Microcredito per le famiglie toscane in difficoltà

In crisi le imprese e a rischio ambiente, benessere sociale e occupazione. Previsto sciopero generale il 12 marzo. Nel 2009 le richieste di credito in provincia di Firenze sono cresciute del 104.6% sul 2008 e del 57,9% nel quarto trimestre 2009.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2010 14:57
Microcredito per le famiglie toscane in difficoltà

Firenze- Regione, Anpas, Arci, Caritas, Fondazione toscana per la prevenzione dell'usura onlus e Misericordie si schierano a fianco delle famiglie toscane in difficoltà economica con l'attivazione di una rete di centri s'ascolto per promuovere l'accesso al sistema di microcredito agevolato promosso dalla Regione. Nel 2009 le richieste di credito in provincia di Firenze sono cresciute del 104.6% sul 2008 e del 57,9% nel quarto trimestre 2009 rispetto al terzo.

Lo rende noto l’Osservatorio Permanente sul Credito che Confartigianato Imprese Firenze ha istituito per monitorare costantemente il rapporto tra mondo bancario e piccola e micro imprenditoria artigiana e commerciale dell’area fiorentina. In deciso peggioramento anche la qualità del credito, richiesto nel 71,06% dei casi per far fronte ad esigenze di liquidità ed affidamento a breve termine anche se il 4° trimestre 2009 ha segnato una lievissima ripresa della domanda di finanziamenti per investimenti (28,94% rispetto al 26,53% del 3° trimestre).

In crescita anche l’importo medio delle richieste (60.219 euro nel 4° trimestre 2009 rispetto ai 48.100 del 3°) e la durata richiesta (63 mesi rispetto a 61). Eccessivo il numero di richieste respinte e ridimensionate nel 4° trimestre 2009 (diminuzione dell’importo concesso o richiesta di ulteriori garanzie), anche se in leggero calo rispetto al 3° (23,82% rispetto a 26,2%), ma diminuito il tempo medio di risposta (35-45 giorni dai 60-70 del terzo trimestre). In crescita l’appeal esercitato dalle banche nazionali grazie a politiche commerciali “più aggressive”: le banche territoriali, infatti, concentrano nel quarto trimestre 2009 “solo” il 77,37% delle richieste che raggiungevano quota 94,7% solo tre mesi prima.

Il settore con “più fame di credito” è quello dell’edilizia che raccoglie il 25,20% delle richieste, seguito da benessere (15,8% ma principalmente per investimenti), manifatturiero (12.9%), commercio (12,3%), alimentare e pubblici esercizi (10,4%), artigianato artistico (8,10%), autoriparazione (7,9%), ICT (4,5%), imprese pulizia (2,9%). “Dati che dimostrano come la questione dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali rimanga irrisolta, nonostante proclami e annunci di buone intenzioni da parte di banche e istituzioni - dichiara Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Imprese Firenze - Occorre invece che gli istituti di credito accompagnino passo passo il percorso di uscita dalla crisi del tessuto imprenditoriale”.

“Inoltre continua a rimanere irrisolta la questione delle commissioni alternative alla commissione di massimo scoperto, più onerose anche di 10 volte. Una condotta senza mezzi termini riprovevole, con l’aggravante di applicazione in periodo di crisi” conclude Scatizzi. Aggiornare le competenze professionali dei lavoratori, migliorarne e aggiungerne di nuove attraverso la partecipazione ad appositi corsi formativi. E' a queste esigenze che risponde il bando della Regione Toscana che assegna contributi in forma di voucher aziendali.

In pratica il bando, che scade il prossimo 8 marzo, assegna risorse direttamente alle imprese attraverso buoni spendibili per l’iscrizione dei lavoratori a corsi di aggiornamento. Le attività formative dovranno essere finalizzate allo sviluppo delle singole competenze e professionalità, con una priorità rivolta alla tematiche di sicurezza nei luoghi di lavoro. I buoni concedono al massimo l'importo di tremila euro per ogni singolo lavoratore e potranno essere utilizzati nelle agenzie formative accreditate.

Venerdì 26 Febbraio a Firenze i giovani della CGIL organizzano una Fotopetizione dal titolo “un urlo contro la crisi", quale espressione dell'adesione alla piattaforma dello sciopero generale del 12 marzo. ’appuntamento è a Firenze in Piazza dei Ciompi dalle ore 22,00 dove chiederemo ai ragazzi e alle ragazze di farsi fotografare con un fumetto, anche autoprodotto, che esprima la propria condizione. Raccoglieremo tutte le foto in una galleria web in modo che emerga “l'urlo” collettivo dei giovani del nostro paese, i primi a pagare la crisi e puntualmente rappresentati come 'Bamboccioni' dal Ministro di turno.

All'iniziativa della Fotopetizione hanno aderito anche alcune realtà studentesche territoriali fra le quali l’ Unione degli Universitari,la Rete degli Studenti Medi, l’ Unione degli Studenti. Rinunciare ognuno a qualcosa per crescere di più tutti assieme. C’è un forte appello all’unità e alla necessità di fare sistema, e una convinta messa al bando dei localismi, nella piattaforma programmatica messa a punto dalle tre centrali cooperative della Toscana, Legacoop, Confcooperative e ACGI, in vista delle prossime elezioni amministrative regionali.

Tre le parole d’ordine nel nome delle quali il documento e la proposta sono stati elaborati: innovazione, lavoro, solidarietà. Il documento è stato presentato oggi dai presidenti Stefano Bassi, Gianfranco Tilli e Alessandro Giaconi e Legacoop, Confcooperative e AGCI hanno messo in calendario nelle prossime settimane una articolata serie di incontri sia con i candidati alla presidenza della Regione, ma anche con altri soggetti istituzionali, sindacati, organizzazioni di rappresentanza, per presentare la piattaforma, con l’intento di farne un base di partenza per una discussione sul rilancio della Toscana.

“Dopo un decennio caratterizzato da una bassa crescita ma da un incremento di occupazione che ha garantito coesione sociale, oggi la Toscana perde competitività e si intensificano i segnali di un possibile declino – questa la premessa da cui parte la riflessione di Legacoop, Confcooperative e AGCI - Noi pensiamo che sia possibile invertire queste tendenze negative. Occorre però un profondo cambiamento di atteggiamento e di comportamenti. E la cooperazione intende dare il proprio concreto contributo nell’affrontare queste sfide essenziali per la Toscana, partendo dal futuro dei sistemi territoriali,in particolare l’area costiera tra Livorno e Pisa e l’area centrale metropolitana, nei quali si pone la questione di Firenze come capoluogo regionale”.

Alla politica le tre organizzazione cooperative chiedono di “svolgere un’azione pubblica coerente per investire sulle imprese, costruire reti e progetti di aggregazione, sinergie e strategie imprenditoriali che permettano al sistema toscano di competere”. L’agricoltura è in crisi e alla fine è molto alto il rischio che le imprese agricole abbandonino le campagne. Le conseguenze per ambiente, turismo e occupazione sarebbero disastrose. Per un settore che nel senese, in particolare, da solo copre il 50% del prodotto interno lordo di tutto il territorio.

L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena non sta a guardare e proprio dalla città del Palio parte una richiesta al Governo affinché anche verso l’agricoltura sia riservata la stessa attenzione di cui godono altri settori dell’economia. Una proposta fatta pensando al bene di tutto il mondo agricolo al di la di tutte le sigle che lo rappresentano, fatta durante un incontro con il Senatore Massimo Garavaglia, Vice Presidente della Commissione Bilancio del Senato. “Il momento che l’agricoltura in generale e quella senese in particolare sta attraversando è drammatico – spiega il Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori, Alessandro Cinughi de Pazzi insieme al direttore dell’Unione, Guido de Giusti.

I prezzi dei cereali sono ai minimi storici e non coprono che il 60% circa dei costi di produzione, il mercato vinicolo è bloccato sia a livello nazionale che internazionale. Le cantine sono piene di vino e se si è costretti a vendere bisogna ridimensionare drasticamente i prezzi, svilendo una produzione che continua a rappresentare il fiore all’occhiello della viticoltura italiana. La zootecnia non va meglio, ad esclusione della Cinta senese,che rappresenta, comunque, una produzione di nicchia che, quindi, non fa testo”. Il cementificio Buzzi Unicem di Settimello sarà all'ordine del giorno nella seduta straordinaria del Consiglio comunale del Comune di Calenzano il 1 marzo 2010.

Al consiglio è stata invitata a partecipare anche l'RSU dell'azienda. "Sulla crisi del Gruppo Lucchini il governo manca assolutamente di iniziativa": lo ha dichiarato Silvia Velo, deputata del Pd toscano a seguito della risposta fornita dal Governo alla interrogazione della parlamentare. "Il 17 febbraio è stato convocato un tavolo di confronto per l’esame della crisi del Gruppo - afferma la Velo - ma non solo non era presente il gruppo russo di controllo, la Severstal, ma, ed è cosa più grave, nemmeno il governo!.

Se il governo dice di vigilare perché non era al corrente che i sopralluoghi concordati con i gruppi dei probabili acquirenti, previsti per lo scorso 22 febbraio, non si sono verificati? E' così che si vigila?"

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