Elezioni 2008: in attesa dei ballottaggi è già tempo di consuntivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2008 14:36
Elezioni 2008: in attesa dei ballottaggi è già tempo di consuntivi

Firenze, 21 Aprile 2008- Siamo davanti ad una generale trasfusione da sinistra verso destra, con vasi comunicanti che si sono scambiati consenso: dalla sinistra arcobaleno al Pd, dal Pd all’Udc, dall’Udc al Pdl, dal Pdl alla Lega, da An alla Destra. Una torsione verso destra dell’intero Paese cui va aggiunta una tendenza a premiare i partiti percepiti come più concreti e anti-politici a danno di quelli più marcatamene ideologici: crolla la sinistra arcobaleno che cede consenso diretto all’IdV e alla Lega, che a sua volta riequilibra il rapporto di forze al nord con il PdL.

Innanzitutto la semplificazione del quadro politico: da 26 gruppi parlamentari a quattro, praticamente una rivoluzione. Poi, imprevista anche dagli analisti più attenti, la scomparsa della sinistra radicale (comunista e ambientalista), proprio nello stesso momento in cui nasce in Italia un grande partito riformista dopo un'operazione di rinnovamento coraggiosa. Dall'altra parte Berlusconi, come un inossidabile democristiano, alla sua quinta corrida porta a casa la vittoria più netta. Lo scenario è chiaro, e comunque la si pensi, gli spazi di ambiguità sono ridotti.

La sconfitta elettorale nelle elezioni del 13 e 14 aprile ha dimensioni storiche: per la prima volta nell’Italia repubblicana la sinistra non è rappresentata in Parlamento. Tutto questo mentre la destra di Berlusconi vince con grande consenso popolare e al suo interno una forza come la Lega raddoppia i suoi consensi cambiando ulteriormente il panorama politico del nord Italia. Sia nel 2001 che nel 2006, con sistemi elettorali diversi, la vittoria della Casa della Libertà e poi quella dell’Unione erano avvenute con maggioranze di voto popolare assai risicate, un fotofinish quella del 2006.

Il PdL ha vinto invece stavolta con largo margine (circa tre milioni di voti) e questo consegna una solida maggioranza in entrambe le Camere, nonostante le bizzarrie del premio di maggioranza regionale al Senato. Cade ogni alibi usato in precedenza sui ricatti di maggioranza e sul peso dei propri alleati.
Il Partito Democratico commenterà il voto – lusinghiero per il partito regionale e locale - a Firenze il 6 maggio alle 21 (luogo da definire). Lo farà il prof Roberto D’Alimonte, editorialista del Sole 24 Ore e saggista.

A livello locale si riaccende intanto la campagna elettorale per i ballottaggi delle consultazioni amministrative. A Firenze il Presidente della Provincia, Matteo Renzi, su aeroporto e tangenziale Barberino-Incisa sposa le posizioni del Polo annunciando che si batterà per la realizzazione delle due infrastrutture. «A Renzi, sia pur con molto ritardo, dovremmo dare la tessera onoraria del PDL, senza mancare però di avvertirlo che questa sua sortita, visto il clima da resa dei conti nella sinistra cittadina e nazionale e la cattiva compagnia che frequenta da ormai troppo tempo, gli costerà sicuramente una severa reprimenda e qualche scherzetto da parte dei compagni di viaggio».

«Anche a Firenze le stazioni ferroviarie sono pericolose». E' quanto sostiene il consigliere Giovanni Donzelli (AN-PDL) che sulla questione ha presentato una domanda di attualità. «Quanto avvenuto a Roma, alla stazione ferroviaria de La Storta potrebbe avvenire anche nella nostra città - ha dichiarato l'esponente del centrodestra - le stazioni ferroviarie sono un pericoloso ricettacolo di senza fissa dimora, a cominciare da quella centrale di Santa Maria Novella. Ci sono disperati di tutti i generi, dormono romeni pericolosi insieme anche ad una bambina di dieci anni.

La mattina passando è possibile vedere anche i suoi orsacchiotti e i giochi. E' accoglienza e solidarietà questa?». «Firenze è piena di dormitori abusivi - ha aggiunto Donzelli - ricordo che anche la normativa europea prevede l'allontanamento dei comunitari che non sono capaci di automantenersi. La situazione è grave, Domenici aspetta ad attivarsi che avvenga una tragedia anche a Firenze?».

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