Evangelisti (Idv) alla Camera: la verità sulla tragedia senza capri espiatori

L'on. Sani (Pd): "Perché nessuno ha mai sanzionato i ripetuti “inchini” della Concordia registrati dai radar?". La risposta dell’on. Faenzi (Pdl): “Inaccettabile che si facciano polemiche e si strumentalizzi politicamente una tragedia del genere”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2012 19:51
Evangelisti (Idv) alla Camera: la verità sulla tragedia senza capri espiatori

"Quella della nave Costa Concordia è la drammatica metafora di una Paese arenato e finito sugli scogli". Con queste parole l'on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, ha aperto il proprio intervento in Aula alla Camera durante l'audizione dei Ministri Passera e Clini sul naufragio dell'Isola del Giglio. "Siamo in una fase in cui ancora ci sono più domande che risposte", ha proseguito Evangelisti. "Il nostro auspicio, come Gruppo Idv, è che il Governo sappia dare risposte chiare all'interrogazione che ho presentato lunedì scorso per chiarire le dinamiche dell'incidente, i tempi dei soccorsi e le responsabilità". "A questi interrogativi - ha continuato Evangelisti - aggiungo in quest'Aula altre domande non meno urgenti: è possibile che questa tragedia sia colpa di un solo uomo? Chi ha controllato il sistema radar? Perché nessuno ha dato l'allarme? Perché in una notte così limpida nessun membro dell'equipaggio si è accorto? E ancora, perché ogni anno avvengono cinquantadue cosiddetti inchini in quel tratto di mare? Chiediamo inoltre risposte urgenti al Governo sul progetto del megaradar fermo dal 2009 e sulle sorti degli impianti di ultima generazione progettati dall'azienda Selex Galileo di Finmeccanica e finanziati con ben 320 milioni di euro di soldi pubblici.

L’opinione pubblica deve sapere che individuare soltanto nel Comandante Schettino il colpevole può rappresentare una scusa pericolosa per la compagnia per evitare di far piena luce sulla tragedia e anche per evitare i rimborsi ai naufraghi e ai familiari delle vittime". "Siamo certi che da parte del Governo arriveranno queste risposte - ha proseguito Evangelisti - anche se, in parte, il Ministro Clini ci ha già offerto qualche indizio, in un'intervista a Il Manifesto, sottolineando come i pesanti tagli al Ministero dell'Ambiente imposti dal Governo Berlusconi abbiano limitato la nostra capacità di risposta dinanzi alla tragedia". "Nel rinnovare il cordoglio di tutto il Gruppo dell'Italia dei Valori per le vittime e i dispersi del naufragio - ha concluso Evangelisti - mi sia consentita, infine, una notazione che desta profonda amarezza ma non intende essere polemica.

In queste ora, ne parla Internazionale, è avvenuto un altro naufragio a largo delle nostre coste. Nel canale di Sicilia è stato trovato un gommone proveniente dalla Libia con un solo uomo, gli altri cinquantacinque dispersi. Anche se i bimbi morti a bordo sono molti e tutti avevano a casa una madre che non si da pace, non fa notizia il sogno distrutto di questi uomini e donne a bordo di una carretta di mare, ci appassiona e ci indigna soltanto il dramma per noi così vicino e possibile di una grande nave da crociera". L’onorevole Luca Sani è intervenuto in aula in occasione delle comunicazioni del Governo per riferire sul naufragio della nave Costa Concordia. «Quella del cosiddetto “inchino” – ha sottolineato Sani nel suo intervento – è risultata essere una consuetudine data per scontata, tanto che i sistemi di monitoraggio hanno registrato ben 52 scostamenti della Concordia dalla rotta programmata. Mi chiedo per quale motivo fino a oggi non si sia mai intervenuti per sanzionare questi comportamenti, dal momento che se un piccolo natante si avvicina alla costa oltre i limiti consentiti è spesso oggetto di sanzioni.

Ma soprattutto perché non si è applicata la legge 51 del 2001, che ha introdotto il monitoraggio con sistemi elettronici del traffico marittimo e l’obbligo di consegnare le scatole nere delle navi che contengono i tracciati delle rotte alle Capitanerie di porto. Su questo punto – ha aggiunto Sani - va fatta definitivamente chiarezza e va valutato se l’attuale impianto normativo sia soddisfacente o meno rispetto alla sicurezza della navigazione. Infine – ha concluso l’onorevole Sani – voglio solo fare una sottolineatura polemica e stigmatizzare in modo netto l’atteggiamento del sindaco del comune di Isola del Giglio, che solo nello scorso agosto si congratulava con la Costa per il “saluto” che la Concordia aveva compiuto proprio davanti a Giglio Porto». L’onorevole Monica Faenzi (Pdl) risponde all’intervento alla Camera dell’onorevole Luca Sani (Pd): “Il sindaco del Giglio non ha alcuna responsabilità, anzi è stato un eroe insieme al suo vicesindaco” E’ oltremodo vergognoso l’intervento fatto alla Camera dei deputati dall’onorevole Luca Sani (Pd) che non rende onore alle vittime della immane tragedia che la provincia di Grosseto sta subendo, ancor più grave perché fatto da un grossetano. E’ inaccettabile che si facciano polemiche in questo momento così triste e che si strumentalizzi un dramma come quello della Costa Concordia per fini meramente politici, attaccando in maniera dissennata il sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli, un uomo che si è trovato di fronte ad uno stato di crisi incredibile e che malgrado questo ha risposto in maniera lucida ed efficace, dando pieno sostegno, nel cuore della notte, ad oltre 4000 passeggeri che si sono riversati improvvisamente sull’isola. Lui, insieme a tutta la comunità gigliese meriterebbero anzi un riconoscimento da parte dello Stato per il modo encomiabile nel quale si sono comportati. Vorrei sottolineare a chi critica il sindaco del Giglio, che anche il suo vicesindaco si è comportato da vero eroe: Mario Pellegrini è infatti salito sulla nave e ha aiutato tutti i passeggeri a scendere restando a bordo fino all’ultimo istante.

E’ stato lui davvero l’ultimo ad abbandonare la Concordia. E’ davvero un atteggiamento scellerato, dunque, muovere critiche a queste persone che si sono mosse nella maniera più giusta e con grande senso del dovere della solidarietà. E’ vero che essendo in contatto con Costa Crociere, il sindaco Ortelli, il 14 agosto scorso, si era dichiarato felice di ricevere il cosiddetto “inchino” delle navi di passaggio davanti alla propria isola, peraltro una prassi consolidata, eseguita da sempre in qualsiasi parte d’Italia.

Ma non è certo il sindaco ad autorizzare o tollerare questa pratica, semmai le Capitanerie di Porto. Peraltro, questa volta, il sindaco Ortelli non aveva alcun interesse che questa prassi venisse ripetuta, in pieno inverno e con l’isola completamente svuotata dai turisti. Se c’è una persona che in tutta questa vicenda non ha alcuna responsabilità, questa è proprio il sindaco Ortelli che anzi rischia di subire danni incalcolabili da questa tragedia.

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