Il presidente Napolitano in visita al Museo Galileo

Tra gli impegni del Presidente della repubblica in visita a Firenze c'è anche la partecipazione alla Mostra sui documenti del Risorgimento allestita all'interno del Museo galileiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2011 14:35
Il presidente Napolitano in visita al Museo Galileo

In occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in programma domani pomeriggio, il Museo Galileo, Istituto e Museo di Storia della Scienza, ha allestito nella sala della biblioteca una mostra personale di alcuni preziosi documenti legati agli anni del Risorgimento. Si tratta di una serie di atti dei dodici congressi nazionali degli scienziati italiani che si tennero dal 1839 al 1877, i primi dei quali proprio in Toscana. I Congressi degli scienziati italiani si tennero a partire dal 1839 con cadenza annuale fino al 1847, quando a Venezia la nona Riunione fu interrotta dalla polizia austriaca.

Le riunioni non ripresero che dopo l’Unità d’Italia, nel 1861 a Firenze con una riunione straordinaria, nel 1862 a Siena, nel 1873 a Roma e infine nel 1875 a Palermo. Gli scienziati italiani rafforzarono le spinte unitarie, fra illusioni di egemonia culturale e diffusione di una rinnovata cultura scientifica, favorendo una progressiva militanza politica e una quasi unanime partecipazione allo spirito risorgimentale. Tra gli obiettivi che gli scienziati si diedero durante le riunioni, spiccano quelli relativi all’adozione del sistema metrico decimale, l’uniformazione delle statistiche in campo sanitario, l’elaborazione di una carta geologica dell’Italia e la pubblicazione di una “Farmacopea uniforme italiana”. Nel congresso del 1873 il grande chimico Stanislao Cannizzaro propose di istituire la Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ancora oggi attiva. L’eccezionale raccolta conservata presso la biblioteca del Museo Galileo copre tutte le riunioni.

Si tratta di 36 filze che contengono migliaia di carte manoscritte. Di particolare interesse sono le quattro filze dei documenti della riunione di Venezia (1847), interamente inedite. Di questi congressi il Museo conserva inoltre una ricca documentazione iconografica, costituita da stampe, dipinti, busti e medaglie. È imminente la pubblicazione di una mostra virtuale che renderà fruibile un’amplissima selezione di documenti, testi a stampa e iconografia di tutti i congressi. Inoltre per il congresso di Venezia verranno pubblicate le versioni digitali di tutti i manoscritti conservati presso la biblioteca del Museo Galileo. Dopo due anni di chiusura per lavori di radicale ristrutturazione, l’Istituto e Museo di Storia della Scienza (inaugurato nel 1930) ha riaperto al pubblico il 10 giugno 2010, assumendo la denominazione di Museo Galileo.

Il nuovo nome pone l’accento sull’importanza che l’eredità galileiana riveste per le attività e la fisionomia culturale dell’ente: un museo dotato di un inestimabile patrimonio di strumenti e apparati sperimentali e, al tempo stesso, un istituto impegnato in attività di ricerca e di documentazione. Il nuovo allestimento è il risultato di un attento lavoro di progettazione museografica e tecnologica, che coniuga il rigore storico-scientifico con le esigenze di conservazione, design e comunicazione. Il rilevante costo di ristrutturazione e adeguamento impiantistico è stato coperto da fondi stanziati nel contesto dell’Accordo Quadro tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Toscana.

L’allestimento si è avvalso del generoso contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il Museo Galileo conserva la straordinaria collezione di strumenti scientifici raccolta dai Medici e dai Lorena. Tra gli oltre mille oggetti scientifici e apparati sperimentali in esposizione spiccano per eccezionalità gli strumenti appartenuti a Galileo, compresi gli unici due telescopi esistenti. Una videoguida interattiva, dotata di touch screen, offre molteplici funzioni. I contenuti della videoguida e la struttura di navigazione sono stati elaborati dal Laboratorio Multimediale del Museo, al quale si deve anche la costruzione e la gestione del ricchissimo sito web (www.museogalileo.it): oltre al Museo Virtuale, il sito consente di accedere alla banca dati cumulativa della Biblioteca, composta di oltre 260.000 record tra libri, manoscritti, strumenti, fotografie, mostre, video e altre risorse digitali. Il Museo Galileo è un avanzato istituto di ricerca e documentazione che offre a studiosi di tutto il mondo le risorse della propria biblioteca specializzata (oltre 170.000 volumi). Pubblica monografie specializzate e due riviste (Nuncius e Galilæana) che hanno diffusione internazionale.

A meno di un anno dall’inaugurazione del nuovo allestimento (10 giugno 2010), il Museo Galileo ha ricevuto il terzo prestigioso riconoscimento internazionale: il Premio EMA (European Museum Academy), dedicato ai musei europei di ambito scientifico di nuova fondazione o di recente ristrutturazione, che hanno conseguito risultati ottimali in termini di qualità della presentazione e dell’allestimento, così come di efficacia delle strategie di comunicazione per coinvolgere il pubblico più vasto e diversificato. Questa la motivazione resa nota dalla giuria internazionale del Premio EMA durante la cerimonia svoltasi a Dortmund il 9 aprile 2011: Il Museo Galileo possiede una collezione, unica nel suo genere, di importanti manufatti scientifici, esposti in modo estremamente elegante, in un allestimento che ne esalta la straordinaria bellezza.

Gli strumenti sono presentati al pubblico in maniera particolarmente efficace, grazie alla bilanciata integrazione tra strategie tradizionali di illustrazione e sistemi innovativi, che sfruttano in maniera esemplare le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, consentendo ai singoli visitatori di esplorare in maniera personale e interattiva la collezione. Vincitore del primo European Museum Academy Award, il Museo Galileo costituisce un modello ideale di integrazione delle funzioni museali con avanzate attività di ricerca e documentazione (che si avvalgono delle risorse della ricca e aggiornata biblioteca) e con innovative strategie di comunicazione realizzate grazie al sofisticato laboratorio multimediale del quale l’istituzione fiorentina dispone. Nel novembre 2010 l’autorevole giuria del Premio ICOM Italia – Musei dell’anno 2010 aveva assegnato il Primo Premio al Museo Galileo nella categoria “Miglior gestione”, con la seguente motivazione: Il Museo Galileo-Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, attivo dal 1930, è stato completamente rinnovato nel 2010, trasformando in modo originale e con un innovativo allestimento le storiche collezioni.

L’alta qualità scientifica del personale, l’apparato gestionale di provata esperienza, la storica autonomia statutaria (Ente morale dal 1927) e la partecipazione di numerosi enti ed istituzioni, lo rendono un valido modello di organizzazione e di gestione sostenibile grazie ad un equilibrato rapporto tra pubblico e privato. Viene inoltre apprezzata la rilevante attività educativa e l’innovazione tecnologica dei servizi di informazione al pubblico Nel dicembre 2010 la British Society for the History of Science aveva conferito al Museo Galileo il Primo Premio della Great Exhibitions Competition 2010: La giuria ritiene che gli obiettivi dell’esposizione siano particolarmente ben definiti ed è rimasta positivamente impressionata per l’efficacia con cui l’esposizione illustra il contesto in cui gli strumenti scientifici sono stati costruiti e utilizzati.

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