Bilancio, De Zordo (perUnaltracittà): ''Nessun taglio su consulenze''

“Il Comune di Firenze taglia su servizi pubblici e sociali, ma non su consulenze, incarichi professionali esterni e spese di rappresentanza. L'Amministrazione si prenda la responsabilità politica di aver assunto decisioni in questo senso”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 settembre 2009 20:05
Bilancio, De Zordo (perUnaltracittà): ''Nessun taglio su consulenze''

“Il Comune di Firenze taglia su servizi pubblici e sociali, ma non su consulenze, incarichi professionali esterni e spese di rappresentanza. L'Amministrazione si prenda la responsabilità politica di aver assunto decisioni in questo senso”. E' quanto dichiara la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo motivamendo il suo voto contrario alla deliberazione sulle variazioni di bilancio presentata oggi dalla giunta in Consiglio comunale. “Sono 440mila gli euro sottratti ai servizi per gli anziani e quasi 300mila alle attività culturali.

E ammontano a 800mila euro i tagli previsti per la manutenzione delle aree verdi dei quartieri, del Viale dei Colli e del Giardino del Pellegrino. Ma la giunta non aveva più volte manifestato interesse nella difesa del verde in città?". "La giunta - sottolinea ancora la capogruppo di perUnaltracittà – non risponde con la stessa 'austerity' quando si parla dei cosiddetti costi della politica, e anzi decide di ampliare lo staff di Palazzo Vecchio. Si tratta di una scelta che allontana la gestione della cosa pubblica dalle esigenze dei cittadini”. “In questo senso – ha proseguito De Zordo – i tagli agli enti locali operati dal governo non possono diventare un alibi per chiudere i rubinetti su interventi strutturali a valenza ed utilità pluriennale e destinare le risorse a finanziare la cosidetta 'spesa corrente', come per gli oneri di urbanizzazione.

Inoltre nel bilancio figurano palesi sovrastime delle entrate (come la distribuzione dei dividendi da parte delle partecipate, i proventi extra delle multe che dovrebbero fare i vigili urbani, i recuperi che il Comune conta di avere su contenziosi aperti) e chiare sottostime od omissioni nelle uscite (ad esempio, nessun ripianamento è previsto per le perdite delle partecipate e mancano molti 'costi variabli')" conclude De Zordo. (mf)

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