Ospedale da Favola: l'unica esperienza di Teatro in un Ospedale Pediatrico in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2008 14:44
Ospedale da Favola: l'unica esperienza di Teatro in un Ospedale Pediatrico in Italia

Firenze- "Il Teatro somiglia al gioco dei bambini. Il gioco somiglia a una grande riproduzione della vita. E se nella vita qualcosa non va, il Teatro ci offre la possibilità di reinventarla così da essere come la vogliamo, anche più felice". E' la magia che il Teatro accende non appena il sipario si apre, così come la descrive l'attore Paolo Poli, da sempre artista amico dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Parole che sottolineano l'importanza della rassegna teatrale "Su il Sipario, un Ospedale da favola", voluta dalla Fondazione Meyer con la direzione artistica di Gabriella Gandon, che da oltre tre anni e per complessivi 90 spettacoli, ha come palcoscenico gli spazi del Nuovo Meyer: dalla Ludoteca, agli spazi gioco, alle camere di degenza.

Un'esperienza unica in Italia. In quei luoghi dove il bambino cerca risposte al suo bisogno di salute, il teatro è entrato in punta di piedi con i volti, i movimenti, le voci, i sorrisi e le magie dei migliori attori presenti sulla scena toscana e italiana. Con loro, il bambino si è stupito, divertito, coinvolto e a sua volta, grazie ai tanti laboratori realizzati dalla Ludoteca, ha potuto reinventare la favola del Teatro, ricalcando e ricreando la scena della vita. Un gioco corale che ha coinvolto attori del calibro di Amerigo Fontani, Andrea Muzzi, Andrea Bruno Savelli, burattinai e burattini di Compagnie come i Pupi di Stac o autentici maghi del sorriso come Bustric, solo per citarne alcuni.

Oggi quegli stessi artisti che hanno calcato e calcano la scena del Meyer hanno fatto una visita all'Ospedale accompagnati dal direttore della Fondazione Carlo Barburini e da Gabriella Gandon. Tra loro Bustric, i Pupi di Stac, Susy Bellucci, teatrosfera, Soccorso Clown e tanti attori.
E come avviene nella fiabe, anche in questa stagione invernale la Fondazione Meyer ha riproposto un nuovo cartellone, scovando nei quindici eventi-rappresentazione un filo conduttore: Alice nel Paese delle Meraviglie.

In questo modo la rassegna, offre al bambino un viaggio tra le pagine di una favola dall'incanto immutato, facendogli rincorrere ora il Coniglio Bianco, ora lo Stregatto, ora la Regina di Cuori, concludendo il cammino con la rappresentazione complessiva del romanzo per l'infanzia (il 18 dicembre con gli amici di Teatrosfera).
Ma questa edizione di "Su il sipario" offre molto di più: i clown del Meyer di Soccorso Clown portano in scena Le Peripezie di Arlecchino (23 ottobre), i burattini de I Pupi di Stac ricreano Le avventure di Pinocchio e Caterina e l'Orchessa (4 dicembre), la Compagnia del Pepe propone Animali alla Ribalta tratti dalla favole di Esopo (30 ottobre), il Quartetto Euphoria invade più spazi con una carrellata gioiosa e scoppiettante di musica di ogni tempo (6 novembre), i cantastorie Felice e Celina presentano Storie da Fiere (13 novembre), Anna Cisternino fa vivere i suoi burattini in baracca con Pulcinella e il regalo (27 novembre) e Amina Kovacevich condurrà i bambini nella lettura creativa "Mi racconti una storia" (11 dicembre).

La rassegna si concluderà il 5 gennaio con il tradizionale appuntamento de Il Meyer per il Meyer al Teatro della Pergola, Il teatro Stabile Fontemaggiore porterà sul palcoscenico la favola de "I tre porcellini" che tanto successo ha riscosso al Teatro di Rifredi. Un'esperienza, quella realizzata al Meyer con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio della Provincia e del Comune di Firenze, che non resta dentro il perimetro chiuso dell'Ospedale, ma si apre alla Toscana e all'Italia. L'altro polo pediatrico dove "Su il Sipario" va in scena è l'Ospedale di Pisa, portando anche lì il gioco magico del Teatro e creando una "cultura del teatro".

"Mi auguro - conclude Paolo Poli - che anche altri ospedali possano accogliere queste attività. Una rassegna così concepita e organizzata introduce il bambino e la famiglia alla rappresentazione dal vivo. E' un po' come mangiare una bistecca vera, invece di un prodotto inscatolato. E' viva, è vita". (r. rez.)

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