A Prato le immagini di Thomas Ruff

Le opere selezionate per la mostra “Thomas Ruff Prato 16.10-11.12/2010” provengono dall’intero corpus della produzione dell’artista e si adattano ai diversi ambienti che le accolgono.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2010 21:47
A Prato le immagini di Thomas Ruff

Sabato 16 ottobre si inaugurerà a Prato “Thomas Ruff Prato 16.10-11.12/2010”, un progetto a cura di Pier Luigi Tazzi. Accolto con entusiasmo dall'assessore alla Cultura della Provincia di Prato, lo scrittore Edoardo Nesi, si pone come continuazione di un progetto iniziato nel 2002 con “Spread in Prato”: portare l’arte negli spazi della vita, del consumo, delle attività produttive, nel tessuto della città, quello del centro e quello periferico. In questa occasione il progetto si fa più preciso: riportare l’arte negli spazi del potere e negli spazi sociali; riappropriarsi dell'antica tradizione europea, dove l’arte era soprattutto negli spazi di potere, come chiese e palazzi pubblici.

Interrottasi alla fine del Settecento -quando l’arte perde il suo contatto con la vita sociale e viene relegata in spazi appositamente dedicati, in collezioni e in musei- questa tradizione si rinnova nel nuovo progetto curatoriale di Pier Luigi Tazzi. Le opere selezionate per la mostra “Thomas Ruff Prato 16.10-11.12/2010” provengono dall’intero corpus della produzione dell’artista e si adattano ai diversi ambienti che le accolgono: a Prato, il Palazzo Buonamici, oggi sede della Provincia, e l’Ex Cimatoria Campolmi che ospita, la Biblioteca Comunale Istituto Culturale e di Documentazione Lazzerini; a Montemurlo, Villa Giamari, anch’essa sede della Biblioteca Comunale locale; a Carmignano, lo Spazio d'arte Alberto Moretti/Schema Polis. Le opere dell’artista tedesco presentate in questo evento espositivo partono dai primi e innovativi "Portraits", i ritratti dei compagni d'accademia nei grandi formati che hanno reso Thomas Ruff celebre in tutto il mondo, fino ad estendersi ad altri campi di indagine.

Tra questi, la fotografia digitale con il ciclo “Nudes” (1999-2002), immagini erotiche in bassa definizione scaricate dal web su cui l‘artista interviene cambiando i colori o ripulendole da alcuni dettagli. La serie “Substrat” (2001-2004), basata su astrazioni da immagini di manga elaborate digitalmente, attraverso la quale Ruff stimola l'occhio del pubblico, invitandolo a confrontarsi con un soggetto che muta a seconda della distanza da cui è osservato. Sottoposte a un procedimento di sovrapposizione, queste si trasformano in composizioni astratte di grande complessità.

Ed ancora la serie “jpegs”, iniziata nel 2004, dove l'ingrandimento dell'immagine digitale rivela la struttura dei pixel che la compone, alterando i meccanismi di percezione. Il percorso artistico di Thomas Ruff, volto a sperimentare le molteplici possibilità linguistiche della fotografia, è inoltre illustrato in questa mostra attraverso le fotografie astronomiche, “Sterne” (1989-1992), tratte da negativi messi a disposizione dall'Eso (European Southern Observatory), che l’artista sviluppa in dimensioni molto grandi, ponendo davanti all'osservatore le costellazioni che si perdono nell'astrazione di un firmamento ideale.

Ed infine le opere più recenti la cui iconografia è legata ai fenomeni fisici e matematici, come la serie “cassini” che si basa su fotografie di Saturno scattate dalla NASA. Le opere di Thomas Ruff trovano accoglienza negli ambienti di rappresentanza e negli uffici di Palazzo Buonamici: accanto agli affreschi allegorici che raccontano l’antica cultura di cui il palazzo è espressione, immagini del nostro contemporaneo realizzate attraverso il medium della fotografia. La fotografia è un mezzo di rappresentazione diretto e immediato, di facile accessibilità, non necessita di particolari strumenti di lettura dunque è capace di raggiungere un pubblico ampio e variegato.

Per tutte queste peculiarità è il genere che meglio traduce gli intenti che attengono al progetto. Utilizzata inizialmente come elemento accessorio, documentativo o di supporto alla pittura, la fotografia viene riconosciuta a pieno titolo come medium artistico soltanto a metà degli anni ’80. Grazie ad artisti come Thomas Ruff, Candida Höfer, Axel Hütte, Thomas Struth, Andreas Gursky, tutti formatisi all'Accademia di Düsseldorf con Bernd e Hilla Becher, oltre ad altri della medesima generazione quali Jan Vercruysse, Günther Förg, Rodney Graham, Jean Marc Bustamante, la fotografia è diventata uno strumento essenziale nell’elaborazione e costruzione dell’opera d’arte, al pari di media più tradizionali quali pittura e scultura, e al di là di ogni sua specifica caratteristica stilistica e disciplinare. La fotografia è anche memoria e prova di realtà.

Pier Luigi Tazzi colloca le opere fotografiche di Thomas Ruff anche negli spazi fisici deputati alla conservazione, alla memoria e all’archivio: la biblioteca di Montemurlo, ospitata nella settecentesca Villa Giamari, e la Lazzerini, biblioteca e, attualmente, anche centro di documentazione e museo della città di Prato, collocata all'interno dell’Ex Cimatoria Campolmi. Si tratta in questo ultimo caso di un grande complesso architettonico edificato all’interno delle mura medievali. Qui le opere dell’artista dialogano con l’archeologia industriale dell’edificio, emblema della vocazione imprenditoriale della città di Prato che si afferma, come in altre città europee, con la Rivoluzione Industriale.

Infine a Carmignano nello Spazio d'arte Alberto Moretti/Schema Polis, dedicato allo studio e alla promozione di alcune significative esperienze artistiche dal secondo dopoguerra ad oggi, a partire dall'opera di Alberto Moretti e dall'attività della storica galleria Schema da lui fondata e diretta a Firenze fra il 1972 e il 1994. Il percorso espositivo si conclude negli spazi di Dryphoto arte contemporanea dove sono raccolti materiali editi su Thomas Ruff: libri, cataloghi, edizioni. “Thomas Ruff Prato 16.10-11.12/2010” sarà accompagnato da una pubblicazione.

Il libro, con testi critici di Pier Luigi Tazzi, fra gli altri, e apparato fotografico documentativo della mostra, verrà presentato giovedì 4 dicembre presso la Biblioteca Lazzerini a Prato. Sedi espositive ed orari Palazzo Buonamici, via Ricasoli 25, Prato; lunedì-venerdì 9:30-19, sabato-domenica 9-12, 16-19. Biblioteca Comunale Istituto Culturale e di Documentazione Lazzerini, via Puccetti 3, Prato; lunedì 14-20:30, martedì-mercoledì 9-20:30, giovedì 9-23, venerdì-sabato 9-20:30, domenica 9-13. Biblioteca Comunale Bartolomeo Della Fonte, Villa Giamari, Piazza Don Milani 1, Montemurlo; lunedì 13:30-19, martedì-venerdì dalle ore 9-19, sabato 9-13. Spazio d'arte Alberto Moretti/Schema Polis, via Borgo 4, Carmignano giovedì-venerdi-sabato 16-19, domenica 10-12, 15-19. Dryphoto arte contemporanea, via Pugliesi 23, Prato; mercoledì-sabato 17.00-20.00 e su appuntamento.

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