dei suoi figli diventare un mostro.
Kafka è interessato alla famiglia e alle relazioni ad essa collegate, egli le analizza attraverso l’alternarsi di episodi di vita domestica e dei pensieri di questo enorme insetto, in un gioco di opposti tra sogno e realtà, tra esistenza e condanna. La famiglia Samsa appartiene a questo strato “universale” della piccola borghesia, bloccata dalle convenzioni e dall’inevitabilità delle cose, e Gregor (come intuiamo da lettori) è l’archetipo di quelle misere esistenze. Tutta la famiglia pone su Gregor i doveri per la sussistenza ma, quando il motore si trasforma in un insetto, i membri recuperano la loro fede nel futuro, che viene simbolizzato dal personaggio di Greta, la sorella minore di Samsa.
“La metamorfosi” parte da un fatto conclusivo ed irreversibile per analizzare la situazione: coloro che mettono da parte le loro speranze e desideri finiscono per rimanere intrappolati in una vita “comune”, fatta di lavoro e routine.
Samsa è lo sfortunato per eccellenza e, dalla sua nuova condizione di insetto, sembra volerci insegnare a cosa la vita può portare, se non si è in grado di lottare per le cose che arricchiscono la vita.
Alla fine Samsa (colpito con forza) morirà come fanno i “buoni” scarafaggi; per lasciare spazio ai desideri dei suoi famigliari e di sua sorella. Per loro, inizia una nuova vita, brillante, piena di speranze e buoni sentimenti.
TESTO E STORIA
E’ evidente che una storia come “La Metamorfosi”, dove ogni episodio è intimamente intercorrelato al totale, deve essere rappresentata rispettando la sua struttura interna e applicando il punto di vista e il linguaggio che contraddistingue La Fura dels Baus.
Come in “Faust, 3.0.” la visione della Fura del “Faust” di Goethe e di “XXX” è basata sulla filosofia di Sade “The philosophy in the boudoir”, anche in questo caso la compagnia ha cercato di farne un adattamento libero, pur mantenendo i tratti fondamentali della storia originale.
Nella trasposizione teatrale vengono usate parti del testo originale di Kafka, nella traduzione fatta da Jorge Luis Borges, alle quali è stata aggiunta una serie di nuovi testi scritti in collaborazione con un drammaturgo, che ha permesso di rendere teatrale un testo che nasce originariamente come puramente narrativo.
Il testo viene utilizzato dai diversi personaggi per dialogare tra di loro, per i monologhi, o per esprimere parti dei loro pensieri, o la loro voce interna.
Ci saranno anche dialoghi, assolutamente comprensibili al pubblico, ma apparentemente incomprensibili ai diversi personaggi. Questo stratagemma verrà utilizzato per sottolineare la solitudine di Gregor Samsa, isolato fino al punto che la sua voce non apparterrà più allo stesso registro delle altre voci.
Aggiungendo degli effetti alla voce di Samsa (che la distorceranno) verrà rinforzata questa percezione, in modo da sottolinearne la differenza. Come in lavori precedenti della Compagnia alcuni dei testi verranno proiettati sull’area dove si terrà la performance.
Le parti verranno scelte in base alla loro importanza all’interno dell’opera: ci sono testi che definiscono con precisione i personaggi principali e il messaggio de “La Metamorfosi”, altri che fungono da titoli.
IL SET
Il set si articola nella relazione tra due elementi, un grande schermo (approssimativamente 10 x 6 m.) per le proiezioni e un cubo trasparente ( 4 x 4 m.).
Il cubo spostandosi sul palco manterrà una relazione costante con lo schermo. Lo schermo sarà costruito e fornito di un numero di meccanismi per spostarlo in modo che il cubo sia, di volta in volta, integrato nello schermo, o sia posizionato al centro, o ai lati dello stesso. Questi elementi permetteranno di ottenere un palco flessibile e intercambiabile, con diverse possibilità.
Il cubo è una metafora della condizione di Samsa, uno spazio chiuso che lo separa dal mondo, lo isola e sottolinea fortemente la sua condizione.
Il cubo, integrato nella scena, permette un gioco simbolico tra quello che accade all’interno e quello che accade all’esterno dello stesso. Permette di stabilire un gioco di opposti: la realtà e il sogno, la vita e i pensieri… Serve per creare il fraintendimento e, allo stesso tempo, arricchisce l’azione, permettendo ai diversi personaggi di essere dentro o fuori dal cubo, in base a quello che sta succedendo nella storia. Vogliamo che il cubo sia una sorta di palco all’interno del palco.
Costruito con materiali che permettono all’attore che interpreta Gregor Samsa di muoversi ad ogni livello dello spazio.
PERSONAGGI
La versione furera de “La Metamorfosi” di Kafka si basa su 4 personaggi principali: Gregor Samsa, i suoi genitori e sua sorella. Questi 4 personaggi avranno una presenza sia fisica sia virtuale nell’azione. Si esibiranno dal vivo e su immagini registrate. La performance del resto dei personaggi, attori secondari nella storia, saranno strettamente virtuali e rappresentate attraverso proiezioni.
Nella performance di Gregor Samsa il lavoro fisico ha un ruolo fondamentale. Nella caratterizzazione del personaggio, infatti, si è deciso di non mostrare uno pseudo-insetto, poiché l’attore avrà sempre le sembianze di una persona. Il lavoro fisico, di cui sopra, sarà uno dei tratti ad esprimere questa trasformazione nel “diverso”. La trasformazione viene rinforzata aggiungendo effetti sulla sua voce e viene evidenziata dai costumi di scena, lontano in un certo senso, dal realismo.
VIDEO
Le proiezioni video sono diventate un punto di riferimento nel lavoro de La Fura dels Baus.
Si creerà un’atmosfera di sogno, (simile all’atmosfera del film) attraverso proiezioni sullo schermo e sul cubo, tesa ad avvicinare il pubblico all’immaginario kafkiano. Per trasmettere l’idea del mescolamento tra realtà e sogno, in “La Metamorfosi”, vengono combinate immagini reali e manipolate attraverso un processo di post produzione. Un discreto numero di mini-telecamere saranno distribuite attorno all’area della performance, all’interno e all’esterno del cubo; ciò permetterà di ingrandire i dettagli dell’azione e proiettarli mentre si svolgono.
In questo modo mostrando dei particolari della performance si viene a creare un’atmosfera di costante attenzione, di controllo oppressivo: le telecamere fungono da metafora dell’orrore che la famiglia di Samsa non vuole vedere.
MUSICA
Si vuole stabilire un contrasto tra la musica elettronica, composta ad hoc per la produzione, e un registro basato su pezzi classici per violino. La storia di Kafka ci introduce al personaggio di Greta (la sorella di Gregor Samsa) e la presenta come musicista amatoriale del violino.
L’aspetto sonoro sarà presente in tutta la rappresentazione de “The Metamorphosis”.
Saranno utilizzati, inoltre, i suoni dell’ambiente (presi dalla natura) o il rumore delle città per generare atmosfere che possano essere complementari all’azione.