Urbanistica, Castello: la destra chiede la testa di Domenici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2008 19:09
Urbanistica, Castello: la destra chiede la testa di Domenici

Gianni Biagi, assessore all'urbanistica del Comune di Firenze, ha inviato oggi la sua lettera di dimissioni al sindaco Leonardo Domenici. Nella giornata di ieri i carabinieri del Ros si sono recati anche presso gli uffici del Settore patrimonio e logistica della Regione Toscana per acquisire atti relativi ai progetti per l'area di Castello. Nel fascicolo erano contenuti il protocollo firmato da Regione, Comune e Provincia di Firenze nel gennaio 2006, corrispondenza con gli enti interessati ai progetti dell'area, documentazione tecnica, atti relativi ad interrogazioni consiliari, ritagli di stampa.

Ai militari e alla magistratura è stata fornita piena disponibilità e collaborazione da parte del personale regionale del settore.
"Spetterà alla magistratura fare chiarezza e stabilire se esistono responsabilità per un'amministrazione che ha governato in due legislature consecutive -afferma Mario Razzanelli, capogruppo dell'Udc- la storia urbanistica di questa città. Se alla fine le responsabilità verranno accertate queste non potranno non ricadere anche sul sindaco, perlomeno politicamente.

Ma, nonostante le indagini siano ancora alla fase preliminare e la procura non abbia esercitato l'azione penale, resta il dubbio che nelle carte degli inquirenti ci sia molto di più rispetto a quanto emerso fino ad ora. Per questo sorge spontanea una domanda: la magistratura deve ancora scoperchiare il Vaso di Pandora? I fatti emersi fino a questo momento, intanto, impongono una scelta obbligata: il congelamento del piano strutturale, ivi compresi i progetti che coinvolgono l'area di Castello. Prima di andare avanti occorre capire quali sono stati i passaggi, politici e non, che hanno portato alla stesura del nuovo piano strutturale.

L'arroganza con la quale il sindaco ha rifiutato la commissione d'indagine comunale si rivela, oggi più che mai, un autogol politico che deve far riflettere tutta la città".
“Lo scandalo che investe Firenze impone assolutamente : le dimissioni del Sindaco e dell'intera Giunta comunale, il blocco dell'approvazione del piano strutturale, e l'immediata costituzione di una commissione consiliare di inchiesta. Come opportunamente richiesto dai gruppi consiliari del PdL fiorentino." E' quanto hanno dichiarato i parlamentari del PdL Paolo Amato, Gabriele Toccafondi, Massimo Parisi, Riccardo Migliori Achille Totaro e i coordinatori fiorentini di Forza Italia Alessio Bonciani e di Alleanza Nazionale Nicola Nascosti .

"Ciò che sta emergendo sulla vicenda Castello - proseguono i parlamentari del PdL - giunge proprio dopo che le richieste di una moratoria del piano strutturale e dell'istituzione di una commissione consiliare d'inchiesta sono state bocciate dal centrosinistra nel consiglio comunale tenutosi lunedì scorso. Bocciatura che Sindaco e maggioranza avevano argomentato ricordando che gli atti della gestione urbanistica del Comune erano a conoscenza di tutti. Dalla lettura dei quotidiani emerge però una certa differenza tra la realtà formale degli atti e la concreta realtà di scelte e comportamenti di alcuni membri della Giunta comunale.

Scelte e comportamenti che, come si può dedurre dalla lettura sui quotidiani degli ampi stralci delle intercettazioni utilizzate per l'inchiesta, il sindaco Domenici non poteva non conoscere. Esiste quindi una precisa responsabilità politica del primo cittadino, che prescinde da qualunque altro genere di responsabilità che non spetta a noi accertare. Appellandoci all'etica della responsabilità che deve sempre ispirare l'operato degli amministratori pubblici, e al fine di tutelare e garantire le condizioni di un trasparente funzionamento dell'amministrazione comunale, insistiamo sulle dimissioni del sindaco Domenici.

E per ciò chiediamo, conseguentemente, la nomina di un commissario straordinario a Firenze."
“Nel pomeriggio del 4 dicembre sarà discussa, in Consiglio provinciale, la mozione presentata dai gruppi consiliari di An e Fi in cui si impegna l’ottava commissione ad avviare un iter di verifica degli atti amministravi in merito alla variante di Castello che, partendo dall’accordo di programma hanno consentito l’approvazione della variante urbanistica del Comune di Firenze inerente tale area ed inoltre di tutti quegli atti relativi alla volontà più volte espressa dall’amministrazione provinciale di costruire sempre in suddetta area il polo scolastico ed il centro direzionale dell’ente provinciale”.

Questo è quanto rendono noto i capigruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua e di Alleanza Nazionale Piergiuseppe Massai. “Una mozione che ha come premessa la firma del primo accordo di programma con il Comune di Firenze e la Regione Toscana sull’area di Castello e che si rende necessaria oggi viste le indagini in corso. Il documento che presenteremo giovedì dovrà logicamente essere aggiornato con tutti gli sviluppi sulla vicenda a cominciare dall’acquisizione da parte dei carabinieri del Ros di Firenze degli atti relativi al bando pubblico del 2008 emesso per comprare un immobile destinato alla nuova sede.

Vista l’importanza dell’argomento – concludono gli esponenti del Popolo della Libertà - ci auguriamo che il Presidente intervenga in aula e relazioni il Consiglio circa tutti i passaggi relativi a questa vicenda”.
“Siamo stati i primi a ritenere una logica conseguenza di quanto sta accadendo le dimissioni degli assessori Biagi e Cioni – spiegano i consiglieri provinciali di An verso il Pdl Piergiuseppe Massai, Guido Sensi e Nicola Nascosti – non possiamo quindi che apprendere con soddisfazione la notizia delle dimissioni dell’assessore all’urbanistica che ad oggi sono l’unico atto di chiarezza che proviene dal Comune di Firenze in tutta questa vicenda, a prescindere logicamente dall’evolversi dell’indagine della magistratura che dovrà seguire il suo corso.

Attendiamo a questo punto che anche la Provincia di Firenze chiarisca tutte le procedure e le decisioni assunte in merito al trasferimento dei propri uffici a Castello”.
“Ci sono tante legittime curiosità e aspettative sulla riunione di domani a Roma -dichiara Lapo Pistelli, candidato alle primarie del Pd per il Sindaco di Firenze- credo che sia un momento utile per fare un punto della situazione sulle primarie del Pd per il Sindaco di Firenze. L’incontro di Roma servirà a registrare una reale tranquillità tra i candidati e a rassicurare sul clima positivo che i candidati sono chiamati a vivere per trasmettere un messaggio costruttivo alla città.

Nei prossimi giorni, a Firenze, è importante che si moltiplichino le occasioni pubbliche e i confronti tra i candidati – nei circoli, nelle piazze, su giornali, radio e tv - proprio per dimostrare che non c’è scontro tra i candidati, ma volontà condivisa di costruire qualcosa. Questo dipende da ciascuno di noi. Davanti ai timori che da qualche parte affiorano, sono convinto che le primarie siano un punto fermo su cui il Pd deve scommettere fino in fondo. Altro che un rischio! Le primarie sono una grande opportunità per tenere vivo il rapporto con i cittadini, per ascoltare la città e proporre idee per il futuro, soprattutto in un momento in cui la politica rischia di essere offuscata e di perdere credibilità a causa di vicende esterne”.

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