Mostre: ''L'ordine del caos'' alla Biblioteca Nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2009 20:31
Mostre: ''L'ordine del caos'' alla Biblioteca Nazionale

Con la mostra “L'ordine del caos: costellazioni e miti astrali” la Biblioteca Nazionale Centrale, insieme al Museo Archeologico e alla Galleria La Corte Arte Contemporanea, vuole rendere omaggio all’anno galileiano dell’astronomia (inaugurazione mercoledì 8 luglio alle ore 16 presso la Sala Galileo). Nei fondi antichi manoscritti e a stampa della Biblioteca Nazionale sono presenti testimonianze preziose per le fonti della storia della scienza, come l’eccezionale raccolta degli autografi galileiani, di recente esposti nella mostra “Galileo e l’universo dei suoi libri” con cui si sono aperte le celebrazioni di questo importante anniversario. Le origini della scienza vanno ricercate anche nell’amalgama di credenze popolari, immagini mitologiche, convinzioni teologiche, che, fino dall’antichità, hanno alimentato e fatto sviluppare al proprio interno, anche se talvolta in modo non immediatamente distinguibile, il patrimonio scientifico dell’umanità. Si potranno quindi ammirare poche ma preziose testimonianze di una descrizione del mondo in cui la chiarezza razionale e l’osservazione si mescolano ad altri elementi che oggi si definirebbero “pseudoscientifici”.

Soprattutto dalle biblioteche dei soppressi ordini monastici, nelle quali per secoli il sapere si è preservato, ci sono pervenuti straordinari manoscritti in cui si mescolano la bellezza delle immagini, il fantastico congetturare di fronte al mistero della natura insieme ai primi segni di un’osservazione che andava liberandosi dalla teologia e dalla superstizione. Due codici, fra i tanti, possono essere citati come esemplari di questo intrecciarsi di motivi solo apparentemente contraddittori: il bellissimo codice umanistico “Trattato dei pianeti” proveniente dal Convento di Santa Maria degli Angeli, in cui sono raffigurate le costellazioni extrazodiacali, cioè gli insiemi costantemente identificabili di stelle che accompagnano il sorgere e il tramontare dei segni dello zodiaco, accompagnate da immagini tratte dalla mitologia classica, insieme all’ancor più celebre “Discorso sulla cometa” del 1465 di Paolo Dal Pozzo Toscanelli, che, pur se confuso insieme ad altri scritti astrologici, emerge per la straordinaria esattezza dei calcoli e si può annoverare tra i più importanti documenti astronomici conservati in biblioteca.

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