Chopin con il grande Lonquich nella doppia veste di solista e direttore

Il pianista con l’Orchestra da Camera di Mantova giovedì 14 luglio alle ore 21.15 al Teatro dei Rinnovati per la 68ª Settimana Musicale Senese. In programma due celebri Concerti per pianoforte e orchestra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2011 14:43
Chopin con il grande Lonquich nella doppia veste di solista e direttore

Atteso ritorno a Siena, per la 68ª Settimana Musicale Senese giovedì 14 luglio (ore 21.15) al Teatro dei Rinnovati, per Alexander Lonquich, figura di spicco del pianismo internazionale, nella doppia veste di pianista e direttore dell’Orchestra da Camera di Mantova. Dopo il successo dell’anno scorso con l’esecuzione in una sola giornata dei cinque concerti per pianoforte di Beethoven, quest’anno sarà la volta di Chopin: in programma i due famosi Concerti per pianoforte e orchestra, il n.

1 in mi minore op. 11 e il n. 2 in fa minore op. 21. Composto tra la primavera e l’estate del 1830, il Concerto in mi minore op. 11 venne pubblicato a Parigi nel 1833. Divenne così il Primo Concerto, pur essendo stato composto dopo il suo gemello, il Concerto in fa minore op. 21 che dovette aspettare fino al 1836 pur essendo stato scritto tra il 1828 e il 1830. La natura di queste due amatissime partiture, che da subito ottennero grande successo di pubblico, è caratterizzata da una scrittura decisamente orientata verso il protagonismo del pianoforte, a cui l’orchestra faceva da semplice supporto: per il giovane Chopin, appena ventenne, significava avvicinarsi ai gusti del pubblico in vista di un’importante tournée, nella quale avrebbe presentato i suoi lavori con orchestra, evidenziandone la sua straordinaria versatilità pianistica, prima a Breslavia, quindi a Vienna e poi a Monaco.

Fra i più importanti pianisti di oggi, Alexander Lonquich ha suonato in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Ton Koopman, Heinz Holliger, etc. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista. Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera, che lo ha portato a collaborare fra gli altri con Heinrich Schiff, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann, con cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il Diapason d’Or 1992, il Premio Abbiati nel 1993 e il Premio Edison in Olanda nel 1994.

Il suo repertorio spazia da Bach a Schumann e Chopin. Nel ruolo di direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova, e, tra le altre, con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano. Ha inciso per la EMI e la ECM. Ai numerosi impegni concertistici Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia.

Particolarmente attivo per la didattica, Lonquich si è dedicato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali-musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia. L’Orchestra da Camera di Mantova, che quest’anno ha il piacere di festeggiare i trent’anni di attività, si è imposta sin dal suo esordio all'attenzione del pubblico e della critica per brillantezza tecnica, assidua ricerca della qualità sonora, sensibilità ai problemi stilistici.

Vincitore nel 1997 del prestigioso Premio Abbiati quale miglior complesso da camera, nel corso della trentennale vita artistica l’orchestra ha collaborato con direttori e solisti di livello internazionale tra cui Kremer, Mintz, Accardo, Benedetti Michelangeli, Carmignola, Ughi, Maisky, Dindo, Brunello, Lonquich, Canino, Katia e Marielle Labeque, Lucchesini, oltre a Piazzolla e a Gazzelloni. Protagonista di innumerevoli concerti in Italia e all’estero, si è esibita in teatri e sale da concerto della maggior parte dei paesi europei, Stati Uniti, Centro e Sud America, Asia.

Nell'ultimo decennio l’attività nazionale e internazionale dell'orchestra si è incentrata sull'ideazione e realizzazione di importanti cicli monografici, tra i quali, innanzitutto, il “Progetto Beethoven” (2002-2004): diretta da Benedetti Michelangeli e affiancata da alcuni tra i più rinomati solisti italiani; il progetto nel 2004-05 con Alexander Lonquich, dedicato ai Concerti per pianoforte di Mozart; dal 2004 al 2007, di nuovo sotto la guida di Benedetti Michelangeli, ha intrapreso un ciclo incentrato sulla produzione sacra di Mozart.

In occasione del bicentenario della morte di Haydn, ha dato vita a un progetto triennale, intitolato “Haydn l’europeo che amava l’Italia”, attraverso il quale ha proposto un’ampia selezione dell'imponente produzione sinfonica, sacra e cameristica del genio di Rohrau. Nel 2010, bicentenario della nascita di Schumann, ha affrontato l'integrale delle Sinfonie del musicista tedesco, cogliendo riconoscimenti unanimi di pubblico e critica. Ha effettuato registrazioni televisive e radiofoniche (Rai, Bayerischer Rundfunk, Rsti).

Nel settembre 2009 ha inciso, su commissione della rivista “Amadeus”, tre Sinfonie di Haydn. Recentemente, per l’etichetta Hyperion, nell’ambito di un progetto discografico dedicato a Mozart, ha inciso con Angela Hewitt i primi tre Concerti per pianoforte e orchestra.

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