Ordigno a Brindisi. Profumo, ieri a Firenze, diretto in Puglia

Davanti alla scuola Morvillo-Falcone, morta una ragazza di 16 anni, 8 i ragazzi feriti nella deflagrazione. Bandiera della Regione Toscana a lutto. Le reazioni politiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2012 11:15
Ordigno a Brindisi. Profumo, ieri a Firenze, diretto in Puglia

Esplosione questa mattina a Brindisi, davanti alla scuola Francesca Morvillo - Giovanni Falcone (Strage di Capaci, 23 maggio 1992). Il Ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, poche ore fa a Firenze per un incontro con il sindaco Matteo Renzi sarebbe già sul posto. Sul posto anche il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Nell'esplosione ha perso la vita Melissa Bassi, 16 anni. Veronica, l'amica in condizioni gravissime dopo la corsa in ospedale è stata sottoposta ad un delicato intevento chirurgico.

Data per morta dalle maggiori Agenzie di Stampa. Notizia smentita dalla direzione del Policlinico di Brindisi che ha dichiarato "La ragazza è in condizioni stabili anche se gravi". Altri giovani sono rimasti ustionati in gran parte del corpo.

Matrice mafiosa? Gli inquirenti sono appena giunti sul posto e le ipotesi ruotano attorno a preoccupanti 'coincidenze' come la vicinanza del Tribunale, il passaggio da Brindisi della Carovana Antimafia, l'intitolazione dell'Istituto Scolastico, il periodo in cui il fatto accade a distanza di venti anni dalle stragi mafiose che hanno insanguinato e terrorizzato l'Italia.

L'ordigno sarebbe stato composto da tre bombole di gas ed un timer azionato a distanza da un telecomando. Chi ha azionato l'ordigno era dunque a vista del muretto ed avrebbe azionato l'esplosione al momento del passaggio dei ragazzi. Il preside dell'Istituto ha sottolineato nei primi istanti che l'orario, 07:50 era quello più indicato per "colpire" dato che poi i ragazzi sarebbero entrati nelle rispettive classi. Il dolore delle Istituzioni è in primo luogo rappresentato dal cordoglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la famiglia della ragazza rimasta uccisa sul muretto di cinta della sua scuola, mentre assieme ad altri compagni attendeva di entrare in classe.

Lunedì è stato fissato un vertice del Comitato per l'ordine e la sicurezza al quale prenderà parte il Ministro Anna Maria Cancellieri.

Reazioni dalla Toscana: “Orrore e rabbia. E’ questa la sensazione di fronte all’orribile attentato terroristico alla scuola Falcone Morvillo di Brindisi”. A dirlo è il presidente della Toscana, Enrico Rossi, profondamente colpito da quanto avvenuto in Puglia.

“Agli studenti ed alle loro famiglie esprimo solidarietà e vicinanza, da parte mia e dell’intera Toscana. E’ la prima volta in cui si colpisce una scuola che porta il nome del magistrato Giovanni Falcone e di sua moglie Francesca Morvillo, uccisi dalla mafia. Si è scelto lo stesso giorno in cui a Brindisi era previsto l’arrivo della Carovana antimafia. Tutto questo non può restare impunito”. “Occorre una risposta forte e unitaria di tutto il Paese - conclude Rossi - istituzioni, forze dell’ordine, magistratura e cittadini.

Lo Stato deve combattere e sconfiggere mafia, criminalità e terrorismo” "Firenze piange la morte di Melissa e si stringe intorno al dolore delle sue compagne che stanno lottando per la vita. Non conosciamo ancora il movente. Ma l'idea di morire per una bomba davanti a scuola è comunque inaccettabile e insopportabile" così scrive il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, su Facebook. “Sono rimasto senza parole appena ho appreso la notizia dell’ordigno esploso a Brindisi davanti a una scuola, ma l’orrore e la vigliaccheria di questo gravissimo gesto non devono ammutolire, al contrario è proprio in questi casi che occorre alzare ancora di più la voce”.

Sono parole di sdegno e indignazione quelle del Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. “Le coincidenze del delitto sono fin troppe: proprio nei giorni in cui ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, nel giorno preciso in cui a Brindisi è attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile, dopo gli episodi intimidatori che nei giorni scorsi hanno colpito il presidente dell’associazione antiracket di un paese vicino, accade un così tragico evento nella scuola che prende il nome di chi ha dato la vita per la lotta alla criminalità organizzata – continua il Presidente della Provincia - .

Non può essere un caso e le istituzioni devono unirsi per ripudiare con forza atrocità come quella di oggi e continuare a combattere insieme per sradicare la mafia. Ancora una volta nel momento in cui il nostro Paese si trova in una situazione di difficoltà e si apre alla possibilità di cambiamento, si riaffacciano il terrorismo, l’ostracismo e la strategia della tensione”

Il procuratore Morvillo a Prato: “Ai ragazzi dico che devono credere fermamente nei valori civici e della legalità.

E mettere sempre l'interesse della collettività al di sopra del proprio”. E sull'attentato di Brindisi: “Non si può escludere la matrice mafiosa, ma ogni possibilità deve essere indagata” . Alfredo Morvillo, procuratore capo del Tribunale di Termini Imerese e fratello di Francesca, la moglie di Giovanni Falcone, anche lei magistrato, anche lei uccisa nella strage di Capaci, questa mattina nell'auditorium Castellani ha parlato a lungo con 250 studenti.

Con lui l'assessore al Sociale della Provincia Loredana Ferrara, che ha promosso l'iniziativa “Per non dimenticare, le stragi che sconvolsero l'Italia repubblicana”. Al termine dell'incontro il procuratore Morvillo e l'assessore Ferrara hanno preso parte alla commemorazione pubblica nella piazza Falcone-Borsellino, di fronte al Tribunale di Prato

Altre reazioni da parte del mondo politico, sociale ed istituzionale: “Mai si era arrivati a tanto, bombe davanti ad una scuola nell'ora di ingresso degli studenti, il fatto poi che la scuola si chiamasse 'Morvillo Falcone' la dice lunga sulla possibile matrice di questo gesto orribile”, così Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana, informato dell'attentato di Brindisi.

“ Se poi si aggiunge il fatto”, continua Gramolati, “che a Brindisi è previsto l'arrivo della Carovana Antimafia, in attesa che dagli inquirenti arrivi qualche ulteriore informazione, l'ipotesi che quanto successo stamattina segni il ritorno dello stragismo mafioso sembra essere la più accreditata”. “Occorre una risposta immediata, conclude Gramolati, da subito va messo in campo il massimo della mobilitazione e della vigilanza” "L'infame delitto di stamani a Brindisi rivolto per la prima volta nella storia della Repubblica verso una scuola e verso i giovani chiede solidarietà, immediata reazione istituzionale e civile.

Chi ha scatenato una disumana violenza verso giovanissime vittime dimostra di non avere nessuna pietà. Spetta allo Stato, a tutti democratici alle persone civili reagire con fermezza ed intelligenza riflettere sulle origini della crisi italiana e mobilitarsi per difendere la democrazia. Il comune si attiverà nelle prossime ore con le scuole del territorio per organizzare momenti di riflessione insieme ai nostri ragazzi" sono le parole di Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino. La Regione ha annullato tutte le sue iniziative legate ad Art & Tourism in corso alla Fortezza da Basso in segno di lutto e di sdegno per l’attentato di Brindisi.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti prima dell’inizio della prevista conferenza stampa dedicata ad Arezzo Wave. Di conseguenza anche la conferenza stampa sul Festival della Vindanza delle 12 e 30 non avrà luogo. “Si tratta di un fatto che ci lascia annichiliti – ha dichiarato l’assessore Scaletti – . L’infame attentato di Brindisi accaduto stamani tocca tutti noi, e colpisce proprio quei giovani che sono il nostro futuro, la speranza in ogni campo per il nostro paese.

Siamo vicini alle famiglie, siamo accanto a tutta la Puglia così duramente e orrendamente colpita”. “L’attentato di Brindisi è un atto criminale barbaro, odioso, feroce. Per tutto il Paese sono ore di angoscia, di incredulità e di sgomento, sono ore che non avremmo mai voluto tornare a vivere perché ci ri-mandano alle pagine più nere della storia d’Italia”. E’ il commento del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini sull’attentato che ha ferito al cuore la città di Brindisi e i ragazzi della scuola “Morvillo –Falcone”. I Sindaci del Valdarno Inferiore esprimono il loro profondo dolore per il vile e criminale attentato che è stato compiuto stamani a Brindisi davanti alla scuola Morvillo-Falcone.

“Siamo vicini alla famiglia della vittima, ai ragazzi feriti e a tutta la comunità. Un fatto grave di una barbarie inaudita che colpisce vittime innocenti, la scuola e le istituzioni tutte. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e determinati contro ogni forma di terrorismo e criminalità organizzata. Dobbiamo ristabilire la legalità e individuare i responsabili di questo ignobile attacco alla democrazia e alla convivenza civile” Vittorio Gabbanini Sindaco di San Miniato, Osvaldo Ciaponi Sindaco di Santa Croce sull’Arno, Alessandra Vivaldi Sindaco di Montopoli Valdarno, Umberto Marvogli Sindaco di Castelfranco di Sotto. La Flc Toscana esprime "il massimo sdegno per il vile attentato compiuto a Brindisi: ragazzi che andavano a scuola, il nostro futuro, la nostra speranza, stroncati con volontà mafiosa e terroristica! Non possiamo non reagire a tutto questo.

In attesa di capire, la Flc insieme alla CGIL metterà in campo la massima mobilitazione perché le forze sociali di questo Paese insieme possano fare fronte comune alla violenza, alla crisi economica che ci coinvolge, affinché la prospettiva di un futuro migliore non venga mai meno. Chiediamo a tutte le associazioni e forze sociali, a tutte le istituzioni, alle forze politiche, alla società civile di scendere in campo e di non avere paura: lo dobbiamo ai nostri figli, al nostro futuro ai valori espressi dalla nostra costituzione" Mauro Romanelli consigliere regionale SEL: "Attacco ad una Scuola pubblica, a Brindisi, una scuola che portava avanti progetti per la legalità.

Alla viglia dell'arrivo a Brindisi della carovana della legalità di Libera, l'associazione contro la mafia di Don Ciotti. Ritornano i fantasmi del passato. L'Italia delle trame oscure, dei poteri paralleli che agiscono nell'ombra, e che ritornano ogni volta che c'è una crisi, una fase di passaggio, un riassetto della politica e del potere in questo Paese. E l'obiettivo è sempre lo stesso. Cambiare tutto, perchè tutto rimanga com'è" l gruppo consiliare Idv del Comune di Firenze – a nome del Capogruppo Giuseppe Scola – e il Coordinamento Giovanile IdV di Firenze "rimangono inorriditi per il vile attentato perpetrato da ignoti nel confronti di fronte all'istituto "Morvillo-Falcone" che ha portato alla morte di una giovane ragazza e di altri 8 innocenti.

Anche se il momento che il nostro paese sta passando è difficile non ha bisogno di risposte eversive. Lo stato deve dare risposte chiare, precise e puntuali e dove necessario agire in maniera effettiva verso coloro che utilizzano la strategia del terrore. Individuare i mandanti con pochi scrupoli che tentano di far cadere di nuovo il paese in anni terribili della nostra storia con atteggiamenti vili e inqualificabili". "Un atto terroristico che ci lascia sgomenti per la sua ferocia e che ci riporta indietro negli anni più bui dello stragismo".

E' questo il commento di Federico Gelli, responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana dopo aver saputo dell'attentato di stamani a Brindisi contro la scuola Falcone Morvillo. Una notizia che è piombata come un macigno durante i lavori dell'ultima giornata della scuola di legalità del Pd Toscana al Centro il Fuligno di Firenze, diretta dallo stesso Gelli. "Il primo pensiero e il mio cordoglio - ha aggiunto - va alle famiglia della giovane vittima e a quelle dei ragazzi feriti.

Chi ha compiuto questo gesto aberrante lo ha fatto per colpire un simbolo della lotta antimafia, come il nome del giudice Falcone e di sua moglie, e la scuola, presidio naturale contro l'illegalità. Se poi dagli inquirenti verrà confermata la matrice mafiosa - ha detto ancora Gelli - significa che siamo davanti ad un vero e proprio attacco per destabilizzare lo stato in un momento di grave crisi economica e sociale come quella che stiamo attraversando. Davanti ad atti infami come questo il nostro compito è di trasformare l'indignazione in reazione mobilitandoci subito con grande forza, dalle istituzioni alle forze politiche, dalle associazioni ai semplici cittadini, per dire no alla violenza e continuare più di prima il nostro impegno per la legalità e la giustizia "

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