Maggio Musicale: Seiji Ozawa non verrà a Firenze in giugno

Redazione Nove da Firenze
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29 maggio 2008 15:13
Maggio Musicale: Seiji Ozawa non verrà a Firenze in giugno

Firenze– Il direttore d’orchestra ha dovuto rinunciare per motivi di salute alla tournèe europea che lo avrebbe visto tornare il prossimo 8 giugno a Firenze per il 71° Maggio Musicale Fiorentino, toccando anche le città di Monaco di Baviera, Vienna, Madrid e Parigi.
Ma il tour della Mito Chamber Orchestra resta confermato in ogni sua data: per espresso desiderio del Maestro stesso il complesso suonerà senza direttore, mantenendo invariato il programma che prevede di Mozart l’Ouverture da Così fan tutte e il Concerto in mi bemolle maggiore K 495 per corno e orchestra, solista il virtuoso ceco Radek Baborak, la Sinfonia n.

4 in si bemolle maggiore op.60 di Beethoven - per il ciclo che, nel corso del Festival, presenta l’integrale delle nove sinfonie - e Lotus under the Moonlight, pagina scritta nel 2006 dal compositore giapponese Toshio Hosokawa su commissione della NDR di Amburgo nell’anno mozartiano, ispirata proprio al Concerto per pianoforte K. 488 di cui mantiene l’organico strumentale, e al tema dei fiori, così importante nella poesia giapponese e per l’autore, figlio di un maestro di ikebana; Lotus verrà eseguito dalla pianista Momo Kodama, che ne è stata la prima interprete e dedicataria.
La “Mito” prende il nome dalla città storica omonima: fondata nel 1990, è attualmente formata da circa trenta elementi di cui solo tre non giapponesi, tutti grandi talenti impegnati nelle migliori compagini sinfoniche internazionali che regolarmente si riuniscono per provare i concerti che vengono eseguiti sia nella sede dell’Art Tower Mito che all’estero, con o senza direttore.
Firenze è stata fra le capitali della musica che ne hanno tenuto a battesimo nel 1998 la prima tournèe europea, ed ha ospitato con successo la Mito anche nel secondo tour del 2001.
Il concerto di domenica 8 giugno a Firenze, unica data italiana, resta quindi un appuntamento da non perdere, sia per l’alta qualità del complesso che per l’interesse del programma, che accosta alcuni capisaldi del repertorio alla raffinata contemporaneità di un autore da scoprire.

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