Sacci: revocato il sequestro dello stabilimento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2009 00:36
Sacci: revocato il sequestro dello stabilimento

Ieri il decreto di revoca di sequestro preventivo relativo allo stabilimento Sacci. Lo ha emesso il Pubblico Ministero di Firenze predisponendo un dissequestro condizionato all’adempimento da parte della proprietà indagata di alcune prescrizioni. La restituzione dell’impianto è infatti subordinata all’osservanza di precisi adempimenti impartiti per regolarizzare le difformità accertate e riportare la gestione dell’impianto conforme a legge e ad autorizzazione. Ai fini di assicurare livelli sonori adeguati al riposo notturno, la proprietà dovrà garantire che le immissioni specifiche del cementificio siano inferiori ai limiti di immissioni per la aree agricole, ovvero 50 decibel.

Sino a che gli impianti non garantiranno i livelli sonori prescritti, dovrà essere inibito, non appena riaperto l’impianto, il funzionamento dei Molini del cotto e dei loro servizi nel periodo notturno, dalle 22 alle 6. Sacci dovrà inoltre redigere un piano con cui garantire il rispetto del livello sonoro a partire dal 30 settembre 2009. Inoltre dovrà essere presentato entra 60 giorni un progetto di bonifica acustica, un piano di risanamento analitico comprensivo degli interventi già programmati da realizzare, con definizione degli obiettivi, diagnostica quantitativa delle fonti di immissione, descrizione degli interventi, cronoprogramma, azioni per il mantenimento dei risultati.

Per il sindaco di Greve in Chianti Marco Hagge si tratta di una vicenda che si è risolta positivamente per l’azienda e i suoi lavoratori. “Alla decisione della Procura - dichiara - siamo arrivati dopo un percorso che ci ha visti lavorare a stretto contatto con i soggetti interessati perseguendo una linea comune che è quella di preservare il lavoro dei dipendenti Sacci. Per questo ringrazio le organizzazioni sindacali e gli stessi lavoratori che non si sono prestati a strumentalizzazioni politiche, ringrazio anche l’Arpat, per la professionalità dimostrata, il Comune di San Casciano e soprattutto i miei assessori, Pallanti, Salvadori e Pierini, che si sono adoperati con grande impegno perché la questione trovasse in tempi brevi, come è stato, una soluzione favorevole allo stabilimento e ai suoi lavoratori”.
Ieri si è tenuto anche un incontro tra le RSU della Sacci, le organizzazioni sindacali e vertici dell’impresa.

Il dissequestro dell’impianto da parte della magistratura prevede, oltre all’osservanza delle prescrizioni prodotte al fine del ripristino degli standards acustici previsti, la fornitura di una garanzia bancaria che, l’impresa ha dichiarato, non è stata disponibile per motivi tecnici legati alla ristrettezza dei tempi. La Sacci ha dichiarato inoltre che sarà in grado, nella mattinata di domani di presentare al magistrato le garanzie necessarie di modo che si possa procedere alla rimozione dei sigilli dall’impianto.

Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL auspicano che l’azienda adempia nei tempi dichiarati agli impegni presi durante l’incontro di oggi e che pertanto, la giornata di domani possa essere risolutiva rispetto alla ripresa della produzione.
Il Gruppo Consiliare dei Verdi ha presentato una interrogazione urgente in Consiglio provinciale sul caso dei sigilli apposti dalla Magistratura al molino del cementificio SACCI di Greve in Chianti. L’interrogazione verterà sulle iniziative che l’Amministrazione Provinciale intende prendere per obbligare la SACCI a mettersi in regola per assicurare agli abitanti della zona tutte le garanzie in fatto di rispetto dei limiti di rumorosità ed al tempo stesso garantire il lavoratori per i dipendenti della azienda.

Se la Magistratura e l’ARPAT sono intervenuti non è per tutelare interessi particolari o oscuri di alcuni cittadini o associazioni ambientaliste ma semplicemente perché sono state accertate violazioni dei parametri sulla legge dell’inquinamento acustico.

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