Primarie, Firenze: Renzi querela i giornalisti Gianluca Di Feo e Marco Lillo (L’Espresso)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2008 01:25
Primarie, Firenze: Renzi querela i giornalisti Gianluca Di Feo e Marco Lillo (<I>L’Espresso</I>)

Ancora un annuncio di querela avvelena la campagna elettorale per il Sindaco di Firenze. Il Presidente della Provincia di Firenze “indagato” è l'ipotesi sostenuta dal settimanale L’Espresso, secondo il quale non si sarebbe presentato spontaneamente in Procura, ma sarebbe stato invitato dai Carabinieri. Matteo Renzi ha risposto con una richiesta danni da un milione di euro: “Io non mi incateno da nessuna parte: non è nel mio stile – afferma il Presidente della Provincia, Matteo Renzi – Ma i signori Gianluca Di Feo e Marco Lillo, giornalisti de L’Espresso, risponderanno in tutte le sedi giudiziarie per aver scritto che sono “indagato” nell’articolo, intitolato “Tangenti Rosse, apparso oggi sul settimanale.

Chiederemo almeno un milione di euro per i danni”. “Se è vero che esiste una questione morale per i politici – continua il Presidente Renzi – esiste anche una questione etica per i giornalisti che dovrebbe impedire loro di scrivere falsità. Sono impegnato nella sfida più difficile della mia breve esperienza politica: ho proposto un cambiamento radicale nella politica urbanistica di Firenze già prima dell’inizio dell’indagine giudiziaria. Ho chiesto con grande determinazione di cambiare aria nel Pd.

Non posso accettare che qualcuno metta in dubbio la mia moralità e la mia correttezza ”.
Proprio ieri l'acuto di Veltroni: ''Non c'è posto per i disonesti''. Sul tavolo le vicende giudiziarie che hanno colpito le giunte di centro sinistra. Il segretario del Partito democratico: ''Dobbiamo prevenire il malcostume politico anche a costo di perdere voti''. Ma aggiunge: ''Il Pd è un partito di persone per bene''. Poi il monito: ''Innovazione o saremo travolti''. E la richiesta: ''Più poteri al segretario''.
Anche Lapo Pistelli, candidato alle primarie per il Sindaco di Firenze, ha partecipato alla direzione nazionale del Pd a Roma.

Ecco il suo commento: “E’ una ripartenza vera. Dopo sonori campanelli di allarme e polemiche, talvolta forzate, dimostriamo nei fatti – cioè nella proposta politica e nei comportamenti – concretezza, determinazione, competenza e trasparenza. A Roma la discussione è stata franca, sui temi politici e sulle modalità per proseguire la costruzione di un partito nuovo. Il Pd è fatto da persone di qualità, con grande senso di responsabilità: tanti dirigenti, amministratori, militanti sono la dimostrazione vivente di un modo di intendere l’impegno politico come servizio per il bene comune.

E’ da qui che si riparte. E’ un momento difficile per il Paese, non solo per il Pd, e dai momenti di difficoltà si esce guardando avanti. Per la politica significa mettere al primo posto gli interessi della collettività. A Firenze guardare avanti significa utilizzare le primarie come grande occasione di confronto quotidiano con i cittadini. E’ un meccanismo trasparente ed è proprio quello che chiedono le tante persone che incontro in questi giorni. Insieme alle persone che condividono con me questa esperienza, sono sempre a disposizione per ascoltare, discutere, confrontare idee per il futuro.

E’ così che intendo l’innovazione nel modo di fare politica oggi. Tutti i candidati alle primarie sono una risorsa per il Pd e devono poter portare con entusiasmo questo simbolo tra la gente, impegnandosi a difendere la partecipazione come antidoto alle derive individualiste”.
Sulla Giustizia Berlusconi apre: ''Riforma dopo le feste, sì a suggerimenti''. Ma sulla questione morale chiude al Pd: ''Se continuano a comportarsi così no a nessun confronto''. E sulle inchieste giudiziarie che in questi giorni hanno colpito il mondo politico: ''Spero che le accuse siano ridimensionate''.

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