Mai cedere: ecco lo sport che regala un senso alla vita

“Non ho bisogno di battere nessuno tanto domani correrò ancora”. Il messaggio nel libro di Giovanni Semeraro, toscano di adozione, che vuole essere un inno ai valori sportivi che possono anche dimenticare la competitività.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 agosto 2009 16:29
Mai cedere: ecco lo sport che regala un senso  alla vita

E’ un maratoneta che scrive il suo diario. Un uomo che cerca e trova la svolta nella propria vita grazie al sudore, alla volontà di non arrendersi ed al desiderio di mettersi alla prova. Non per vincere ma per dire, comunque, di avercela fatta. "Con il tempo, ho capito che per quanto forte uno possa andare, o per quanto a lungo possa farlo, ci sarà sempre qualcuno che sa andare più forte, o più lontano”. Ecco la chiara consapevolezza dell’autore. Nove da Firenze lo ha incontrato mentre non è al mare, come il gran caldo consiglierebbe, ma si prepara per la maratona del Mugello (in programma il 19 settembre). Come si può definire il suo libro?"Un diario che dovrebbe essere sportivo ma, prendendo spunto dalla corsa estrema quale metafora della vita, finisce con l’allargarsi al tentativo di illustrare una personale visione di essa". Quale vuol essere il messaggio per il lettore? "Come è scritto in 4^ di copertina: Credo che un uomo valga quanto la sua parola: non dire mai di essere ciò che non sei, o di fare ciò che non fai". Il libro potrebbe essere considerato un punto di arrivo o di partenza? "E’ sicuramente un punto di passaggio, un traguardo intermedio: MAI CEDERE descrive un momento importante della mia vita, ma sta già uscendo il suo seguito LA VIA DEI LUPI". Parlando di maratone, cosa ha in programma per il prossimo futuro? "Per il resto del 2009, sono già iscritto alla maratona del Mugello (19 settembre), alla 24ore di Fano (10-11 ottobre), alla maratona di Venezia (25 ottobre) alla Chott Xtreme Marathon in Tunisia, di cui sono il vincitore uscente (14 novembre)". Ma questa non è la storia di un vincitore ma di una persona che ama lo sport.

Semplicemente. Il correre diviene motivo e motivazione per andare lontano, per raggiungere uno stato di forma e per sentire forte il contatto con il proprio fisico: “Non ci sono condizioni climatiche o ambientali che possano fermare la tua corsa, se sei disposto a sopportarne la fatica ed i disagi. Se sei sufficientemente coriaceo da sostenere quello che la natura è capace di lanciarti contro”. Poi l’accostamento con il quotidiano: “L'importante nella vita è avere un percorso da seguire, un progetto da realizzare, a qualunque età, e credo sia importante che questo percorso sia realmente “psicofisico”, cioè né solo fisico né solo mentale".

Dedica finale ad una persona che non può correre affinché proprio con la mente riesca a varcare confini e limiti. GS nella foto, tratta dal libro, Giovanni Semeraro

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