Bilancino al minimo storico, appello di Checcucci e D’Angelis

Costituita task force permanente per gestire la crisi idrica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2012 13:53
Bilancino al minimo storico, appello di Checcucci e D’Angelis

Il livello minimo è sotto gli occhi di chi in arriva in Mugello e si trova di fronte al lago di Bilancino che ha perso metà della sua acqua. Mai visto così in pieno inverno. Il lago è a 244,78 metri sul livello del mare (rispetto alla media negli anni pari a 250 metri). Contiene 37.188.640 m3 di acqua, poco più di 3 milioni di metri cubi rispetto al picco estivo di siccità, ma circa 25 milioni di metri cubi in meno sulle media. Ma sono sotto tutti i livelli precedenti anche le risorse locali, dalle falde ai pozzi ai fiume e ai torrenti.

Il quadro di questa inedita siccità invernale è stato disegnato nel corso di una riunione straordinaria della Commissione Tutela delle Acque presso l’Autorità di Bacino dell’Arno alla quale erano presenti, tra gli altri, la Segretaria dell’Autorità Gaia Checcucci e il Presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis con tutti i responsabili operativi dell’azienda. A preoccupare è la perdurante situazione di siccità, ormai già da tempo la peggiore dell’ultimo secolo. Ed è stato intanto deciso di creare una task force permanente per monitorare la situazione sul campo e gestire la crisi idrica.

Nel corso di un incontro con la stampa è stato intanto lanciato un appello alla riduzione dei consumi e riduzione dei prelievi in agricoltura e industria e sono stati resi noti i dati dell’invaso di Bilancino. “Nell'ultimo decennio la mancata ricarica di Bilancino, nel periodo gennaio-maggio, non è avvenuta nel 50 per cento dei casi - commenta la Segretaria dell'Autorità di Bacino Gaia Checcucci – fenomeno che è avvenuto nel 2000, 2002, 2003, 2007, 2008. Se guardiamo i dati storici vediamo che è confermata la tendenza del 50% negli ultimi 60 anni.

La ricarica dipende anche dall'intervallo con cui avvengono le precipitazioni, come per esempio se queste avvengono dopo un periodo siccitoso abbiamo una ricarica meno significativa. Per questo, per ricaricare le falde è importante che “piova sul bagnato”. Non è detto che se in autunno è piovuto poco, piova molto in primavera. Le analisi dei dati mostrano un quadro preoccupante: gli indici delle precipitazioni mostrano come negli ultimi sei mesi la fotografia del territorio del bacino dell'Arno evidenzi zone che vanno da eccezionalmente a estremamente secco.

Attualmente le aree in sofferenza sono il Chianti, il Valdarno superiore, il Pistoiese, la Valdera e la zona costiera di Pisa." “Basta un’occhiata per capire come siamo messi – riflette il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis – In genere in questi giorni il lago era pieno e oggi invece ci mette di fronte alla drammaticità dei cambiamenti climatici. La straordinaria siccità del 2011, infatti, purtroppo continua anche in questo 2012 e in pieno inverno. Sembra incredibile parlare di siccità in un mese come gennaio, ma la realtà parla chiaro.

Qui non sono sparite le mezze stagioni ma le piogge autunnali e invernali, la neve che caratterizzava questo periodo. Tutte le nostre strutture operative ci segnalano problemi di crollo delle risorse locali, e l’azienda è in allarme permanente. All’orizzonte i meteorologi non avvistano buone notizie e noi sappiamo che se continuerà a mancare la pioggia, avremo problemi seri per la prossima primavera ed estate. Faccio un appello ai cittadini ad un uso responsabile dell’acqua potabile, bastano poche piccole accortezze per non sprecarla, usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche”.

Anche tenendo conto delle finalità che la Regione Toscana si propone nell'ultima legge regionale dedicata alla “riduzione e al risparmio” Checcucci e D'Angelis auspicano che quanto prima si realizzi un monitoraggio di tutti i prelievi esistenti sui corsi d'acqua, che riguardano in particolare agricoltura e industria, e si rifletta seriamente sulla leva dei canoni di concessione che la Regione dovrà determinare, azione da utilizzare per ridurre i danni che derivano da una situazione di siccità.

L’acqua usiamola bene: 11 regole per non sprecare acqua Rubinetto che gocciola? Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4000 litri di acqua all’anno, un foro di 1mm in una tubatura, provoca in un giorno una perdita di 2328 litri di acqua potabile. Con una corretta manutenzione si risparmia acqua e denaro. In cucina Non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno nel bicarbonato.

Per lavare le stoviglie, inoltre, teniamo presente che l’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante che consente anche un uso moderato di detersivi. Scarico a doppia via Oltre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; per evitare sprechi inutili si può dotare lo scarico del WC con sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze.

Anche nel caso dello sciacquone, poi, è importantissima la manutenzione, visto che un WC che perde può consumare anche 100 litri al giorno. Per l'auto basta il secchio Lavare l’automobile con un secchio piuttosto che con acqua corrente consente un risparmio di circa 130 litri. In alternativa, l’auto può comunque essere portata negli autolavaggi autorizzati, dotati di un sistema di raccolta e depurazione dell’acqua usata. Acqua piovana o di riutilizzo per il giardino Innaffiare l’orto con acqua piovana raccolta ed i fiori e le piante con quella già utilizzata per lavare frutta e verdura può far risparmiare altri 6.000 litri di acqua potabile all’anno.

Chiudere il rubinetto Mentre ci si rade o ci si lavano i denti non è necessario tenere il rubinetto costantemente aperto; così pure quando si lavano i piatti o ci si fa lo shampoo si può raccogliere l’acqua in un contenitore o nel lavello e non usare l’acqua corrente per tutto il tempo. Questi comportamenti consentono ad una famiglia di tre persone un risparmio di circa 6.000 litri di acqua all’anno. Meglio fare la doccia Fare la doccia al posto del bagno in vasca consente un risparmio di 1.200 litri di acqua potabile all’anno.

Per una doccia si possono consumare dai 20 ai 50 litri di acqua, quasi cinque volte meno di un bagno in vasca. Il rompigetto Applicare un rompigetto al rubinetto di casa arricchisce d’aria il getto dell’acqua consentendo un risparmio che per una famiglia di tre persone può ammontare fino a 6.000 litri all’anno. A pieno carico è meglio Utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico consente un risparmio di acqua e di energia elettrica. Per quanto riguarda l’acqua il risparmio può ammontare fino circa 10.000 litri all’anno per famiglia.

Rispettiamo l'ambiente Spesso per la pulizia delle stoviglie e della casa viene utilizzata una dose eccessiva di prodotti chimici aggressivi. Scegliere detersivi compatibili con l’ambiente e mettere attenzione nel non gettare negli scarichi di casa rifiuti solidi può evitare l’inquinamento dei torrenti dei fiumi e dei mari. E per le ferie ... Quando si va in ferie o, comunque, ci si assenta da casa per lunghi periodi, è buona norma chiudere il rubinetto centrale dell’acqua evitando sorprese sgradevoli dovute a rotture o avarie improvvise dell’impianto.

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