Treni regionali, migliora la circolazione dopo i ritardi dei giorni scorsi

Giornata tranquilla per il traffico ferroviario, dopo i problemi dei giorni scorsi. De Zordo sulle liberalizzazioni: "Nessun obbligo di contratto nazionale per le ferrovie". Fedeli (Idv): “La Toscana eviti il rischio di monopolio dei treni pendolari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2012 19:34
Treni regionali, migliora la circolazione dopo i ritardi dei giorni scorsi

Giornata relativamente tranquilla quella di oggi per il traffico ferroviario regionale, dopo i problemi dei giorni scorsi, in particolare a seguito del blocco degli scambi ferroviari ad Olmo (Arezzo) causato dal gelo, lo scorso martedì 17. Buona la puntualità della circolazione sulla linea aretina e sulle due linee per Borgo S. Lorenzo (via Vaglia e via Pontassieve) dove i convogli arrivati entro i 5 minuti previsti da orario hanno sfiorato il 100%. Lo stesso si può dire per la Lucca-Aulla che è tornata finalmente ad una percentuale di puntualità del 95% dei treni circolanti. Rimangono alcune criticità per i treni del mattino sulla linea Siena-Empoli-Firenze (in ritardo tra i 5 ed i 15 minuti i treni n°3024, 3022, 11752, 11756 in parte per un guasto ad un deviatoio di Granaiolo), e sulla linea Pisa-Firenze (in ritardo tra i 5 ed i 18 minuti i treni n° 3100, 23400,23370,23379 ). Se la puntualità media di gennaio fino ad oggi è stata del 91,2%, uno scarto evidente si registra tra la prima quindicina di giorni (con puntualità al 92,2%) e l’ultima settimana, dove la puntualità è calata al di sotto della media attestandosi all' 86,8%. Tra gli eventi principali responsabili del tracollo, gli scambi gelati ad Arezzo il 17 dicembre che hanno provocato ritardi variabili tra i 30 e 120 minuti e, il giorno seguente, il guasto a un passaggio a livello (RFI) nei pressi di Granaiolo sulla Siena-Firenze per il quale 4 treni pendolari hanno maturato ritardi tra 20 e 40 minuti.

Liberalizzazioni, De Zordo: "Nessun obbligo di contratto nazionale per le ferrovie" L'Alta Velocità si conferma un perfetto incubatore per privilegi, sprechi e ingiustizie. Alle note vicende legate al sistema di Alta Velocità di RFI, che si candida ad essere il più grosso buco del bilancio pubblico dei prossimi vent'anni (ce ne fosse bisogno!), e che si porta dietro come conseguenza disastri ambientali e peggioramento vertiginoso del "normale" trasporto ferroviario, quello usato dall'85% dei passeggeri, ora si aggiunge il capitolo NTV. La società di Montezemolo e Della Valle, dopo un "miracoloso" exploit che ha generato plusvalenze miliardarie senza aver ancora realizzato nulla, ora si potrà avvantaggiare anche della norma inserita nella bozza del Decreto sulle liberalizzazioni, che esonera il settore ferroviario dall'applicazione del contratto nazionale di lavoro: se non sarà corretta questa disposizione inspiegabile, se non come vero e proprio regalo a NTV, questa potrà assumere il personale prevedendo condizioni retributive inferiori a quelle di RFI, la quale con il suo AD Moretti - c'è da scommetterci - non tarderà ad adeguarsi. Sempre di più le cosiddette liberalizzazioni del governo Monti si configurano come l'ennesima punizione per lavoratori, precari, ceti medi e bassi, con l'unica vera libertà dell'impresa di fare il proprio tornaconto senza tanti riguardi per il mondo del lavoro e per il servizio della stragrande maggioranza degli utenti. Fedeli (Idv): “La Toscana eviti il rischio di monopolio dei treni pendolari” Firenze, 19 gennaio 2011.

“L’esclusione del trasporto regionale ferroviario (i treni ‘pendolari’) dall’obbligo di gara pubblica per l’affidamento rischia di essere un favore all’ingegner Moretti”, commenta Giuliano Fedeli (Idv), Vicepresidente del Consiglio regionale. “Confidiamo – continua Fedeli - che il Presidente Rossi voglia riconfermare l’intenzione di porre a gara pubblica – come sostiene dall’inizio del suo mandato - anche tutto il trasporto locale ferroviario, oltre a quello su gomma. Lasciare la FS proprietaria monopolista del trasporto regionale in una posizione di mercato dominante getta una pesante ombra su tutto il pacchetto delle liberalizzazioni del Governo Monti”. “Quello dei treni pendolari – conclude Fedeli - è un settore dove una vera liberalizzazione, con l’apertura alla concorrenza, può davvero favorire un miglioramento di un servizio che purtroppo, come i pendolari toscani sanno molto bene, è largamente carente in varie tratte”.

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