Castelfiorentino: nuova missione per l’Ospedale S. Verdiana

Redazione Nove da Firenze
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10 novembre 2008 14:04
Castelfiorentino: nuova missione per l’Ospedale S. Verdiana

Avrà come compito principale quello di curare i pazienti affetti da malattie croniche, ma sarà anche in grado di dare risposte rapide a quei dubbi di tipo diagnostico che sono fonte di preoccupazione e angoscia. In più, sarà sede di formazione universitaria di area vasta (ovvero per le province di Firenze, Prato e Pistoia) per i futuri medici e avrà due nuovi reparti interamente dedicati alle gravi disabilità e ai malati terminali.
E’ questo, in estrema sintesi, il nuovo ruolo che dovrà assumere l’Ospedale “S.

Verdiana” di Castelfiorentino, la cui riorganizzazione – sia sul piano logistico che dell’offerta dei servizi sociosanitari - è stata presentata questa mattina nella sala rossa del Palazzo Comunale e della quale si parlerà mercoledì pomeriggio (inizio ore 17.00) durante un consiglio comunale straordinario al quale sono invitati a partecipare tutti i cittadini. Alla conferenza stampa di questa mattina erano presenti il Sindaco, Laura Cantini, il Direttore Generale dell’ASL 11, Eugenio Porfido, il dott.

Renato Colombai (Direttore Macro-articolazione Ospedale) e la dott.ssa Simona Dei (Direttore Dipartimento Ospedale-Territorio ASL 11), che si sono soffermati sulla nuova missione del presidio ospedaliero castellano dopo l’apertura del nuovo Ospedale di Empoli.
Punto di partenza obbligato della nuova riorganizzazione dei servizi sanitari la necessità di differenziare i servizi sanitari dei presidi periferici come Castelfiorentino per mantenere elevati standard di efficienza, con punte di “eccellenza” per taluni settori, ma anche adeguare i servizi stessi ai nuovi bisogni socio-sanitari dei cittadini.

In particolare, il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione, colpita da patologie dovute all’età, indirizzerà il “S. Verdiana” verso funzioni di maggior peso assistenziale e di minore intensità clinica, più commisurata alle esigenze dei malati cronici. L’Ospedale “S. Verdiana” sarà organizzato attraverso tre moduli di degenza (ospedale di continuità, long term, hospice), un servizio di riabilitazione ed infine ambulatori specialistici e diagnostici, che opereranno anche in regime di day service.

Ma cosa significano in concreto tutte queste definizioni? Esaminiamole una per una.
Degenza di continuità (2° e 3° piano) – Il presupposto dell’ospedale “di continuità” è la maggiore integrazione tra momento specialistico e la medicina generale, tra regime di ricovero in ospedale e assistenza sul territorio. Il suo compito sarà la presa in carico delle riacutizzazioni che si verificano nei malati cronici, affetti da patologie cardiorespiratorie, vascolari, broncopneumatiche ostruttive, o pazienti a rischio di non autosufficienza perché colpiti da ictus, fratture femorali, ecc.

La degenza di continuità – un modello innovativo di compenetrazione tra medicina specialistica e medicina generale – avverrà attraverso il supporto e la presenza dell’Università di Firenze.
L’Università all’interno dell’Ospedale (2° piano) – L’Ospedale di S. Verdiana avrà una struttura formativa collegata all’Università di Firenze che dovrà impartire un modulo di insegnamento incentrato sulla “Continuità dell’assistenza” ai futuri medici di base, agli infermieri e ad altre figure professionali.

Vi potranno accedere gli studenti del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia, di Scienze infermieristiche, gli iscritti alle scuole di specializzazione (Medicina interna, Igiene, Medicina di Comunità), gli iscritti al Tirocinio teorico pratico per la Medicina Generale.
Day service (piano terra) – E’ l’attività di diagnosi e cura esercitata attraverso una struttura ambulatoriale, in grado di gestire alcune situazioni cliniche complesse per le quali il ricovero risulta inappropriato ma che non è possibile effettuare nell’abitazione del malato.

Il Day service prevede consulenze specialistiche, terapie realizzabili con difficoltà a domicilio (infusione di liquidi, trasfusioni), per la cura di numerose patologie, compresi i tumori. Il Day Service si fonda una elevata integrazione e uno scambio reciproco di informazioni ta il Medico di Medicina Generale e il referente della struttura.
Long Term (gravi disabilità/3° piano) – In questo reparto saranno curati quei pazienti che presentano una grave cerebrolesione acquisita, ovvero un danno cerebrale, di origine traumatica o di altra natura, tale da determinare una condizione di coma più o meno protratto o menomazioni senso-motorie, cognitive o comportamentali da cui consegue una disabilità grave.
Hospice (malati terminali/4° piano) – Si tratta di un reparto che ospiterà i pazienti colpiti da malattie inguaribili (tumori) in fase avanzata ed evolutiva.

L’obiettivo è di garantire loro una serie di cure “palliative” (che non significano “inutili” ma derivano dal termine latino “pallium” che significa “mantello”, “protezione”) e servono ad alleviare il dolore e gli altri sintomi, laddove ciò non sia possibile nell’abitazione dell’assistito, che rimane pur sempre – anche da un punto di vista psicologico – il luogo più adatto. Nel reparto di Hospice, ogni camera sarà dotata di una serie di comfort anche per il familiare che resta vicino al malato.

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