La squadra vincente del cinema toscano al Festival di Venezia

Un successo, premio o non premio, la Toscana lo ha già ottenuto: quello di aver portato alla 68esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia una nutrita “squadra” di nuovi e promettenti cineasti della nostra regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2011 18:48
La squadra vincente del cinema toscano al Festival di Venezia

Firenze - Parlare di vittoria ad appena un giorno dal pronunciamento della giuria può sembrare quantomeno azzardato. Ma un successo - premio o non premio - la Toscana lo ha già ottenuto: quello di aver portato alla 68esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia una nutrita “squadra” di nuovi e promettenti cineasti della nostra regione. Un risultato non casuale, determinato anche dal grande impulso dato dal Fondo Cinema della Regione Toscana, del quale ben tre opere presenti al Festival risultano essere vincitrici. “Un risultato eccellente – ha commentato l'Assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti – quello di aver portato ad uno dei principali festival cinematografici a livello interazionale, film di qualità realizzati da giovani talenti toscani o da registi che hanno scelto la nostra regione come location.

Il Fondo Cinema della Regione Toscana - insieme al consueto lavoro di assistenza ai set offerto da Toscana Film Commission di Fondazione Sistema Toscana - è risultato essere uno strumento efficace per dare un forte impulso alle nuove produzioni cinematografiche nella nostra regione, con le relative ricadute positive in termini economici e di promozione del territorio”. La carrellata di film toscani al Festival, sette in tutto, si è conclusa ieri, giovedì 8 Settembre, con la proiezione, in concorso, del film di Gipi, L'Ultimo Terrestre, vincitore del Fondo Cinema.

Il noto fumettista pisano, alla prima vera prova cinematografica, ispirandosi al libro Nessuno di farà del male di Giacomo Monti, ha portato al Lido una storia originale, che racconta la vita di un uomo solitario e misogino che lavora in una squallida sala Bingo, messa in gioco dall'arrivo degli extraterrestri, alieni che sanno distinguere il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ma il momento d'oro del cinema toscano non si ferma qua: una nuova sessione del Fondo Cinema è stata aperta proprio in questi giorni ed è possibile partecipare fino al prossimo 30 Settembre con progetti di nuovi lungometraggi, cortometraggi e documentari da realizzarsi sul territorio regionale, che verranno valutati da un'apposita commissione. Se da una parte le nuove produzioni rendono vitale il panorama cinematografico toscano, dall'altra la proposta per il pubblico fiorentino e toscano si arricchisce con i film e festival internazionali, come quelli della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze”, l'attesa rassegna che si terrà dal 20 Ottobre al 9 Dicembre a Odeon Firenze. Tutti i film toscani al Festival di Venezia Oltre al già citato Ultimo Terrestre di Gipi, hanno sfilato al Lido: - il fiorentino Duccio Chiarini, con il documentario Hit the road, Nonna, vincitore del Fondo Cinema, prodotto da Mood film.

Tra road movie e saga familiare, il documentario racconta la vita di Delia Ubaldi, nonna dell'autore, dalla nascita in una famiglia di poveri emigranti italiani in Francia ai successi di imprenditrice in Europa. - il film Cavalli, opera prima del milanese Michele Rho, anche questo vincitore del Fondo Cinema, che ha scelto la Toscana di Colle val d'Elsa e Poggibonsi come set per trasporre sul grande schermo l'omonimo libro di Pietro Grossi. Siamo alla fine dell’800, in un paesino degli Appennini, dove vivono Alessandro e Pietro, due fratelli diversi e legatissimi, spensierati e pieni di energia.

Alla morte della madre, il padre venderà gli ultimi averi per regalare ai figli due bellissimi puledri. Nel cast due protagonisti emergenti del nuovo cinema italiano: Michele Alhaique e Vinicio Marchioni, quest'ultimo già presente la scorsa edizione del Festival con il bel film 20 Sigarette. - Il mundial dimenticato, del pisano Lorenzo Garzella e del fiorentino Filippo Macelloni, quest'ultimo noto per il suo Silvio Forever. Il film racconta le vicende del campionato Mondiale di Calcio del 1942, giocato – si racconta - in Patagonia e mai riconosciuto dagli organi ufficiali dello sport, rimasto per decenni avvolto nella leggenda senza che se ne conoscesse il vincitore.

Nel film anche l’amichevole partecipazione di Roberto Baggio e Gary Lineker e del Presidente Onorario della Fifa, João Havelange - Stefano Lorenzi, giovane regista di Chiesina Uzzanese, con il cortometraggio The Cricket. Il film è interamente girato all'aeroporto Galilei di Pisa, e prende spunto dai ricordi d'infanzia dello stesso Lorenzi, il cui padre lo portava spesso a prendere un gelato a Pisa mentre guardava gli aerei decollare. - Fabrizio Cattani, carrarino, al suo secondo lungometraggio, che ha affrontato un tema molto delicato, quello delle madri infanticida, con Maternity Blues.

Quattro donne all'interno di un ospedale psichiatrico giudiziario, trascorrono il loro tempo espiando una condanna che è soprattutto interiore: il senso di colpa per un gesto – quello dell'aver ucciso il proprio figlio -che ha distrutto e vanificato le loro esistenze. - Fra i film girati in Toscana, presente al Festival di Venezia fuori concorso, anche Giochi d'Estate dello svizzero Rolando Colla, le cui riprese si sono svolte lo scorso anno in Maremma. Nelle location tra Marina di Grosseto, Follonica e l' Argentario, il film racconta la storia di due dodicenni che trascorrono l'estate al mare, con le loro famiglie e i loro destini di gente semplice: una vacanza di crescita che cambierà per sempre la loro vita. - Da segnalare inoltre il film Reality News di Salvatore Vitiello, realizzato dalla Scuola Nazionale di Cinema Indipendente (SNCI) di Firenze, presente a Digital Expo, progetto curato dalla Biennale di Venezia e dalla società fieristica veneziana Expo Venice.

SNCI. Il film, nella videoteca digitale Digital Video Library è stata a disposizione dell’Industry Office della Mostra. Il film racconta il rapimento di nove attori italiani in tournée in zona di guerra, organizzata da militari italiani. Il sequestro, a scopo politico, si trasforma ad insaputa dei rapiti in un reality: una chiara denuncia delle storture del mondo dei media di oggi.

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