Mondiali di Volley a Firenze

Cuba ha battuto la Spagna. Nel pomeriggio la Serbia ha archiviato la pratica Russia. Nei precedenti incontri la Bulgaria aveva fermato ancora la Spagna, mentre sempre la temibile Serbia aveva sconfitto anche l'Argentina.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2010 01:11
Mondiali di Volley a Firenze

CUBA – SPAGNA 3-1 (25-22,15-25,25-22, 25-22) CUBA: Leon Venero 13, Leal Hidalgo 13, Camejo 10, Simon Aties 22, Hierrezuelo Aguirre 4, Hernandez 7, Gutierrez (libero), Cepeda Abreu 5, Ortiz Ortega, Bell Cisnero 1, Mesa Sandoval, Diaz Carmenate. All: Blackwood SPAGNA: Sevillano 8, Noda 9, Hernan 1, Fernandez 11, Perez 20, Garcia-Torres 7, Saucedo 1 , Rodriguez 1, Salas, Llenas (libero), Gens, Palharini. All: Velasco Arbitri: Ibrahim Al Naana (Qat) e Milan Labasta (Cze) Note: durata set (24’, 23’,25’, 26’), spettatori 3500.

Cifre – Cuba: battute sbagliate 14, ace 4, muri 18, ricezione positiva 57%, attacco 50%. Spagna: battute sbagliate 6, ace 4, muri 4, ricezione positiva 57%, attacco 50%. Esordio vincente di Cuba contro la Spagna (3-1) nei quarti di finale dei mondiali che si giocano a Firenze. Inizio in perfetto equilibrio ma i muri di Cuba sono subito un segnale (7-5) gli spagnoli riescono a giocare ancora punto a punto ma soffrono in attacco per la precisione dei muri avversari, continui anche con il gioco al centro e al secondo time out del primo set è (16-14).

Non è una bella partita, ricca di errori ma è una sfida che regala comunque emozioni merito: la Spagna che va in vantaggio (22-21) poi Cuba che rimonta e trova il primo vantaggio (25-22). Nuovo equilibrio nel secondo set, (4-4) con la formazione di Velasco sempre determinata mentre dall’altra parte della rete, delude la giovane stella Leon e dopo il primo time out (8-5) la Spagna prova ad allungare ancora con muro e difesa. Una squadra che piace, con Cuba sicuramente in difficoltà, fallosa e subisce ancora (16-11) e la sfida offre altri spunti importanti sempre per una Spagna molto concreta e brava (20-14) e non ha problemi a chiudere e riportare il match in parità (25-15).

Terzo set con Cuba che prova a ritrovare equilibrio, i suoi centrali di nuovo in evidenza e la squadra di Orlando sembra di nuovo padrona. 8-6 al time out ma la Spagna c’ è e ritrova il braccio di ferro con il punto a punto (14-13) e la gara offre preziose indicazioni mentre è serata no per la stella dei cubani, Leon con solo 25% in attacco ma intorno i suoi compagni rilanciano il match (22-17) , arrivano a centrare il terzo set (25-22) ma applausi anche per la Spagna. Una formazione che gioca buona pallavolo ma soffre le battute e soprattutto il solito muro dei centrali avversari a fissare (8-5) il primo time out del quarto set.

Ma è serata Spagna, comunque. La formazione di Velasco è protagonista con tutti i suoi giocatori con una nota di merito per il suo palleggiatore Guillermo Hernan e va sul 16-15 al secondo time out. E insistono le furie rosse del volley ma un muro ed un errore spagnolo fanno nuovamente scappare Cuba (22-20) ma il set è ancora in bilico sempre per la determinazione spagnola. Però un muro di Camejo e uno di Hierrezuelo chiudono la partita (25-22) davanti ad un bel pubblico divertito. RUSSIA – SERBIA 1-3 (26-28, 25-16, 21-25,25-27) RUSSIA: Khtey 14, Grankin 1, Berezhko 4, Muserskiy 14, Volkov 6, Mikhaylov 23, Sivozhelez ne, Poltavskiy 2, Biryukov 1, Makarov, Astashenkov, Verbov.

All: Bagnoli SERBIA: Kovacevic 15, Janic 10, Stankovic 6, Gbric 6, Miljkovic 26, Podrascanin 8, Rosic (libero), Rasic ne, Petkovic 1, Petrovic, Terzic, Nikic 2, Starovic ne. All: Kolakovic Arbitri: Bela Hobor (Hun) e Ning Wang (Chn) Note: durata set (29’,21’,25’, 27’), spettatori 2300. Cifre – Russia: battute sbagliate 18, ace 4, muri 10, ricezione positiva 69%, attacco 49%. Serbia: battute sbagliate 17, ace 3, muri 12, ricezione positiva 56%, attacco 54%. La Russia lascia il mondiale dopo la sconfitta contro una grande Serbia guidata dalla diagonale più forte al mondo Grb ic-Miljkovic.

E’ la partita decisiva del girone, la seconda di Firenze per la Serbia la prima per la Russia. Chi vince va in semifinale ed è facile immaginare la tensione e la determinazione delle due squadre al via del match subito punto a punto con la Serbia ha già quattro errori pesanti sulle spalle (7-5). C’è un ritorno di Grbic e soci, la partita è già bella (8-7). Sbaglia anche la Russia ma le due squadre on si lasciano in un set già ricco di emozioni. La Russia allunga? Il suo muro e un nuovo errore serbo producono uno strappo e al secondo time out (16-13) la formazione dell’italiano Daniele Bagnoli cerca di lasciare l’impronta contro un team che ha scelte tattiche scontate: il regista Grbic cerca spesso Miljkovic e dall’altra parte della rete semplicità e concretezza fanno 21-18.

Serbia formato carattere si riporta sul 21-20: primo set che diverte e che finisce ai vantaggi (grave errore del libero Verbov) per il 24-24: chiude la Serbia (28-26): spettacolo vero. Secondo set sul binario del primo parziale: Miljkovic (Serbia) contro Russia ma è 8-6 al primo time out con la Serbia che sbaglia ancora e subisce un break pesante (11-6). Dopo la seconda interruzione tecnica (16-11) la squadra di Bagnoli prende il set tra le mani e allunga (19-13) ed il secondo parziale è praticamente già finito.

Chiude la Russia (25-16): Il match si riapre. E lo fa la Serbia con un grande Grbic, vero faro (8-3) e con muri pesanti che fermano la rincorsa russa, squadra che fatica a restare in partita (16-10) e la musica serba continua a divertire con il parziale che sta lanciare la Serbia, team che sembra gestire il match senza particolari problemi. Chiude il set (25-21) Miljkovic, Russia che ci riprova. Sotto di due set (a uno) la formazione di Bagnoli va avanti (8-5) nel parziale verità: da vincere oppure è fuori dai mondiali.

Ma i problemi non hanno fine per la Russia costretta a soffrire (14-14) per evitare l’eliminazione e viene anche superata mettendo Grankin e soci in evidente difficoltà ma c’è reazione, ci sono cambi importanti: sono palloni decisivi (18-18) e sempre punto a punto che regala emozioni. Russia ancora in crisi (23-21) e rabbiosa reazione che riporta le squadra a braccetto. Due match point per la Serbia annullati (25-25) poi un terzo e la Russia esce dal mondiale. SPAGNA – BULGARIA 1-3 (21-25,25-27,28-26,18-25) SPAGNA: Sevillano 10, Noda 17, Hernan 1, Fernandez 8, Perez 16, Garcia-Torres 11, Saucedo 8, Rodriguez 2, Salas, Llenas (libero), Gens ne, Palharini ne.

All: Velasco BULGARIA: Zhekov 3, Kaziyski 17, Nikolov V. 13, Yosifov 8, Aleksiev 18, Nikolov 6 N.,Tsvetanov 2, Bratoev ne, Salparov (libero), Penchev, Sokolov 9, Mitev ne. All: Prandi Arbitri: Milan Labasta (Cze) e Piotr Dudek (Pol) Note: durata set (26’, 31’, 31’, 25’). Spettatori 3200. Cifre – Spagna: battute sbagliate 15, ace 5, muri 10, ricezione positiva 60%, attacco 43%. Bulgaria: battute sbagliate 11, ace 1, muri 15, ricezione positiva 44%, attacco 45%.

Niente sorprese nemmeno per Bulgaria-Spagna: vincono Nikolov e soci ma applausi e tanti per le furie rosse del volley Equilibrio nel set di apertura. La Bulgaria prova dalla battuta a creare guai alla ricezione spagnola ma il team di Julio Velasco è soprattutto bravo nella ricostruzione del gioco ed il parziale va avanti punto a punto con un 8-7 al primo time out. Bella partita, tra chi sa essere una piacevole sorpresa (Spagna) e chi vuole fortemente le semifinali di Roma con gli uomini di Prandi (che ha sostituito l’opposto titolare Nikolov con Sokolov) però soffrono il muro degli avversari e la sfida non ha padroni (14-14) ma la Bulgaria allunga dopo due belle difese del suo libero Salparov e con la ricostruzione in attacco di Kaziyski (18-15) e la partita prende un binario a favore dei bulgari (23-20) che chiudono il set senza fatica.

La buona prestazione di Sokolov va avanti anche nel secondo set, diventato importantissimo per la Spagna che sembra non ritrovare il giusto equilibrio tecnico e va sotto (8-4) e Velasco, il suo coach, dopo due muri consecutivi bulgari fa fermare ancora il gioco. Ma Torres e compagni faticano troppo per tenere il ritmo bulgaro con il’solito’ Sokolov protagonista. Però intorno all’opposto non c’è continuità mentre la Spagna riporta il match in perfetto equilibrio andando anche in vantaggio al secondo time out (16-15) e sul doppio vantaggio (18-16) Prandi rilancia Nikolov al posto di Sokolov.

Adesso è una partita diversa. Gli uomini di Velasco provano ad allungare ma un muro di Aleksiev è decisivo per l’aggancio (22-22). E’ veramente un bel set che la Bulgaria vince sul filo di lana con un muro di Kaziyski (27-25). Tutto finito? Adesso dipende solo dalla Velasco band, sotto di due set ed il compito sembra veramente difficile. Ma la partenza è positiva: subito avanti (7-4), soffre ma tiene il break al primo time out (8-6) ha continuità, gioca più tranquilla con il suo regista Hernan in bella serata che apre il gioco a tutti i suoi attaccanti, il muro bulgaro limita gli attacchi (14-13) è sempre la Spagna a comandare ma adesso è punto a punto (16-15) e ci guadagna lo spettacolo per una sfida che va avanti sino al 24-24 con un braccio di ferro che regala emozioni e la Spagna (28-26) allunga il match.

Una sfida che torna impari e la Bulgaria, con un gioco continuo e preciso chiude senza particolari problemi. SERBIA – ARGENTINA 3-1 (25-15, 21-25, 25-22,25-18) SERBIA: Kovacevic 12, Janic 6, Stankovic 5, Gbric 4, Miljkovic 20, Podrascanin 9, Rosci (libero), Petkovic, Petrovic, Terzic, Nikic, Starovic. All: Kolakovic ARGENTINA: Blanco, Conte 16, Ocampo 1, Quiroga 10, Sole 9, Pereyra 13, De Cecco 1, Gonzalez (libero), Giustiniano, Crer 6, Uriarte, Scholtis.

All: Weber. Arbitri: Salvatore Patty (Usa) e Simone Santi (Ita). Note: durata set (19, 24’, 24’, 23’ ), spettatori 2100. Cifre – Serbia: battute sbagliate 16, ace 2, muri 13, ricezione positiva 58%, attacco 48%. Argentina: battute sbagliate 19, ace 2, muri 10, ricezione positiva 67%, attacco 46%. Vittoria, prevista, della Serbia sull’Argentina nella prima gara dei quarti di finale del mondiale, nel girone P di Firenze. Argentina nervosa al via del primo set. Le battute dei serbi, poi, costringono il coach Weber a chiedere subito (1-5) il primo time out ma è sempre la formazione di Igor Kolakovic a comandare la partita.

Poi Facundo Conte, figlio d’arte (il padre Hugo è in tribuna) da una scossa alla sua squadra. La giovane Argentina capisce subito, però, che sarà una sfida molto delicato e qualche errore di troppo aiuta la Serbia ad allungare (16-9). Partita senza storia almeno nel set di apertura. Miljkovic e soci sono molto determinati e sbagliano anche poco e la prima partita del girone P di Firenze sembra essere già nella mani dei serbi. Al primo time out del secondo set le squadre sono molto vicine anche se l’Argentina continua ad avere molte difficoltà di gioco.

Facundo Conte è uno dei maggiori protagonisti della sua squadra che prova a restare a braccetto con i serbi, un team che con il muro sta costruendo l’inseguimento alla vittoria. 16-15 nel secondo time out ma in questo secondo gioco, gli uomini di Weber sembrano aver trovato più equilibrio e c’è un primo vantaggio break: 19-21più un muro di Conte (il migliore in campo) e Argentina protagonista: 19-22. E la sfida cambia padrone. Un muro del centrale Crer fa vincere il set 21-25) e la gara riparte da zero.

E proprio con l’arma del muro gli uomini di Weber giocano punto a punto e vantaggio sudamericano al primo time out (8-7). Una considerazione, adesso è la squadra di Kolakovic ad avere dei problemi, soprattutto in attacco ma la classe dei singoli, riporta i serbi in fuga (16-14) L’Argentina cerca di restare attaccata al set ma la maggiore esperienza dei serbi, un errore di Conte e un muro di Stankovic regalano a Miljkovic e soci il terzo set: 25-22. Un vantaggio serbo nel quarto set (11-7) annullato da due muri e due attacchi argentini (11-11) ma la maggiore lucidità serba e la sua migliore tecnica fanno segnare un importante 18-14 mentre dall’altra parte della rete ci sono anche troppi errori e la prima partita del girone finisce a favore della Serbia senza più storia.

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