Donazioni, da 6 anni Toscana la più generosa

Parte domani da Livorno la settimana dei trapianti. Il 26 a Prato, il 29 a Firenze. Scaramuccia: "Merito dei donatori e dell'organizzazione dell'Ott".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2010 15:46
Donazioni, da 6 anni Toscana la più generosa

Parte domani da Livorno "Tre piazze per la donazione", la manifestazione toscana che si tiene in occasione della settimana nazionale della donazione e del trapianto, organizzata da Aido (Associazione italiana donatori di organi), assieme alle associazioni dei donatori e dei trapiantati, e da Regione Toscana, dall'Ott (Organizzazione Toscana Trapianti), dalle Asl di Livorno, Prato e Firenze. Per tutta la giornata di domani, dalle 11 alle 19, sulla rotonda dell'Ardenza si avvicenderanno gare, giochi, esposizioni, spettacoli, animazione, concerti.

Mercoledì 26 maggio sarà la volta di Prato: in piazza San Francesco, dalle 10 alle 20, giochi, animazioni e musica. La conclusione sabato 29 maggio, dalle 10 alle 20, a Firenze, in piazza Bartali (zona Gavinana), dove alle 17 interverrà l'assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. Nelle tre piazze saranno creati p unti informativi e si distribuirà materiale per l'approfondimento sul tema della donazione e del trapianto, per sensibilizzare la popolazione. Da 6 anni la Toscana è la regione più "generosa", quella che ottiene i risultati migliori in Italia in fatto di donazioni e trapianti, con un 75% di assenso alle donazioni da parte dei familiari.

Nel 2009, la Toscana ha registrato 83,2 donatori segnalati per milione di abitanti, seguita a distanza dalle Marche (57,3), e dal Friuli Venezia Giulia (50,7). La media nazionale del 2009 è stata di 21,4 per milione di abitanti. Nel 2009, la Toscana ha registrato complessivamente 306 donazioni (numero assoluto). Al 30 aprile 2010, i donatori segnalati in Toscana erano 79 (il dato è sempre per milione di abitanti), i donatori effettivi 45,2, i donatori utilizzati 32.

Ancora troppo alta, purtroppo, la percentuale di opposizioni: 24,7%. I trapianti eseguiti in Toscana al 30 aprile 2010: 36 di rene, 36 di fegato, 6 di cuore, 4 di polmone, 4 di pancreas. "Per il sesto anno consecutivo la Toscana si conferma come regione leader per donazioni e trapianti in Italia, con dati che competono con quelli delle regioni spagnole più avanzate, notoriamente le prime a livello europeo - dichiara l'assessore Daniela Scaramuccia -. Il merito più importante è senza dubbio dei donatori: di chi in vita ha manifestato la volontà di donare organi dopo la morte, e dei familiari che, in mancanza di una dichiarazione scritta, hanno saputo interpretare il pensiero solidale e di condivisione del congiunto defunto, traducendo il dolore della sua morte in una speranza di vita per persone sconosciute.

Un'altra parte del merito va indubbiamente al modello organizzativo disegnato dall'Ott, che sta portando a una migliore gestione delle attività e delle strutture di prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule sul territorio regionale, in una logica di rete che tende al superamento delle differenze di attenzione e di impegno tra le diverse aziende sanitarie e ospedaliere". "Nella nostra regione i donatori sono migliaia - dice Vincenzo Passarelli, toscano, presidente nazionale dell'Aido -.

Una comunità generosa che ha capito che la terapia del trapianto è un'impresa comune che vede impegnati fianco a fianco il mondo sanitario e la società al completo. Molto però c'è ancora da fare per ridurre drasticamente le liste di attesa e per rispondere adeguatamente alle necessità dei trapianti. Con la manifestazione 'Tre piazze per la donazione' - spiega - si è pensato di coinvolgere la piazza perché è sempre stata il luogo del comunicare, del dibattito, dello scambio di idee e di conoscenze.

Accanto agli altri strumenti di informazione, le piazze della Toscana saranno i centri per continuare a sensibilizzare la società sul fatto che la collaborazione del la popolazione è fondamentale per realizzare la terapia del trapianto e poter diminuire il divario tra la disponibilità e la necessità di organi".

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