Nucleare: localizzazione di una centrale atomica in Toscana?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2009 22:41
Nucleare: localizzazione di una centrale atomica in Toscana?

Edf ed Enel progettano il revival del nucleare in Italia. Il premier Silvio Berlusconi non ha dubbi e formalizza il ritorno del nucleare in Italia (''frenato negli anni '70 dal fanatismo ecologico di una parte"). In realtà j'8 novembre 1987 in Italia si votò per cinque referendum, tre di questi riguardavano l'energia nucleare. A 22 anni dal referendum che ha bocciato il nucleare, l'Italia torna in campo dopo la firma dell'accordo tra Italia e Francia, che dovrebbe aprire la strada alla costruzione, in Italia, di almeno quattro centrali, il primo operativo entro il 2020.

Stabilita convergenza su sicurezza, non proliferazione e difesa dell'ambiente. Il premier: ''Il futuro dell'Europa è nelle rinnovabili e nell'energia atomica. Dobbiamo adeguarci''.
“Basta con l’illusionismo e la miopia di Berlusconi che ha fatto dell’Italia l’unico Paese industrializzato a non puntare sulle energie del futuro. Oggi rivende agli italiani la nuova bufala: 4 centrali nucleari da costruire in 10 anni, una in meno rispetto a quelle promesse un anno fa dal ministro Scajola che voleva costruirle però in 5 anni.

Tutti sanno che il nucleare che c’è oggi è la fonte energetica più costosa e rischiosa perché resta aperta la questione delle scorie e della sicurezza. Ma il Governo nazionale fa solo spettacolari annunci seguiti da zero realizzazioni. Non riesce nemmeno a finanziare la ricerca italiana del cosiddetto ‘nucleare pulito’ o di ‘quarta generazione’, che tra l’altro prevede un prototipo industriale di centrale nucleare non prima del 2025 per una commercializzazione al 2030”. E’ il commento di Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, all’accordo Berlusconi-Sarkozy sul nucleare.
“Il Governo sappia – continua D’Angelis - che la Toscana non prevede l’installazione di centrali sul territorio regionale che sfruttino l’energia atomica.

Il nostro futuro energetico non si costruisce riportando in vita i più pericolosi dinosauri, ma con una politica industriale e per l’occupazione centrata sul ricorso massiccio alle rinnovabili e con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che vede nel metano un carburante di transizione. Per questo la Toscana, con il suo Piano Energetico, ha pronunciato un No chiaro a eventuali localizzazioni sul nostro territorio. A ventitre anni da Cernobyl – conclude D’Angelis - nessuno dei problemi di allora è stato minimamente risolto: dallo smaltimento delle scorie radioattive alla sicurezza degli impianti e ai costi altissimi che lo rendono improponibile e che hanno spinto anche gli Stati Uniti di Obama a farne a meno e a puntare decisamente sull’eolico e il solare”.

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