Metrotramvia: l'opinione di Legambiente Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2009 22:45
Metrotramvia: l'opinione di Legambiente Toscana

Firenze, 11 Marzo 2009- A proposito del grande progetto del nuovo Stadio e della Cittadella Viola, che si faccia ad Osmannoro 2000, come proposto dal Sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, oppure a Castello, come da idea originaria del Comune di Firenze, quello che risulta evidente a tutti è che questa nuova infrastruttura d'Area Vasta comporta un grande aggravio dal punto di vista della mobilità veicolare e un fortissimo impatto ambientale sul territorio interessato.
Tutto questo, mentre la VIS (Valutazione d'Impatto Sanitario) relativa alla costruzione del termovalorizzatore della Piana presso Case Passerini ha imposto invece una contestuale diminuzione dell'inquinamento derivante da traffico veicolare.

I progetti che sono previsti sulla Piana (Stadio, Cittadella Viola, Outlet Fratini, Snodi terze corsie A1 e A11,eventuale ampliamento aeroportuale) non faranno altro che aumentare la pressione e la domanda di mobilità su tutta l'area in questione e sulla zona interessata. Come pensano i nostri amministratori di risolvere i problemi sollevati dalla VIS e contestualmente prevedere ulteriori opere pubbliche che attraggono traffico privato? Partiamo da un punto fermo: il progetto, ovunque sia ubicato, non dovrà toccare neppure un metro quadrato del futuro Parco della Piana.

La risposta può venire solo da una grande infrastruttura della mobilità sostenibile e dalla cosi detta "cura del ferro". Per Legambiente occorrerebbe un sistema ferroviario ampliato, capace di collegare l'asse Firenze-Prato-Pistoia e di irradiarsi in tutta la zona, passando quindi per Calenzano, Sesto F.no, Campi B.zio, Signa, Poggio a Caiano, Montemurlo, Agliana, Montale e Quarrata. "Non abbiamo preferenze tra tram e metrò - precisa Piero Baronti, Presidente Legambiente Toscana - lo sterile e pregiudiziale dibattito tra destra e sinistra deve finire.

Dibattito questo, che a Firenze, ha generato diverse posizioni di pensiero, che associano la tramvia ad un campo orientato a sinistra mentre la metropolitana verso destra. L'unica cosa che conta è la fattibilità tecnica e la rapidità di realizzazione. Le soluzioni, se tecnicamente possibili, potrebbero essere molteplici: una metropolitana su tracciato misto (in superficie e sotterraneo) tra Firenze e Pistoia collegandosi, a sua volta, alla tramvia una volta raggiunto il capoluogo toscano o in alternativa un sistema tramviario che si estenda su tutta l'area Vasta o ancora un sistema integrato di metrò e tram, che vada a rafforzare anche la linea ferroviaria esistente, Firenze- Pistoia, con il raddoppio del tratto che da Pistoia raggiunge Montecatini.

Altra priorità, come previsto, sarebbe il potenziamento della ferrovia estendendo la realizzazione di un collegamento fra Peretola e via Palagetta a Campi. "L'idea di fondo - dichiara Luigi Pingitore, Responsabile Regionale trasporti mobilità e aree urbane - è verificare la fattibilità di un asse ferroviario mediano tra i due esistenti, a Nord la direttrice verso Prato e a Sud quella proveniente dalle Piagge. L'infrastruttura proposta potrebbe avere caratteristiche di trasporto veloce per essere competitiva con il trasporto su gomma dell'autostrada Firenze-Mare e toccare centri dove la domanda di trasporto è alta quali Campi Bisenzio, Poggio a Caiano, Quarrata, fino a raggiungere Pistoia".

Se un intervento di questo tipo non verrà preso in seria considerazione dai nostri amministratori, continuerà, addirittura aggravandosi, il paradosso per cui i pendolari che ogni giorno devono andare da Calenzano, o Campi, a Firenze impiegano almeno un'ora, mentre con il treno Alta Velocità possono adesso raggiungere Bologna in 55 minuti (35 a regime) e Roma in un'ora e 20. Le risorse economiche per realizzare questo progetto sono un aspetto fondamentale, senza le quali non si va da nessuna parte.

Occorre, dunque, una proposta bipartisan che parte da una convinzione bipartisan. In primo luogo i soldi del Governo, poi quelli della Regione e degli altri Enti locali, non escludendo in parte le risorse da alta velocità e nodo ferroviario fiorentino e perché no i privati, coloro che potrebbero essere interessati alla gestione di questo sistema di mobilità e altri ancora, non ultimi, quei grandi centri commerciali della Piana che potrebbero dare il loro contributo alla realizzazione dell'opera.

"Rispetto alla collocazione dello stadio non dimentichiamo il problema dello smog - afferma Maurizio Da Re, Responsabile mobilità di Legambiente Firenze - che aumenterebbe nella Piana a causa del maggiore traffico attratto dalle nuove strade, compresa l’annunciata terza corsia autostradale dell’A11. L’aria nella Piana è già 'fuorilegge' per il PM10, che in questi anni ha sforato abbondantemente i 35 giorni consentiti annualmente in tutte le centraline collocate nei vari Comuni. Nel 2008 (dati ancora inediti) abbiamo verificato 116 giorni di superamento a Signa, 56 a Calenzano, 49 a Scandicci, 41 a Campi.

Visto che la VIS per l'inceneritore indicava la necessità di ridurre il traffico per diminuire le fonti di inquinamento - conclude Da Re - con il nuovo stadio, a Osmannoro 2000 o a Castello, sarebbe indispensabile una nuova VIS che deve anche includere la terza corsia autostradale e pure l'aeroporto di Peretola".
Non bisogna correre molto lontano nel tempo per vedere come anche alla fine dell' 800 esisteva un vasto dialogo tra Firenze e città limitrofe tramite collegamenti tramviari. Il tema della mobilità ci porta dunque a riflettere sul passato per pensare concretamente al futuro, ed è questa l'ambizione che ha suscitato interessanti dibattiti.

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