Santa Maria delle Grazie: un libro sulla storia dell'oratorio fiorentino

Documenti inediti raccolti in una pubblicazione che sarà presentata il 29 maggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2011 20:23
Santa Maria delle Grazie: un libro sulla storia dell'oratorio fiorentino

Firenze, 25 maggio 2011– Sarà presentato domenica 29 maggio a Firenze in occasione della festa di S. Maria delle Grazie il libro Santa Maria delle Grazie. Un oratorio fiorentino dal ’300 a oggi (Polistampa, pp. 176, euro 14). Dopo la santa Messa presieduta da sua eccellenza Monsignor Arcivescovo Giuseppe Betori alle 17.30 nell’Oratorio (Lungarno Diaz, 6), nel salone della Parrocchia di S. Remigio (Via di San Remigio, 4), alle ore 18.30, il giornalista Massimo Lucchesi presenterà il volume alla presenza degli autori. La pubblicazione vuole essere uno strumento per far conoscere in modo più approfondito l’Oratorio con la sua storia e le ricchezze legate alla fede e all’arte.

Il libro contiene una raccolta di saggi che si apre con il testo di Paola Massalin sulle origini e la storia dell’Oratorio, ricostruita anche grazie alle carte inedite conservate nell’archivio Alberti di Biella. Seguono quindi i testi sulla storia architettonica della cappella e del contesto urbano, firmati da Eugenia Valacchi e Giampaolo Trotta che ha dedicato una parte del suo scritto ai numerosi restauri avvenuti dopo le periodiche piene dell’Arno. Licia Bertani parla invece dell’affresco della Madonna, delle decorazioni pittoriche, della figura di San Giuseppe e della Compagnia della Buona Morte.

Seguono poi la scheda di Riccardo Lorenzini sull’organo della Cappella. Le schede di Beatrice Pucci e della famiglia Casini ricordano le figure di monsignor Fosco Vandelli e monsignor Leto Casini, rettori dell’oratorio. La scheda finale, di Piero Frizzi, è dedicata invece ai restauri del 2009. Dai vari studi emerge l’importanza di questo piccolo luogo sacro che da oltre 600 anni ha fatto parte della vita religiosa e civile della nostra città, sia da quando la cappella era sul Ponte di Rubaconte, sia in seguito al suo trasferimento nella sede attuale.

La “Madonna delle Grazie” infatti, fin dall’inizio della sua fondazione (XIV sec.), ha sempre rappresentato per Firenze un punto di riferimento importante, tanto da dare il nome al ponte, sulla cui prima pigna era posta; fede e arte hanno insieme esaltato questo luogo benedetto dalla presenza della Vergine, che da qui tante grazie ha elargito, ad indicare la particolare benedizione e protezione di Maria per gli abitanti di Firenze. Ad essa infatti si deve la trasformazione, avvenuta per volontà popolare, del nome di uno dei principali ponti di Firenze: da Ponte di Rubaconte a Ponte alle Grazie. Gherardo Del Lungo

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