Scuola: a Firenze meno posti alle primarie e alle medie e accorpamenti nelle superiori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2009 00:46
Scuola: a Firenze meno posti alle primarie e alle medie e accorpamenti nelle superiori

I dati sui tagli agli organici e al personale, a fronte di un aumento del numero degli studenti, provocano forte preoccupazione anche in Provincia di Firenze. Se è vero che la maggior parte dei tagli si concentrano al Sud, con tutto quello che ciò può comportare in situazioni già critiche e con dati molto preoccupanti sulla dispersione scolastica, anche la nostra Provincia sarà investita da questi provvedimenti . Dai dati della Cgli scuola, si apprende che rispetto a un generale aumento del numero degli studenti per l’anno scolastico 2009/2010, in Provincia di Firenze avremo una diminuzione di circa 35 – 50 posti nelle scuole primarie, di 60 – 80 posti alle medie, mentre per la scuola superiore ciò che preoccupa maggiormente, a fronte dei tagli, sono gli accorpamenti di classi con due conseguenze drammatiche: la riduzione indiscriminata degli indirizzi di studio, sacrificati semplicemente ad una logica numerica e non qualitativa, e classi che potranno arrivare a prevedere anche 33 alunni.

“I dati della Cgil parlano chiaro e le conseguenze sulla nostra scuola pubblica appaiono evidenti fin da ora: un generale peggioramento della qualità della didattica - afferma con preoccupazione l’assessore alla Pubblica Istruzione e alla Formazione della Provincia di Firenze, Elisa Simoni - L’operato di questo Governo, che ancora una volta opera con atteggiamenti centralistici, si commenta da sé: a fronte di una crisi economica di dimensioni epocali per far fronte alla quale l’istruzione, la formazione e l’innovazione devono rappresentare la priorità per il rilancio e la ripresa, il ministro Gelmini taglia proprio su uno dei settori strategici per il futuro”.
Conclude Simoni “Noi, come istituzioni, insieme ai sindacati, al personale della scuola, ai genitori e agli studenti, faremo tutto quello che è possibile per continuare a garantire una scuola pubblica di qualità e per tutelare il diritto essenziale all’istruzione delle ragazze e dei ragazzi della nostra Provincia”.

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