''Toscana voltiamo pagina! O perderemo ancora occupazione e benessere''

E' questo il sunto dell'intervento di Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze, alle Assise dell’industria toscana. Infrastrutture e competitività; sistema aeroportuale; concorrenza tra aree metropolitane; gestione dei rifiuti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2010 20:03
''Toscana voltiamo pagina! O perderemo ancora occupazione e benessere''

“La Toscana è stata ‘lenta’ nelle decisioni infrastrutturali e paga i ritardi con una crescita ‘lenta’, che, oggi più che mai, mette a repentaglio occupazione e benessere. Alla nuova legislatura regionale chiediamo, quindi, di voltare pagina davvero”. Quattro i punti chiave dell’intervento del presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile, alle Assise di Confindustria Toscana: infrastrutture e competitività; sistema aeroportuale; concorrenza tra aree metropolitane; gestione dei rifiuti.

“Oggi ci troviamo a dover recuperare pesanti ritardi in una situazione economica in cui occorre coniugare il rigore nella gestione dei bilanci pubblici con l’esigenza di rilanciare lo sviluppo fino ad ora mancato o impedito dalle mancate scelte infrastrutturali. A questa cronica carenza è riconducibile la bassa crescita che la Toscana evidenzia ormai da un decennio. Pensiamo a come potrebbe essere la Toscana oggi se Firenze fosse stata dotata di un aeroporto come quello di Bologna o di Venezia, se l’ultimo tratto di autostrada mancante sul mediterraneo dal sud della Spagna fino alla Calabria fosse stata realizzato, se le strozzature sulla A1, la principale autostrada del paese, fossero state eliminate uniformandosi agli standard europei con tre corsie”.

Riguardo al sistema aeroportuale, ha sottolineato Gentile “abbiamo molto apprezzato la decisione assunta dalla Giunta Regionale di avviare una modifica del PIT per far coesistere il Parco della Piana col rafforzamento dell’aeroporto. Adesso, ci auguriamo che vengano rispettati i tempi”. “Per gli aeroporti toscani le due parole d’ordine devono essere integrazione e potenziamento - continua Gentile -. E’ necessario realizzare i progetti di potenziamento già previsti per gli aeroporti di Pisa e Firenze.

La loro realizzazione consentirebbe di servire 9-10 milioni di passeggeri al 2025 (5-6 a Pisa, 3-4 a Firenze), a fronte di una domanda stimabile di 13 milioni. Le nazioni collegate direttamente con la Toscana dai due scali sarebbero 37 (oggi 26), le città raggiungibili passerebbero dalle attuali 60 a circa 100". “L’integrazione funzionale dovrebbe spingere a valorizzare i punti di forza dei due scali – ha proseguito Gentile -. La prospettiva per Pisa potrebbe essere un potenziamento delle destinazioni europee, una espansione dei voli low cost e charter verso destinazioni turistiche, una valorizzazione del traffico merci ed infine confermata la scelta dei voli intercontinentali, affiancando all’attuale volo per New York altre destinazioni possibili (Cina, Giappone, Sud america).

La prospettiva per Firenze potrebbe essere il deciso potenziamento delle destinazioni dell’Europa occidentale, una crescita dei collegamenti con l’Est Europa, e, infine, una espansione del raggio di operatività in direzione est, per destinazioni business sia verso la Russia che il Medio Oriente”. “La concorrenza a livello globale, oggi, è tra grandi città – continua Gentile - La grande area metropolitana di Firenze Prato Pistoia ha buone potenzialità ma deve essere rafforzata con alcune infrastrutture decisive per la sua competitività: Alta velocità; Barberino Incisa; Terza corsia A11; Prato-Signa; Polo logistico di Gonfienti; Firenze fiera; Banda larga”.

Infine, sulla gestione dei rifiuti nell’area metropolitana, ha concluso il presidente di Confindustria Firenze “la Toscana è in ritardo nella modernizzazione dei servizi pubblici locali. Abbiamo troppe piccole aziende. È mancata una politica industriale che in altre regioni ha consentito di far crescere operatori efficienti. Adesso, c’è l’ultima occasione. Facciamo presto ad indire la gara per l’affidamento del servizio nell’area metropolitana, come ha già fatto l’ATO Toscana sud.

Le aziende che operano su questo territorio possono e devono aggregarsi per rafforzarsi, vincere la gara e costruire una moderna ed efficiente industria dei rifiuti solidamente ancorata al territorio. Il rischio, altrimenti, è quello di essere una colonia per le imprese forti del settore che altre amministrazioni pubbliche, più lungimiranti della nostra, hanno saputo far crescere negli anni. Il presidio locale di una forte industria dei servizi pubblici locali è invece di grande importanza per la forza complessiva del settore economico di una area metropolitana quale la nostra”.

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