Penitenziari regionali: allarmante il quadro fotografato dalla UIL

Visita della senatrice Donatella Poretti - Radicali-Pd - all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2010 14:18
Penitenziari regionali: allarmante il quadro fotografato dalla UIL

Dall'8 febbraio scorso la situazione delle presenze detentive si è ulteriormente aggravata con lo sfondamento di quota 67mila detenuti, tuttavia la UIL ha deciso di divulgare il rilevamento ufficiale del DAP datato, appunto, 28 febbraio. "Siamo alla deriva completa nel più clamoroso degli allarmi che nessuno di chi ha competenza sembra voler raccogliere -afferma Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, mentre illustra le cifre e i numeri della disastrata situazione nei penitenziari della Regione- Dall’attento esame dei numeri emerge in modo netto il drammatico quadro di sovraffollamento nelle strutture penitenziarie toscane.

Al 28 febbraio, infatti, a fronte di una capienza massima pari a 3229 detenuti si registrava la presenza di 4396 ristretti. Un dato che conferma la Toscana come una delle regioni le cui carceri sono maggiormente sovraffollate. Le condizioni disumane e incivili della detenzione si coniugano con la quotidiana contrizione dei diritti elementari per il personale penitenziario ed in particolare per la polizia penitenziaria. Una situazione insostenibile, destinata a provocare pulsioni e tensioni all’interno delle carceri che potrebbero non essere adeguatamente fronteggiate e gestite dall’ Amministrazione Penitenziaria con le ridotte risorse umane a disposizione.

Non è solo- sottolinea SARNO - un problema di allarme sociale ma anche, se non soprattutto, un problema di ordine pubblico che potrebbe avere dirette conseguenze sulla sicurezza dell’intera collettività. Responsabilmente non ci sottraiamo, in tempo e per tempo, ad allertare i politici, la stampa e la società nella speranza che si inneschi quella consapevolezza della indifferibilità a procedere alla legiferazione sulle misure accompagnatorie del piano carceri annunciate dal Ministro Alfano.

L’affidamento in prova, il ricorso alla detenzione domiciliare, la necessaria e urgente assunzione di circa 4mila unità di polizia penitenziari : queste sono le risposte reali ed urgenti che necessitano al sistema penitenziario ma di cui non si sente parlare se non attraverso sporadici annunci. Lo stesso piano carceri sembra aver subito un rallentamento nella sua incerta definizione. Noi ne abbiamo perso le tracce“. Non solo sovraffollamento, dunque. Anche la precaria e deficitaria situazione organica allarma il sindacato dei baschi blu “In Toscana rispetto agli organici previsti per il personale amministrativo mancano 14 Dirigenti Penitenziari, 52 educatori, 28 assistenti sociali, 29 contabili, 103 collaboratori e 37 tecnici.

La polizia penitenziaria conta su 2493 unità a fronte delle 3021 previste. Questo dato – avverte il Segretario Generale – non tragga in inganno perché la situazione è ben peggiore di quella che si evince dal pur negativo dato numerico .Occorre, infatti, tener conto delle circa 400 unità distaccate in altre sedi fuori regione. Insomma i carichi di lavoro e i detenuti raddoppiano ma il personale nelle carceri diminuisce". Ieri pomeriggio, 24 aprile, la Sen. Donatella Poretti - Parlamentare Radicali -Partito Democratico ha visitato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, accompagnata dal candidato alla Presidenza della Regione Toscana per la lista Bonino-Pannella Alfonso De Virgiliis e da Maurizio Buzzegoli, candidato provinciale per la medesima lista.

Si parla di 159 internati contro 120 di capienza, 86 agenti di polizia penitenziaria contro 135 previsti per l’organico; lavori di ristrutturazione per la costruzione di 56 nuovi posti (3 milioni di euro per 16 mesi di lavoro), nuova sala colloqui e ristrutturazioni di vecchie celle nella sezione dell'Ambrogiana: "Un cantiere anche per le scelte politiche: infatti, mentre un accordo tra la Regione Toscana e il Ministero della Giustizia dello scorso febbraio prevede che gli internati toscani dovrebbero essere destinati alla struttura di Solliccianino, a livello nazionale si prevede una suddivisione in macroregioni per cui la Toscana dovrebbe farsi carico anche della Liguria e dell’Umbria, immaginiamo sempre con la struttura di Montelupo Fiorentino.

Una situazione schizofrenica che se ha come obiettivo quello di dismettere gli Opg sta percorrendo una strada tortuosa. Il diritto alla salute che dovrebbe essere prioritario sempre, e a maggior ragione negli Opg, continua a essere in contrasto con l’organizzazione e la struttura carceraria. La pena con la sua funzione rieducativa e riabilitativa è ancor più un miraggio; il lavoro e le attività dovrebbero essere il primo investimento dello Stato negli istituti penitenziari e anche negli Opg. La Regione Toscana, come lo fu con Trieste per la legge Basaglia e l’assistenza alle persone con disagio psichico, potrebbe essere ancora una volta all’avanguardia se investisse sugli internati di Montelupo, toscani e non.

Percorsi riabilitativi, comunità di recupero, tra le altre iniziative riuscirebbero per esempio a far uscire molti degli internati".

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