Operatore rapito in Sudan, il sostegno di Firenze

Il capoluogo toscano è vicino ad Emergency per la scomparsa del suo collaoratore Francesco Azzarà nelle mani dei suoi rapitori dal 14 di agosto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 agosto 2011 20:01
Operatore rapito in Sudan, il sostegno di Firenze

Firenze - Uno striscione con la foto del giovane appeso da stamani al terrazzo del Comune Da stamani sul terrazzino di Palazzo Vecchio, lato piazza Signoria, è stato appeso un grande striscione con la foto di Francesco Azzarà, l’operatore 34enne di Emergency rapito il 14 agosto a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l’aeroporto della città. Sullo striscione, sotto l’immagine del giovane operatore che è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico aperto in città nel luglio del 2010, compare la scritta “Liberate Francesco”.

L’esposizione dello striscione è solo uno dei modi con cui il sindaco Matteo Renzi, a nome della città, vuole far sentire la sua vicinanza all’operatore di Emergency e all’associazione impegnata ad offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. In più, nella home page del sito del Comune campeggia l'appello per la liberazione di Francesco Azzarà. Da giorni, infatti, sulla home page della Rete civica del Comune vi è una sezione dedicata a Francesco Azzarà (cliccando su di essa si accede direttamente al sito di Emergency con notizie aggiornate sul rapimento dell’operatore), mentre sul monitor del cortile della Dogana viene proiettata la foto dell’operatore e la scritta “Liberate Francesco”.

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