Riprese le ricerche sulla Costa Concordia, domani sarà interrogato Schettino

Sarà interrogato domani mattina il comandante della nave Costa Concordia. Intanto sono riprese le ricerche a bordo della nave naufragata venerdì sera. Al momento il bilancio è di 6 morti e 16 dispersi. Lamma ha attivato un bollettino meteo per l'isola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2012 18:19
Riprese le ricerche sulla Costa Concordia, domani sarà interrogato Schettino

E’ fissata per domani 17 gennaio 2012 alle ore 11,00 l’udienza davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto, dott.ssa Valeria Montesarchio, per l’interrogatorio del comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino, al fine della eventuale convalida del fermo disposto a suo carico con le accuse di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono di nave. Lo rende noto l’Avvocato Bruno Leporatti, dello Studio legale Antichi Bastianini Leporatti & Associati di Grosseto, che ha assunto la difesa del comandante Schettino, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Grosseto. Il difensore – che ha potuto avere visione degli atti di indagine alle ore 14,00 di oggi ed è attualmente impegnato nello studio dei medesimi – ha incontrato e conferito con l’indagato, trovandolo affranto, costernato, addolorato per le perdite umane e fortemente turbato per l’accaduto; e tuttavia confortato dalla consapevolezza di aver mantenuto, in quei frangenti, la lucidità necessaria per attuare una difficile manovra di emergenza che, conducendo la nave su un basso fondale, ha di fatto salvato la vita di tante persone, ospiti ed equipaggio. Il comandante Schettino ha manifestato il proposito di rispondere alle domande che, domani, gli saranno formulate dal Giudice e quindi di contribuire lealmente a chiarire la propria posizione. Solo dopo, per il rispetto dovuto alla Autorità giudiziaria, egli sarà in condizione di rilasciare dichiarazioni più circostanziate sull’accaduto. Intanto il consorzio Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile costituito nel 2007 da Regione Toscana e Cnr) ha attivato da oggi un bollettino meteo-marino centrato sulla situazione dell’isola con previsioni molto dettagliate, consultabile anche sulla home page della Regione Toscana www.regione.toscana.it. Il bollettino sarà aggiornato ogni giorno, entro le otto della mattina, con la situazione attuale, quella dei due giorni successivi e le previsioni di tendenza.

A corredo di queste informazioni anche delle mappe che consentono a tutti coloro che in questi giorni stanno operando sul posto di avere informazioni al dettaglio su altezza d’onda, periodo d’onda, vento, raffiche, temperatura del mare, sia a Giglio porto (con un ‘meteogramma’ specifico) che nell’arcipelago e nel mar Ligure. Per quanto riguarda oggi e domani il mare è sostanzialmente mosso con onde fino a 1 metro, mercoledì moto ondoso in attenuazione. Nel corso di giovedì è attesa una perturbazione anche abbastanza consistente, con previsioni in serata di mare molto mosso. WWF: "Maggiori garanzie per tutelare le aree sensibili" Con una nota inviata al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il WWF solleva con forza il problema del controllo delle rotte all’interno del Santuario internazionale dei Cetacei e chiede un atto di verità e coerenza perché venga avviata una gestione reale, e non puramente formale, in un’area marina preziosa per la biodiversità, interessata ogni anno da oltre 10.000 transiti commerciali (non considerando quindi le imbarcazioni private), senza alcun obbligo di rotte certe e senza alcun riscontro satellitare costante, mentre l’unica attività ad alto impatto veramente vietata è quella delle gare motonautiche offshore. In assenza di regole basilari che sono state troppe volte rinviate, il Santuario dei Cetacei, istituito nel 1999, non è in grado di tutelare adeguatamente i propri beni ambientali e paesaggistici, e perde totalmente la sua ragion d’essere, tanto da poter essere dichiarato un sostanziale fallimento.

Ne sono gli esempi più recenti il drammatico incagliamento della Costa Concordia al Giglio e quanto accaduto all’alba del 17 dicembre 2011, quando l’Eurocargo Venezia della Grimaldi Lines, ha perso due semirimorchi trasportati in coperta, contenenti tonnellate di un catalizzatore al cobalto-nichel estremamente inquinante a sud dell'isola di Gorgona, a una ventina di miglia dalla costa e a una profondità variabile tra i 120 e 600 metri, per un totale di 198 fusti metallici non ancora recuperati. Alla luce di questi eventi, il WWF ribadisce la necessità di mantenere un dialogo strutturato con gli operatori del mare e chiede l’istituzione di un tavolo di confronto, che riprenda l’impostazione di quello del 2001 sul traffico marittimo pericoloso, per prevenire che incidenti di tale natura possano compromettere gli ecosistemi marini. Allo stesso tempo il WWF si appella a Costa Crociere perché, nell’ambito delle azioni messe in atto in questa delicata fase delle operazioni di recupero, continui a garantire la massima attenzione per scongiurare ogni tipo di impatto ambientale potenzialmente annesso alla tragedia, a partire dal rischio di sversamento di carburante che fino ad ora è stato mantenuto sotto controllo. Nella nota inviata al Ministro dell’Ambiente, il WWF ricorda anche che nell’alto Tirreno insistono aree di enorme pregio come i parchi nazionali dell’Arcipelago Toscano, della Maddalena, delle Cinque Terre, come l’Argentario, il Golfo dei Poeti, Lerici, Portofino, come la Corsica, le Bocche di Bonifacio o il ponente ligure.

Un immenso patrimonio di bellezza e biodiversità, di paesaggi mozzafiato e natura, di cultura e tradizioni oltre che di lavoro, che viene quotidianamente messo a rischio dal traffico petrolifero: 49 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi vengono movimentate dal porto di Genova, 14 da quello si Savona, quasi 5 da quello di Livorno. Il WWF chiede di fare il punto anche sull’applicazione dell’accordo volontario sul traffico marittimo pericoloso sottoscritto nel giugno del 2001, su iniziativa dei Ministri dell’Ambiente e dei Trasporti, con Confindustria (anche per conto di Confitarma, Unione Petrolifera, Assocostieri e Federchimica), l'Assoporti, le organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL e UGL) e le maggiori associazioni ambientaliste (Amici della Terra, Italia Nostra, Legambiente, Marevivo e WWF Italia).

L’accordo prevedeva un articolato programma di interventi concreti finalizzati a prevenire i rischi connessi al trasporto marittimo di sostanze pericolose, innanzitutto mediante la più rapida messa al bando dalle nostre acque delle navi petroliere monoscafo, oltre ad altre misure per evitare il lavaggio delle cisterne in mare, per una più calibrata formazione professionale degli equipaggi, per la rapida ratifica della Convenzione internazionale “bunker oil”, per la tutela di particolari aree quali le bocche di Bonifacio e la laguna di Venezia.

Secondo il WWF non solo è fondamentale avere a 10 anni di distanza un bilancio condiviso, ma anche rilanciare su altri settori quali ad esempio lo stato di applicazione della Bunker Oil Convention in vigore dal novembre 2008. Inoltre il WWF chiede per questo settore una particolarissima attenzione anche al cosiddetto doppio bunker per i serbatoi delle navi da crociera che, come la vicenda della Costa Concordia dimostra, potenzialmente possono creare elevate criticità ambientali per le grandi quantità di combustibile trasportate. Secondo il WWF il problema della delicatezza del Mediterraneo dev’essere assunto nel suo complesso al di là delle situazioni puntuali.

Infatti sulle coste del Mediterraneo non solo insistono 750 porti turistici e 286 porti commerciali, ma anche 13 impianti di produzione di gas e 180 centrali termoelettriche. Questo sistema interessa la movimentazione di oltre 2000 traghetti, 1500 cargo, 300 navi cisterna, centinaia di imbarcazioni commerciali; stime delle Nazioni Unite attestano che il Mediterraneo ogni anno è attraversato da oltre 200.000 transiti. La sicurezza nasce dunque non solo dal fissare regole, ma anche dal farle rispettare garantendo i necessari controlli. Evangelisti (Idv), interrogazione a Clini: svuotare le cisterne e rivedere le regole e i controlli "Prima i duecento fusti tossici dispersi in mare dalla Grimaldi a largo delle acque della Gorgona, due giorni fa il drammatico incidente della nave Costa Concordia davanti all'Isola del Giglio che, oltre al triste e pesante bilancio di vite umane, lascia, con le oltre duemilacinquecento tonnellate di carburante dei suoi serbatoi, un pericolo di inquinamento per tutta la costa dell'Argentario.

Il rischio ambientale per le coste e per le acque della Toscana è altissimo e questo impone a tutti una seria riflessione e l'adozione di urgenti contromisure non soltanto per arginare queste emergenze ma soprattutto per scongiurare in futuro che si possano verificare di nuovo, nella nostra regione come nel resto del Paese. Per questo, chiediamo al Ministro dell'Ambiente Corrado Clini di venire in Aula alla Camera per spiegare quali strategie intende adottare il Governo per far fronte all'emergenza ambientale e come intenda scongiurare in futuro il ripetersi di simili catastrofi".

Lo dichiara, in una nota, del Segretario Idv Toscana, on. Fabio Evangelisti, che ha depositato, quest'oggi a Montecitorio, un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente in merito a due gravi incidenti che, nelle ultime settimane, hanno sconvolto i mari della Toscana. In particolare, nell'interrogazione deposita questo pomeriggio, Evangelisti sollecita un intervento del Ministro Clini in Aula alla Camera per sapere quali azioni si intendano mettere in atto per fronteggiare l’emergenza e il possibile disastro ambientale conseguente all’eventuale fuoriuscita delle tonnellate di gasolio denso ancora presente nei serbatoi della nave, se non si intenda rivedere i limiti alla navigazione marittima, troppo spesso più attenta alle esigenze turistiche che alla tutela del patrimonio naturale e ambientale del nostro Paese, se non si ritenga infine indispensabile escludere le grandi navi dalle rotte considerate più a rischio, tra cui quelle che interessano aree ad altissimo valore naturale, arcipelaghi, o addirittura le stesse “aree urbane” come nel caso della laguna di Venezia. "Giusto per fare un esempio - continua Evangelisti - come ha sottolineato nei giorni scorsi l'Associazione Greenpeace, lo sversamento di solo 3-400 tonnellate di carburante dal portacontainer Rena, in Nuova Zelanda, ha ucciso circa 20 mila uccelli marini e inquinato decine di chilometri di costa.

Fronteggiare una situazione di tale portata, con i mezzi e le risorse di disinquinamento del mare pesantemente ridimensionati dai tagli del governo Berlusconi al ministero dell'Ambiente, suscita grandissima preoccupazione, e per questo sollecitiamo il Ministero e il Governo a rispondere con estrema urgenza a questa emergenza ambientale, mettendo in campo ogni risorsa per procedere allo svuotamento delle cisterne di carburante della Concordia.". "Inoltre, è quanto mai urgente rivedere le regole, intensificare i controlli e le sanzioni", spiega Evangelisti.

"Lo sforzo messo in atto dalla Regione Toscana per contenere lo sversamento di carburante della Concordia è quanto mai indispensabile e tempestivo, ma certo non basta. E' necessario, ora, che il Governo metta in campo tutte le risorse necessarie per scongiurare il rischio inquinamento per la zona del naufragio, il Parco dell'Arcipelago Toscano, che ha un altissimo valore naturale. È assurdo che in un'area teoricamente protetta come il Santuario dei Cetacei non esista alcuno strumento per bloccare una nave con carico pericoloso se è in corso una tempesta o impedire alle navi da crociera di avvicinarsi pericolosamente alla costa, come avvenuto per la Concordia". "Al Ministro Clini - conclude Evangelisti - noi di Italia dei Valori chiediamo che vengano rafforzati i controlli e le sanzioni per garantire il rispetto delle regole volte a impedire l'avvicinamento di navi così grandi alla costa, assicurando il totale rispetto delle Direttive comunitarie e delle convenzioni internazionali". Il commento di Federconsumatori Toscana: Per prima cosa crediamo sia importante, affermare con nettezza la nostra solidarieta’ ai familiari delle vittime e alle persone che, anche se sopravvissute, hanno vissuto, momenti di vera drammaticita’, in netto contrasto con le attese di una crociera di gioia. Questo doveroso atto di umanita’, immediato e solidale deve premiare il valore della solidarieta, come hanno saputa fare, con grande esempio tutti i cittadini e le forze istituzionali che si sono impegnate nelle operazioni di soccorso.

oggi questi atti positivi che hanno consentito di salvare molte vite devono essere accompagnati da azioni e interventi severi nei confronti di tutti i possibili responsabili: A partire dal capitano della nave, per aver esposto i passeggeri al dramma che poi e’ accaduto per aver voluto “accostare” la nave troppo vicino alla costa. una scelta, se confermata, assolutamente demenziale in qualsiasi circostanza; auspichiamo che la magistratura, come sta dimostrando di fare in questi primni atti, sappia perseguire i reati che emergeranno e le persone che andranno punite; Nelle responsabilita' da accertare mettiamo anche quelle della proprieta’ e del management della costa crociere.

chiediamo che venga verificato il livello di professionalita’ del personale assunto, verificare quale livello di preparazione e formazione sia stato garantito proprio a quel personale doveva presidere le operazioni di evacuazione, e che, stando alle molte testimonianza si e’ dimostrato, salvo eroiche eccezioni, non all’altezza. Avviare una battaglia per garantire che in futuro sia vietato il transito di questi grattacieli del mare in prossimita’ delle oasi marine e, piu’ in generale in vicinanza delle coste. Valuteremo infine, nel prosieguo delle indagini la opportunita’ di costituirsi parte civile nel procedimento penale che sara’ attivato. Poiche’ in queste ore ci giungono anche richieste di delucidazioni su cosa fare a cui non possiamo e non vogliamo non rispondere, ma prendendo la distanza da ogni forma di sciacallaggio che non tenga conto delle sofferenze e delle difficolta dei cittadini colpiti. Solo per questi motivi e con spirito di solidarieta’ svolgiamo il nostro compito suggerendo ad ogni cittadino che intende far valere i propri diritti di procedere nella richiesta di rimborso e risarcimento tenendo conto che: Tutti i viaggiatori hanno dirittto al rimborso totale di quanto pagato. Hanno diritto, altresi' al risarcimnento del danno alla persona, se hanno riportato danni fisici – cio’ andra’ valutato in ragione della diagnosi del medico. Secondo quanto stabilito dal codice del turismo hanno diritto al risarcimento per le cose personali distrutte e alle eventuali spese sostenute per il rientro, viaggi, pernottamenti etc.. Anche in assenza di danno fisico i viaggiatori hanno diritto al cosi’ detto danno esistenziale per la vacanza rovinata. E’ importante far pervenire alla societa’ Costa Crociere una lettera raccomandata di richiesta di risarcimento, per tutti i titoli di danno che intendiamo far valere. Coloro che avevano prenotato una crociera sulla suddetta nave, in tempi successivi, ed essendo sopravvenuta una impossibilita’ ad effettuare tale crociera, hanno diritto ad un viaggio alternativo, almeno di pari valore o al rimborso integrale del spese sostenute senza alcuna penale. Intanto nel pomeriggio, dopo lo stop di tre ore dovuto al mare agitato, sono riprese le ricerche a bordo della Costa Concordia.

Per ora i morti accertati sono sei e i dispersi 16 (dieci passeggeri e sei membri dell'equipaggio). Foto: la Costa Concordia naufragata davanti all'Isola del Giglio (fonte - Vigili del fuoco: http://www.vigilfuoco.it/aspx/galleria.aspx?codnews=13866&index=1&idfoto=67563)

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