Toscana: zone senza Banda larga

Permangono carenze di Innovazione tecnologica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2012 21:56
Toscana: zone senza Banda larga

È all’ordine di questi ultimi giorni la discussione sull’agenda digitale in un contesto in cui l’avanzamento del processo di innovazione tecnologica ormai risulta indispensabile. Ma in Toscana la copertura della banda larga, anche quella di primo livello non è totale, ci sono ancora zone scoperte. Il nuovo Governo intanto sta lavorando per realizzare l'agenda digitale italiana, e annuncia tutto quello che intende fare per sostenere lo sviluppo dell'innovazione nel Paese, come voluto dalla Unione Europea.

L’impegno del Governo sull’innovazione sarà dirottato verso settori come la sanità, la mobilità, l'ambiente, il turismo e la cultura, oltre ovviamente alla scuola. “Bene che si investa sull’innovazione e sulla banda larghissima – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – ma non bisogna dimenticarsi che in Toscana ci sono ancora alcune zone scoperte dalla banda larga di primo livello, e si tratta di zone marginali, isolate e montane. Se si vuole permettere alle aziende della montagna di continuare ad investire, ed ai giovani di restare nei propri territori, è assolutamente indispensabile far sì che tutta la Toscana sia coperta da banda larga.

Ormai tutti gli studi del settore confermano un rapporto causa-effetto tra l'innovazione (uso e diffusione della banda larga), da una parte, e la crescita del prodotto interno lordo e l'occupazione, dall'altra (come dicono i rapporti della Commissione europea, dell'Ocse, dell'osservatorio McKinsey e della Banca Mondiale)”. Nell'Agenda digitale italiana torna anche il piano per lo sviluppo in partnership pubblico-privato della rete a banda ultralarga. Sarà tra gli obiettivi di cui dovrà tener conto la cabina di regia che verrà istituita con decreto del presidente del consiglio dei ministri su proposta del ministro dello Sviluppo economico.

Il menù di proposte per l'innovazione non si esaurirà però con l'Agenda digitale. Anche le ultime versioni del Dl confermano il pacchetto di semplificazione in materia di ricerca. A cominciare dalla previsione di un soggetto «capofila» che s'interfacci con la pubblica amministrazione in caso di partecipazione a un bando di finanziamento da parte di una rete d'impresa. Avrà quattro compiti: rappresentare l'intero gruppo anche ai fini della garanzia da prestare; presentare il progetto e le eventuali variazioni; richiedere le erogazioni e lo stato d'avanzamento; monitorare lo svolgimento del programma. Agenda digitale quindi, poi l'open data e anche l'idea delle smart city, definita una "collezione di problemi di scala urbana e metropolitana da affrontare e di idee per risolverli.

Un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di inclusione, regole di relazione tra sistema pubblico e privato, nuova strumentazione finanziaria, innovazione nella pubblica amministrazione". “Mi auguro che si concretizzino presto tutte quelle azioni necessarie per la riduzione del digital divide in Toscana - ha concluso Giurlani - e si prevedano importanti risorse per la connettività in banda larga di tutti i territori, soprattutto quelli che ora soffrono di più tali carenze”.

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