La Piana di Castello, far west dell’urbanistica fiorentina

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus: "Gli ultimi lembi di zona umida della Piana fiorentina meritano efficace tutela e corretta valorizzazione, non cemento".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2010 11:57
La Piana di Castello, far west dell’urbanistica fiorentina

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, insieme al Comitato Cittadini per gli Alberi di Firenze, ha inoltrato alla Commissione europea, ai Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, al sindaco di Firenze, alla Regione Toscana, alla Provincia di Firenze, al Soprintendente per i beni ambientali fiorentino e, per opportuna conoscenza, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale fiorentino una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione degli opportuni interventi (19 marzo 2010) riguardo il rispetto delle normative in materia di tutela degli habitat, di valutazione di impatto ambientale – V.I.A.

e di valutazione ambientale strategica – V.A.S. dei cantieri della Scuola Sottufficiali Carabinieri e del Centro unitario per la raccolta ed il riciclaggio degli automezzi in località Il Ferrale, nella Piana di Castello, nel Comune di Firenze. Il Gruppo d’Intervento Giuridico ha raccolto, così, numerose segnalazioni pervenute dai propri soci fiorentini e da cittadini e comitati, estremamente preoccupati, in particolare, delle radicali trasformazioni previste nella piana di Castello, alle porte della Città, oggetto anche di recenti indagini da parte della competente magistratura penale e di molte polemiche.

"Una parte di quel sistema gelatinoso ormai ben noto a livello nazionale" si legge nella nota diffusa dall'associazione stessa. La Scuola Sottufficiali Carabinieri, prosegue la nota, "sarebbe in corso di realizzazione in forza di accordo di programma sottoscritto in data 28 maggio 1999 tra il Comune di Firenze, la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, il Ministero dei Lavori Pubblici e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, di approvazione del P.U.E. “Piana di Castello”, comportanti variante al P.R.G.

di Firenze (deliberazione C.C. n. 141/1998) mediante apposito accordo di pianificazione in pari data. Tali accordi venivano ratificati con deliberazione Consiglio comunale Firenze n. 911 del 7 giugno 1999 e definitivamente approvati dal Presidente della Giunta Regionale con propri decreti numero 194 e 224 del 1999. Il relativo progetto risulta segretato ai sensi dell’art. 33 della legge n. 109/1994 con D.M. Difesa 26 marzo 1998 (vds. deliberazione Sez. centrale controllo atti Stato Corte dei conti, 11 aprile 2002, n.

11/2002/P). Un ulteriore variante ha visto avviare il relativo procedimento di approvazione con deliberazione Giunta comunale n. 2008/G/00217 del 15 aprile 2008, poi non concluso per termine della precedente consiliatura: in detta proposta di variante, compresa nel nuovo piano strutturale, sarebbero comprese le realizzazioni della nuova Scuola Sottufficiali Carabinieri, i nuovi centri amministrativi della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, forse (ma ormai poco probabile) una nuova “cittadella” sportiva imperniata sulla squadra di calcio della Fiorentina.

Avverso la definitiva approvazione del piano strutturale (artt. 21 e ss. della legge regionale Toscana n. 1/2005) di Firenze, adottato con deliberazione Consiglio comunale n. 49 del 24 luglio 2007 senza il rispetto delle normative in materia di V.A.S. il Gruppo d’Intervento Giuridico aveva inoltrato specifico ricorso (13 aprile 2009)". "Non meno singolare la vicenda del Centro unitario per la raccolta ed il riciclaggio degli automezzi, da parte della Ecofirenze s.r.l. (legge regionale Toscana n.

1/2005) in località Il Ferrale (in origine classificata area “agricola” e a rischio idraulico, nonché area di reperimento di riserve e parchi naturali di interesse locale) approvato con deliberazione Consiglio provinciale di Firenze n. 16 del 5 febbraio 2007, previa intesa Provincia – Comune del 14 marzo 2006 e accordo di pianificazione del 20 dicembre 2006, appare munito di autorizzazione paesaggistica n. 152 del 7 maggio 2007 rilasciata dal Comune di Firenze – Direzione urbanistica – Servizio edilizia privata.

Con determinazione dirigenziale n. 1801 del 13 giugno 2005 la Provincia di Firenze ha certificato la compatibilità ambientale del progetto (art. 18 della legge regionale Toscana n. 79/1998), condizionata alla stipula di specifico accordo di pianificazione Provincia – Comune d’intesa con la Regione Toscana" si legge ancora. "Gli interventi in argomento interessano il sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Stagni della piana fiorentina” (codice IT5140011), ai sensi della direttiva n.

92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, ma non si ha conoscenza dell’avvenuto svolgimento e positiva conclusione della procedura di valutazione di incidenza ambientale Come noto, poi, la valutazione ambientale strategica – V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali ed è disciplinata dagli artt. 12 e ss. del decreto legislativo n.

152/2006 e successive modifiche ed integrazioni (codice dell’ambiente). La conclusione del relativo procedimento è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei suddetti piani e programmi. E gli ultimi lembi di zona umida della Piana fiorentina meritano efficace tutela e corretta valorizzazione, non cemento" terminano la nota del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

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