Provincia di Firenze: caccia agli ungulati in sovrannumero

La Vice Presidente Laura Cantini: “Vogliamo ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema nelle zone in cui è messo in pericolo dalle specie di ungulati in sovrannumero”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2009 23:51
Provincia di Firenze: caccia agli ungulati in sovrannumero

Mentre la Regione Toscana si appresta ad approvare una nuova legge sulla caccia che modifica la LR 3/1994, la Provincia di Firenze, in linea con le scelte regionali, porta avanti un’attenta pianificazione degli interventi per garantire il giusto equilibrio tra salvaguardia del patrimonio faunistico venatorio e di quello agricolo. All’inizio di agosto è stato varato un primo provvedimento che riguarda il controllo delle popolazioni di daino e cervo. Un secondo atto dirigenziale, in fase di definizione, sarà adottato i primi di settembre ed avrà ad oggetto i cinghiali. Queste iniziative della Provincia nascono dal fatto che negli ultimi anni si è visto crescere esponenzialmente la popolazione degli ungulati (cinghiali, cervi, daini e caprioli) in zone non vocate.

Gli animali, spostandosi dai loro habitat originari in aree agricole causano così, notevoli danni alle colture e all’industria del settore. “La Provincia di Firenze – spiega la Vice Presidente Laura Cantini con deleghe a Caccia e Pesca – sempre attenta al proprio territorio, ha deciso di adottare due provvedimenti tesi a ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema nelle zone in cui è messo in pericolo dalle specie di ungulati in sovrannumero. Credo che – afferma la Vice Presidente – impegnandoci per la tutela del patrimonio faunistico venatorio e del settore agricolo, si possano frenare anche quelle pratiche illegali e molto pericolose, quali bocconi avvelenati e trappole, che perseguiremo con forza affinché non si verifichino più e i responsabili siano individuati”.

“Queste misure – conclude la Vice Presidente Cantini – tutelano le colture agroalimentari e l’ecosistema di queste aree mantenendo l’equilibrio tra le diverse specie animali native. In un momento così difficile per l’economia Toscana ogni azione di governo deve essere volta a dare sostegno alle attività produttive; il nostro settore agricolo deve essere supportato per le sue colture di pregio, penso ad esempio alla zona del Chianti, e perché può essere un volano di sviluppo per le industrie del turismo e dell’agroalimentare di eccellenza”.

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