Il cambiamento climatico alla base del nuovo Piano di sviluppo rurale regionale

Ieri, giovedì 30 agosto il dibattito sull’agricoltura in provincia di Siena durante la Festa democratica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2012 18:12
Il cambiamento climatico alla base del nuovo Piano di sviluppo rurale regionale

Il nuovo Piano di sviluppo rurale. E’ stato questo il tema principale del dibattito “L’agricoltura in provincia di Siena” che si è tenuto ieri, giovedì 30 agosto durante la Festa democratica a Siena e che ha visto protagonisti l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori e l’assessore provinciale all’agricoltura, Anna Maria Betti. “Il prossimo Piano di sviluppo rurale - ha detto l’assessore Salvadori – dovrà tenere necessariamente conto del cambiamento climatico che stiamo vivendo già da tempo e che quest’anno si è manifestato in tutta la sua gravità provocando la scarsità di pioggia e temperature sopra la norma.

Dobbiamo dare risposte all’irrigazione di soccorso e lavorare affinché ciascun territorio della regione possa avere a disposizione piccoli invasi da cui attingere le risorse idriche. Il Piano di sviluppo rurale dovrà anche confermare le scelte fatte fino ad oggi e che hanno portato grandi risultati nell’introduzione dei giovani nel mondo dell’agricoltura e con esse dobbiamo trovare nuovi strumenti e risorse per sostenere gli investimenti nelle aziende giovani. La nostra regione – ha concluso – ha bisogno di fare un ulteriore salto di qualità nel settore agricolo e gli obiettivi per il futuro sono quelli di costituire un distretto agro-industriale della Toscana e di dar vita ad un marchio toscano che offra all’estero una garanzia di prodotti provenienti da una regione che vanta l’apprezzamento e la fiducia internazionale”. “Dobbiamo trovare forme e strumenti a sostegno delle nostre eccellenze lavorando in maniera sinergica con la Regione e gli altri territori”.

Ha detto l’assessore Betti. “Il mondo agricolo è uno dei settori trainanti della nostra regione, pensiamo alle forme di agriturismo che qui sono nate e che rappresentano una valida integrazione al reddito delle aziende agricole. Dobbiamo trovare forme di diversificazione e di multifunzionalità nell’agricoltura sociale. Abbiamo bisogno di azioni concrete che diano risposte ai cambiamenti climatici in primis, all’irrigazione di soccorso e alle incongruenze con le specificità dei territori per quanto riguarda il greening.

Bisogna ridare centralità all’agricoltura come settore primario e ancora di più oggi e in Toscana, dove l’enogastronomia rappresenta un volano per lo sviluppo del turismo al pari dell’arte e della cultura che custodiamo”.

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