Ex panificio militare: la scelta prima, o dopo le elezioni?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 settembre 2008 01:04
Ex panificio militare: la scelta prima, o dopo le elezioni?

Parlano di pianificazione del futuro dell'area dell'Ex Panificio Militare gli articoli di giornale a proposito di una trattativa tra proprietà dell'area Guidobono (Baldassini-Tognozzi) e l'Assessorato all'Urbanistica. Torna a prefigurarsi un progetto pre-confezionato di cui al momento non sono noti i particolari ma che, dalle indiscrezioni riportate, pare riproporre il vecchio progetto Archea, ritirato anni fa: realizzazione di residenze e attività commerciali, edifici pubblici ceduti dalla proprietà (a scomputo degli oneri di urbanizzazione) e una piazza a verde pubblico.

Stando ai giornali, si procederà mediante una "variante al Piano Strutturale", rinunciando all'intento di pianificare il futuro dell'area nell'apposito strumento del Regolamento Urbanistico.
Perché, dopo anni di tira e molla con i cittadini, si decide di ipotecare il destino di un'area così importante e discussa proprio nell'ultimo scorcio di legislatura, con amministratori a fine mandato?
"In ogni caso -spiegano al Comitato Ex Panificio Militare- indipendentemente dal progetto, è sconfortante che ancora una volta i giochi paiano compiersi nelle stanze dei bottoni, tra amministratori e proprietà, senza coinvolgimento dei residenti che, mai come in questo caso, dovrebbero essere non solo informati, ma anche partecipi delle decisioni; questo, almeno, era il dichiarato proposito degli atti formali assunti in Quartiere 5 (delibera del 12 aprile 2005), e perfino in Consiglio Comunale (Ordine del giorno del 19 febbraio 2007), per non parlare delle molte dichiarazioni e promesse di vari esponenti della maggioranza.

Va considerato, infine, ciò che è successo e sta succedendo in zona negli anni passati dalla prima proposta Archea: la perdita dei pochi giardini esistenti e del verde lungo il Terzolle, la cementificazione di ogni spazio residuo, la sostituzione di capannoni dismessi con palazzi residenziali, l'assedio di tutta la zona, sede di un cumulo di interventi che sarebbe insostenibile anche se fossimo in aperta campagna (multisala e centro commerciale in via Forlanini, stazione sotterranea Foster in viale Corsica, messa in sicurezza del Mugnone e tramvia in via Gordigiani,ecc...).

La situazione della zona è ulteriormente, drammaticamente, peggiorata, tanto da rendere ciò che già era improponibile nel 2004 assolutamente impensabile oggi".
«Sarebbe una forzatura inaccettabile procedere ora allo scadere del tempo di questa maggioranza: ogni decisione deve essere presa dalla giunta che si insedierà dopo le elezioni». Lo ha detto Giovanni Donzelli, consigliere di AN-Pdl. «La sinistra al governo della città - ha commentato - è consapevole che tra pochi mesi, dopo le ormai imminenti elezioni amministrative, potrebbe trovarsi all'opposizione.

Per questo cercano di stringere i tempi per chiudere tutte le pratiche che in questi anni non sono riusciti a portare a termine. Sono come il coccodrillo di Peter Pan, sentono il ticchettare della sveglia nella pancia». «Nel caso specifico - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - non vorrei che questa improvvisa accelerazione fosse dovuta a pressioni dei costruttori che chiedono ovviamente certezze, dato che componenti della giunta si erano già spesi favorevolmente per il famigerato progetto Archea, poi ritirato a furor di popolo.

I proprietari dell'area potrebbero spingere per avere in questi pochi mesi la soluzione, non potendo rischiare di perdere investimenti milionari in caso di cambi di maggioranza alle prossime elezioni». «Il consiglio comunale, però - ha proseguito Donzelli - si è espresso chiaramente sulla necessità di un forte coinvolgimento dei cittadini nelle scelte. L'area è già al centro di progetti pesantemente invasivi: messa in sicurezza del Mugnone, tramvia in via Gordigiani, la stazione sotterranea per l'alta velocità.

Non possiamo procedere adesso in pochi mesi, ignorando il parere dei residenti». «Ho scritto una lettera agli uffici del Comune - ha concluso il consigliere di AN - per chiedere di visionare questo nuovo progetto, ancora non è passato dal consiglio e già si parla di accordo raggiunto. Sulla destinazione dell'area a quanto pare continuano le anomalie e le scorciatoie».

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