Ciclone Rossi: cancellare l'Arsia e stop indennità ai cda degli enti

Un'agenzia unica al posto dell'Arsia e delle aziende agricole. Meno consigli di amministrazione, ma soprattutto gettoni di presenza e rimborsi spese al posto delle attuali indennità. Nuove funzioni anche per le quattordici Apt.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2010 19:57
Ciclone Rossi: cancellare l'Arsia e stop indennità ai cda degli enti

Meno consigli di amministrazione, ma soprattutto gettoni di presenza e rimborsi spese al posto delle attuali indennità. "La politica non fa un passo indietro, ma rinuncia alle indennità, che sostituisce con i gettoni di presenza, per riscoprire l'impegno politico come servizio civico – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Non sono indennità né enormi né scandalose, ma vogliamo rendere la politica ancora più asciutta in linea con quanto avvieme in Europa.

A Bruxelles e Strasburgo chi siede in un'agenzia ha solo un rimborso spese. Lo stesso vogliamo fare noi in Toscana. Sobrietà è la parola chiave". La giunta Rossi ha deciso di mettere mano all'organizzazione di fondazioni, società, agenzie ed enti dipendenti della Regione, proseguendo il lavoro di razionalizzazione avviato tre anni fa dalla giunta Martini. E tra gli interventi c'è il taglio di poltrone e consigli di amiministrazione. "Partiamo dagli enti e agenzie regionali – dice Rossi -.

Ma chiederemo anche alle fondazioni, dove la Regione dove siede, di fare altrettanto" spiega. "Mi ero impegnato a presentare entro l'estate una prima proposta di razionalizzione e la promessa è mantenuta" aggiunge. Il documento approvato dalla giunta, molto articolato e che non riguarda solo il consiglio di amministrazione, sarà inviato al presidente del Consiglio regionale per essere discusso. Se applicato nella sua interezza, il risparmio complessivo (solo in piccola parte legato ai costi della politica) si aggirerà attorno ai 25 milioni.

Per dare corso al piano occorrerà comunque approvare o modificare più di una legge. Almeno 501 mila euro risparmiati Qualche esempio di risparmio sui costi della politica? Gli enti pubblici dipendenti della Regione che hanno un consiglio di amministrazione sono Ars, l'agenzia per la ricerca in sanità (8 membri oltre al presidente), l'Irpet, l'istituto di programmazione economica (13 con il comitato scientifico), e l'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario (8 membri), che sostituisce le precedenti tre aziende, una per ogni università toscana.

Una proposta è di attribuire tutte le funzioni dei cda di Ars e Irpet ai direttori, il cui rapporto di lavoro dovrebbe diventare esclusivo. In alternativa le indennità dei consiglieri potrebbero essere sostituite con un gettone di presenza di 30 euro. Oggi il consiglio di amministrazione dell'Ars costa 126 mila euro l'anno, altri 48.800 l'Irpet (dal presidente ai consiglieri, compreso il comitato scientifico). Ipotizzando dodici riunioni l'anno ed un gettone di 30 euro, dei 175.570 euro spesi oggi ne verrebbero risparmiati 167.650: tutti se i consigli di amministrazione venissero cancellati.

Sostituendo alle indennità lo stesso gettone di presenza anche per l'azienda al diritto allo studio, il Parco della Maremma, il parco delle Alpi apuane e il Parco di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, il risparmio diventa di 501 mila euro. Compensi ridotti per sindaci revisori e direttori Altri 104 mila euro (oggi costano 242 mila) saranno risparmiati riducendo i compensi dei sindaci revisori di enti agenzie dipendenti, 80 mila ritoccando i compensi dei direttori.

Se anche le fondazioni facessero lo stesso - la Fondazione del Consiglio della Toscana, la Fondazione “Giovanni Michelucci”, la Fondazione “Primo Conti”, la Fondazione Sistema Toscana, la Fondazione Toscana Spettacolo e la Fondazione Scuola interregionale di polizia locale, dove complessivamente siedono 58 consiglieri o membri di comitati scientifici - la spesa passerebbe dagli attual i 179 mila euro a meno di 21 mila, con un risparmio di quasi 159 mila euro. Cura dimagrante anche per i Lode "Proporremo infine ai Comuni di procedere alla nomina di un amministratore unico per i Lode - conclude Rossi -.

O, se i consigli di amministrazione non saranno cancellati, di adeguarsi ai nuovi gettoni di presenza". I Lode sono gli undici organismi che si occupano delle gestione delle 50 mila case di edilizia pubblica in Toscana. Arsia e APT Tra le ipotesi c'è la cancellazione dell'Arsia, l'agenzia regionale per l'agricoltura che sarà assorbita da un nuovo soggetto che avrà però maggiori compiti. Risparmio stimato: 3,3 milioni. E c'è il ripensamento delle quattordici aziende di promozione turistica sparse nelle dieci province, con un possibile recupero di 9 milioni.

Il soggetto che nascerà al posto di Arsia, una sorta di agenzia della green economy, si occuperà di innovazione ma gestirà anche l'azienda agricola di Cesa, l'azienda di Alberese, la Tenuta di San Rossore e l'intero patrimonio agricolo forestale (110 mila ettari). Non si curerà più dell'attività di certificazione, che tornerà agli uffici regionali, mentre le analisi economiche del settore saranno affidate all'Irpet. Rimarrà invece l'Artea, l'agenzia pagatrice non solo dei contributi agli agricoltori ma di tutti i fondi strutturali e del Fas.

"Le quattordici aziende di promozione turistica saranno cancellate o riassorbite. Ne discuteremo con le Province – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi –. Di sicuro cambieranno le funzioni". Oggi le quattordici Apt contano circa 160 dipendenti: la metà del budget se ne va per il personale. Fino ad oggi la Regione girava alle Province, per le Apt, 13,5 milioni ogni anno. L'idea è infatti quella di lasciare alle Province solo i compiti di informazione ed accoglienza e ed affidare tutta l'attività di promozione turistica a Toscana Promozione, l'azienda di promozione economica della Toscana.

Parte dei 9 milioni così risparmiati saranno affidati a Toscana Promozione o lasciati alle Province. Acquisti centralizzati e meno affitti, per risparmiare Un'altra grossa fetta di risparmi arriveranno da affitti e acquisti centralizzati. La giunta propone infatti che entro il 31 dicembre 2011 tutti gli enti e le agenzie regionali sopprimano le strutture che provvedono agli acquisti e si avvalgano della centrale di acquisto regionale. Così potrebbero essere recuperati 3 milioni.

La giunta inviterà inoltre gli enti ed organismi dipendenti a ridurre l'uso di locali in affitto, laddove soprattutto siano disponibili edifici del patrimonio regionale: altro possibile risparmio di 1,5 milioni. Fondazioni, contributi solo sulle attività svolte Dal 2011 saranno infine soppressi tutti i contributi per le spese di funzionamento della fondazioni in cui siede la Regione, con l'unica eccezione della Scuola di Musica di Fiesole. Tutte le altre – l'Orchestra regionale e Toscana Spettacolo, il Maggio musicale fiorentino, il Teatro Metastasio di Prato, la Fondazione Sistema Toscana, la Scuola interregionale di polizia locale – riceveranno un finanziamento legato esclusivamente al programma delle attività e iniziative svolte.

Società partecipate L'ultimo capitolo affrontato dal presidente della Toscana nel corso della conferenza stampa riguarda le società partecipate. Le partecipazioni della Regione valgono 159 milioni. "Di questi – spiega Rossi – il grosso riguarda Sat (9,8 milioni) che gestisce l'aeroporto di Pisa, il sistema fieristico (32 milioni), le società termali (30 milioni), Toremar (8 milioni) e Fidi Toscana (59 milioni), la finanziaria della Regione la cui funzione rimane strategica per l'accesso al credito delle aziende".

"Su alcune partecipazioni – chiarisce - dovremo riflettere. Per le te rme e il sistema fieristico una proposta potrebbe essere quella di dividere la proprietà, dove la Regione potrebbe anche rimanere, dalla gestione". La Regione è socia anche di 56 associazioni e sostiene per questo una spesa annua di 600 mila euro. di Walter Fortini

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