Aste: alla sede fiorentina di Pandolfini mobili e dipinti della Principessa Maria Anna dei Principi Ruffo di Calabria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2008 14:29
Aste: alla sede fiorentina di Pandolfini mobili e dipinti della Principessa Maria Anna dei Principi Ruffo di Calabria

Tre le aste che la casa d’aste Pandolfini propone a chiusura del mese di ottobre, nella sua sede fiorentina, il palazzo Ramirez Montalvo di Borgo degli Albizi. Si inizia lunedì 27 ottobre 2008 con una particolare sessione di nobile provenienza, Arredi, mobili e dipinti di proprietà della Principessa Maria Anna dei Principi Ruffo di Calabria, si prosegue martedì 28 ottobre, seconda sessione, con Arredi e mobili antichi, mentre mercoledì 29 sarà la volta di Dipinti dei secoli XIX e XX. L’asta del 27 ottobre sarà dedicata, come già indicato, ai beni della Principessa Maria Anna Ruffo di Calabria.

In un’unica sessione pomeridiana saranno battutti circa 200 lotti, tra cui un Arazzo raffigurante lo Stemma dei Ruffo di Calabria Santapau (stima 800-1.200 euro) mentre lo Stemma Ruffo di Calabria e Arrigoni degli Oddi lo troviamo bulinato in oro sulle spalliere in cuoio di un gruppo di otto sedie di stile Rinascimento, in noce tornito a rocchetto, con seduta sempre rivestita in cuoio (stima 1.000/1.400 euro). Di particolare pregio un Ritratto di Gentildonna in abito nero con cagnolino entro paesaggio con Firenze sullo sfondo, dipinto olio su tela, fine sec.

XVIII-inizi XIX, attribuito alla cerchia dell’artista francese Louis Gauffier, vissuto per un certo periodo a Firenze (stima 60.000 / 80.000 euro). Più o meno dello stesso periodo storico Il ritratto di Antonio Canova, eseguito da Luigia Giuli (Ravenna 1746/49, Roma 1811) nel 1793 come riporta l’etichetta sul retro, appartenuto al Conte Daniele degli Oddi di Padova (stima € 6.000-8.000 euro). Curioso il Ritratto di Giovanna Ximenes, un olio su tela del XVI sec., attribuito ad un seguace di Tiberio Titi o Sanchez Coelho, recante sul recto l’iscrizione Dona Ioanna Ximenes.

La storia della famiglia Ximenes, antica e ricchissima casata di origine portoghese, si intreccia nel XVIII secolo con quella della famiglia Panciatichi, a sua volta una delle più nobili ed illustri della Toscana, già alla metà del secolo XI feudataria potentissima della zona del pistoiese. Nel 1762 un membro dei Panciatichi, Niccolò Ciambellano del Granduca Pietro Leopoldo e dell’Imperatore Giuseppe II, sposò Vittoria di Anton Francesco Ximenes D’Aragona e alla morte del fratello di lei, Ferdinando, ultimo degli Ximenes in linea maschile, i Panciatichi, con decreto del Granduca Ferdinando III nel 1816 ottennero di assumere il cognome, lo stemma e i titoli degli Ximenes D’Aragona (stima 20.000/30.000 euro).

Troviamo poi quattro pannelli raffiguranti paesaggi con figure, arte cinese del sec. XVIII (stima 20.000/30.000 euro per coppia). Per quanto riguarda i mobili segnaliamo un cassettone scrivania ad urna, Veneto della seconda metà sec. XVIII, interamente dipinto a finto legno e decorato da applicazioni in pastiglia, sportello a ribalta, scarabattolo interno a sei cassetti di epoca posteriore, fronte bombato, un sottile cassetto decorato da cornice a guillochè nella fascia e due cassetti sottostanti centrati da medaglioni con profilo femminile inquadrato da cornice a guillochè pendagline frontale e laterali mosse, piedi a ricciolo stilizzato (stima 35.000/45.000 euro).

Infine tra gli arredi presenti, una coppia di acquasantiere in argento e bronzo dorato, Padova, 1780 circa, saggiatore Marcantonio Bellotto (operante a Padova 1776-1788), facitore Anzolo Scarabello (Padova 1711-1795), cornice ovale con cimasa traforata a fiocco con nastri ricadenti, valva sbalzata a volute vegetali con finale a fiamma, ciascuna con al centro medaglione in bronzo dorato finemente sbalzato, cesellato e bulinato a profilo della Vergine e profilo di Gesù con corona di spine, documenati in V.

Donaver-R. Dabbene, “Argenti italiani del Settecento” (stima 4.000 / 6.000 euro); e una Caffettiera, sec. XVIII, in argento, base gradinata, corpo piriforme sbalzato a spicchi, finale del coperchio a trottola e manico in legno di forma sagomata (stima 3.500 / 4.500 euro). Nella sessione di martedì 28 ottobre saranno battuti circa 300 lotti tra mobili arredi ed oggetti d’arte. Tra questi spiccano una grande credenza toscana degli inizi del XVII sec., a doppio corpo in noce a patina bionda, alto cappello sagomato con modanature profilate e gocciolatoi multipli a unghiate, dentelli, fascia sottostante strigliata, fronte a due coppie di grandi sportelli sovrapposti inquadrati da alte lesene scannellate, base modanata, piedi a mensola e fianchi sformellati (stima 20.000/30.000 euro); un importante cassone nuziale senese della metà del XV sec., in legno ricoperto in pastiglia dorata, piano rettangolare da alzarsi, fronte e fianchi decorati con la Danza di Salomè, maniglie laterali in ferro battute, base modanata, piedi a mensola; la fronte, in tre riquadri distinti, rappresenta il Banchetto di Erode, durante il quale Salomè danza, conquistando i favori del re, a cui , su istigazione della madre, chiederà la testa di San Giovanni Battista.

E’ una scena che troviamo spesso raffigurata nel ‘400, come testimonia il rilievo in bronzo dorato eseguito da Donatello per il Fonte Battesimale del Battistero di Siena, esempio a cui proprio qui si allude nell’impostazione della figurazione e nell’architettura, caratterizzata dalla presenza di tanti archi. Il cassone dovrebbe collocarsi verso la metà del Quattrocento, come indicano, oltre agli aspetti più strettamente figurativi, i costumi indossati dai personaggi (da expertise di Luciano Bellosi del 3 giugno 2005, stima 50.000/60.000 euro).

Tra gli oggetti, in questa sessione indichiamo il gruppo scultoreo, Centauro e fanciulla, di Guido Cacciapuoti, inizi sec. XX, in terracotta argentata in galvanoplastica, con sul retro la firma dell’autore (stima 2.200 / 2.800 euro), e infine un Vaso portafiori, manifattura Gallè Nancy, inizi del sec. XX, corpo globulare in pasta di vetro incisa all'acido a foglie e fiori di anemoni nelle sfumature del blu su fondo giallo ocra,che reca la firma Gallé in pasta (stima 7.500 / 9.000 euro). Gli appuntamenti di ottobre 2008 chiudono mercoledì 29 con Dipinti dei secoli XIX e XX.

Saranno circa 250 dipinti tra cui i piu significativi sono: Vaso con calle di Oscar Ghiglia (Livorno 1876 - Firenze 1945), un olio su compensato con sul retro iscritto”Livorno 28 settembre 1925. Al vecchio amico Achille De dedico queste poche, ma belle pennellate dell’amico Oscar Ghiglia Mario Galli” (stima 20.000 / 25.000 euro); Marciana Marina raffigurata da Llewelyn Lloyd (Livorno 1879 - Isola d'Elba 1949), anche questo un olio su compensato, firmato, titolato e datato (data?) sul retro (stima 15.000 / 20.000 euro); La Festa della Madonna di Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria 1851 - Francavilla al Mare 1929), tempera ed olio su tela, (stima 40.000 / 50.000 euro); e Bellezza Parigina di Renato Natali (Livorno 1883 - 1979), tecnica mista su cartone, firmato, opera documentata in Ferdinando Donzelli, “Renato Natali 1883-1979”, Bologna 1998, vol.

2, p. 15, tav. 9/A, erroneamente descritto in catalogo come olio su cartone(stima 12.000/15.000 euro). L’esposizione dei lotti si terrà da giovedì 23 a domenica 26 ottobre 2008, in Palazzo Ramirez-Montalvo, in Borgo degli Albizi 26, con il seguente orario: dalle ore 10.00 alle 13.00, dalle 14.00 - 19.00.

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