Da Umberto Boccioni a Emilio Greco

A Peccioli una mostra dedicata alla figura e al ritratto nell'arte del Novecento rende omaggio ad alcuni protagonisti del XX secolo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2010 11:10
Da Umberto Boccioni a Emilio Greco

La mostra, in corso fino al 9 gennaio al Museo delle Icone Russe di Peccioli (Pisa) propone attraverso un percorso nello studio del corpo umano dai primi anni fino alla metà del ‘900, l’opera pittorica dei più importanti esponenti dell’arte del secolo scorso, Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Marino Marini, Mario Sironi e Ardengo Soffici. L'arte del Novecento ha significato importanti variazioni nella ritrattistica che, presente in tutta la storia dell'arte aveva avuto nel corso dell'Ottocento significativi sviluppi, dai ritratti di gente comune di Courbet, alle caricature di Daumier, ai ritratti della Parigi notturna di Henri de Toulouse-Lautrec, sino ai ritratti degli Impressionisti come Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas e Pierre Auguste Renoir.

In qualche modo il ritratto ebbe una grande diffusione ed evoluzione assumendo, forse, con John Singre Sargent e Giovanni Boldini, le caratteristiche tipiche e canoniche di rappresentazione della borghesia. La mostra di Peccioli vuole testimoniare tutta la tensione di rappresentare il corpo umano, fuori dalle tradizioni accademiche, con esiti lontani dai canoni della tradizione e dal cosiddetto “ritratto borghese”. La prima opera in mostra, la “Donna seduta” di un Boccioni non ancora futurista ha già in sé il rifiuto dei dettami ottocenteschi sulla raffigurazione del corpo umano come esempio supremo di perfezione.

La figura umana viene scomposta nelle sue linee essenziali, come nel “Pugilatore” di Carlo Carrà del 1913 per poi ritrovare una sua unità, ma metafisica, in “Due figure nello studio” e “Figura metafisica e paesaggio”. La realtà viene analizzata attraverso approfondimenti dell’arte primitiva da Marino Marini con il suo Cavallo e cavaliere, il bellissimo bronzo Pomona ed infine nella Piccola bagnante. La mostra affronta in modo sintetico ma ricco di spunti e di riflessioni il tema della rappresentazione della figura umana, che ha affascinato l’uomo sin dalle sue origini. L’evento si inserisce nell’ambito della Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI (Associazione Musei d’arte contemporanea italiani) giunta quest’anno alla sua sesta edizione e propone per il secondo anno consecutivo opere provenienti dalla Estorick Collection di Londra, a suggellare così un rapporto di reciproca stima e fiducia nato nel 2008 quando una selezione delle opere della Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini è stata ospitata presso la sede dell’importante istituzione londinese. Il catalogo della mostra, con testi critici di Roberta Cremoncini, direttrice della Estorick Collection of Modern Italian Art e del professor Stefano Renzoni, Università di Pisa, Dipartimento di Storia delle Arti, è edito dalla Fondazione Peccioliper. di Alessandro Lazzeri

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