Appello 'Per l'autodeterminazione e la laicità, per un'etica pubblica laica'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2009 12:26
Appello 'Per l'autodeterminazione e la laicità, per un'etica pubblica laica'

A conclusione del convegno sulla laicità svoltosi lo scorso 7 e 8 febbraio a Firenze, è stato diffuso il seguente appello: Viviamo una gravissima crisi della politica e della democrazia. In una società dominata da poteri corporativi, si ha una progressiva omologazione del pensiero e dei comportamenti che porta alla rassegnazione ed alla passività sociale. Le istituzioni sempre meno riescono a sottrarsi al condizionamento degli interessi forti, che anzi impongono le loro scelte sia quando si tratta di privatizzare i beni comuni, in nome del mercato, sia quando, invece come accade adesso, si ritiene indispensabile la socializzazione delle perdite (delle imprese, delle società finanziarie, delle banche). I partiti, smarrita una visione generale della società e privi di progetti tendenti alla sua trasformazione, divengono prevalentemente organismi autoreferenziali per la gestione dell'esistente, occupando, in molti casi, le istituzioni come dei veri e propri "comitati di affari", o si riducono ad istanze residuali di denuncia e di protesta. Si fa sempre più ampio il fossato che separa la rappresentanza eletta nelle istituzioni dalla vita delle persone in carne ed ossa.

Il potere finisce per essere il principale collante degli ambienti istituzionali e politici. E' il potere, nelle sue diverse espressioni, che:

  • assume le forme del patriarcato,
  • si riveste delle figure del sacro,
  • considera naturale e oggettiva ogni forma di sfruttamento, a partire da quello capitalistico,
  • produce tensioni e scontri devastanti all'interno del mondo degli sfruttati e degli oppressi (fra nativi e migranti, fra immigrati regolari e cosiddetti "clandestini", fra garantiti e non garantiti, fra lavoratori pubblici e privati),
  • usa la scienza, limitandone le possibilità per motivi ideologici o finalizzandola solamente al profitto,
  • strumentalizza le culture per separare persone e popoli, per creare "nemici" e per alimentare conflitti,
  • cerca di "normalizzare", uniformandoli, comportamenti, orientamenti sessuali, relazioni, siano essi intergenerazionali, interpersonali, di genere, di classe,
  • fa sì che i luoghi della politica si basino ancora sulla gerarchia e sul predominio maschile.
Una politica senza valori e senza etica subisce appieno l'invadenza delle chiese, considerate come l'unica fonte in grado di esprimere autorevoli indicazioni etiche.

Viene meno così il principio della laicità dello Stato, finalizzata allo sviluppo di una reale vita democratica. La stessa Costituzione è sotto attacco: i suoi elementi fondanti sono messi continuamente in discussione e, sempre più spesso, ignorati nella pratica. Ne consegue che il principio della laicità, espresso in ogni sua parte, non trovi riscontro nel riconoscimento di pari opportunità per tutti i cittadini, impedendo così il confronto in uno spazio libero e in una prospettiva di uguaglianza. Per tutti i motivi qui sinteticamente esposti, il decadere della politica, con la messa in mora del concetto di laicità, costituisce un grave pericolo per la democrazia e necessita di una reazione forte, sollecita, in grado di uscire dall'ambito dei soliti addetti ai lavori. E' necessario, a tal fine, un impegno di carattere straordinario, in grado di mobilitare tutte le energie - intellettuali, informative, formative - disponibili, al fine di avviare un'opera di decostruzione del potere che ne sveli il nesso con il patriarcato ed il genere maschile, con il sacro, con la scienza, mettendo a nudo come il capitalismo ed il patriarcato siano formazioni storiche, e non espressioni dell'ordine naturale delle cose. Per portare avanti un'azione del genere occorre contrastare con forza ogni forma di assolutismo, di dogmatismo, di indottrinamento e di conseguenza aprirsi al libero confronto delle idee, avendo come unici.

limiti i principi basilari espressi nella Costituzione ed il rispetto dei diritti universali della persona. Va riaffermato il ruolo della politica in quanto ricerca, volontà collettiva di trasformazione, possibilità di liberazione dai condizionamenti dei poteri – siano essi quelli del patriarcato, del sacro, dell'onnipotenza del mercato -, dallo sfruttamento, dall'omologazione. La laicità dello Stato è uno degli assi fondanti della politica così intesa e di uno sviluppo rinnovato della democrazia che si basi sul dettato costituzionale e su forme inclusive di partecipazione. Per raggiungere questo traguardo occorre che:

  • si denunci con forza e si agisca per rimuovere tutto ciò che è di ostacolo alla riaffermazione della laicità, a partire dai privilegi normativi ed economici dispensati alla Chiesa cattolica; (per cominciare, riconducendo a maggiore equità il meccanismo dell'8 per mille, con l'attribuzione alla Chiesa delle sole quote che le derivano dalle effettive scelte dei contribuenti);
  • si operi sul terreno dell'intercultura, dell'intreccio, del "metissage" - meticciato - rifiutando la separazione delle culture, il loro vivere in ambiti chiusi e statici (con una conseguente crescita degli integralismi e dei fondamentalismi) e contrastando, nel contempo, ogni norma, comportamento, usanza discriminatoria limitativa dei diritti essenziali della persona;
  • ci si colleghi ai movimenti che si battono per la scuola pubblica e per la difesa della Costituzione;
  • si sostenga pienamente l'autodeterminazione di ogni persona nella gestione del proprio corpo e della propria sessualità ponendoci anche l'obiettivo del riconoscimento giuridico delle "coppie di fatto";
  • si affronti laicamente le questioni della morte e del dolore rifiutando i dogmi, affermando anche in questi campi la libertà, per ogni persona, di fare le scelte che ritiene più opportune e riconoscendo di conseguenza il diritto all'eutanasia,
  • si stimoli una nuova consapevolezza sul tema della procreazione in modo da tutelare e sviluppare l'autodeterminazione delle donne al riguardo (in primo luogo, con la difesa della legge sull'aborto e l'abrogazione di quella sulla procreazione medicalmente assistita),
  • ci si attivi per conseguire l'uguaglianza fra donne e uomini, nei diversi campi, partendo dalla valorizzazione della differenza di genere,
  • ci si ponga l'obiettivo di creare le condizioni per un definitivo superamento del regime concordatario.
Occorre che quanti - soggetti plurali e singole persone - condividono questi punti si impegnino nel lancio e nello sviluppo di una campagna ampia e diffusa per un'etica pubblica laica.

Con la piena convinzione che soltanto così si possano dare le basi ad un profondo, e sempre più urgente, rinnovamento della politica e della vita democratica. Il convegno era organizzato da: Dipartimento nazionale Laicità, Differenze, Nuovi Diritti del PRC-SE, Comitato per la difesa della Costituzione, Azione gay e lesbica, Circolo UAAR di Firenze, Unaltracittà/unaltromondo, Comitato per la Scuola della Repubblica, Giuristi Democratici di Firenze e Associazione X la Sinistra Unita e Plurale con il contributo del Comitato Regionale Toscano PRC-SE e in collaborazione con i Gruppi Consiliari Comunale e Regionale PRC-SE.

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