Cinema: allo Stensen nel cuore nero dell’Italia.
Cineteca di Firenze: l'universo del '68

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2008 23:00
Cinema: allo Stensen nel cuore nero dell’Italia.<BR>Cineteca di Firenze: l'universo del '68

Firenze 19 aprile 2008- Doppio appuntamento di cinema allo Stensen organizzato dal “Movimento di lotta per la casa di Firenze”. Domenica 20 aprile l’Auditorium di viale don Minzoni da spazio all’attualità e alla politica: ad ingresso libero verranno proiettati due documentari di Claudio Lazzaro più attuali che mai. Genere, il documentario, che denuncia e ci racconta la più stringente attualità, riproponendosi non soltanto come contenitore di idee ma soprattutto come luogo di confronto fra visioni e culture.

Alle 20,30 la proiezione di Nazirock (Ita, 2008, 70 min.) con il regista Claudio Lazzaro presente in sala per incontrare il pubblico. Il documentario di Lazzaro, contestato a Roma e a Milano – a causa anche del periodo elettorale in cui è stato presentato - bistrattato bipartisan dai media, sbarca a Firenze per un’anteprima tutta “stenseniana”. Il documentario è fatto di tatuaggi, slogan, cortei con taglio d’inchiesta giornalistica (Lazzaro è un reporter ed un inviato di guerra prima che documentarista) sul fascino che i giovani subiscono dall’estrema destra nei suoi rituali, simboli e musica.

E’ un viaggio all’interno dell’estrema destra fatta di “sacrali” e “liturgici” movimenti anche musicali. Il film apre con le immagini dei "due milioni" convocati a Roma dall'opposizione al governo Prodi, il 2 dicembre 2006, ma soprattutto racconta la Nashville dell'estrema destra: una grande manifestazione, organizzata da Forza Nuova, il movimento guidato da Roberto Fiore (condannato a nove anni per banda armata), che si è svolta a Viterbo, nel Lazio, con la partecipazione dei principali gruppi rock assieme a militanti e a leaders provenienti da Spagna, Germania, Francia, Grecia, Libano e Romania.

Alle 22,40, dopo l’incontro con Claudio Lazzaro, verrà proiettato il documentario “Camicie verdi” (doc., 2006, 78 min.). Il regista entra nelle fila del gruppo di Bossi, ascolta, registra, testimonia le parole e gli obiettivi dei leader della Lega, senza giudicare. La voce roca dell'Umberto, la veemenza di Borghezio, la fermezza di Bastoni, coordinatore delle Camicie Verdi, formano il quadro della situazione. Ma chi sono, appunto, le Camicie Verdi? Si definiscono come una milizia composta da partigiani volontari.

Ma i partigiani, forse, erano un'altra cosa. Il film - realizzato a basso costo - si apre con i festeggiamenti per l'approvazione in Parlamento della Devolution che, se fosse passata con il referendum, avrebbe trasformato il nostro Paese da Stato unitario a Repubblica federale. Gli interventi dei leader si alternano a interviste ai "seguaci" del movimento - giovani, anziani, uomini, donne - per cercare di capire il perché dell'esistenza della Lega e dove affondino le radici di un tale fenomeno che non va sottovalutato perché esprime un disagio, un'insicurezza politica e sociale che spesso sfocia nell'intolleranza.

Ma, abbiamo detto, Lazzaro non giudica; si limita a descrivere i fatti e lascia che si commentino da soli, confidando nell'intelligenza, nello spirito critico e nella capacità di approfondimento dello spettatore.
Alla CINETECA DI FIRENZE tutti i lunedi, martedì, mercoledì e giovedì dal 21 aprile al 1 maggio viene ricordato il "sessantotto", a 40 anni dal maggio francese. Girando intorno al '68 č il titolo del ciclo di film che intende informare in modo imparziale, sia sui temi privati e fatti politici che portarono i giovani di tutto il mondo alla contestazione che era globale, e anche approfondire come, in certi casi, si sono girate con la macchina da presa pellicole che ricostruiscono con storie private il periodo politico.

Si passano in rassegna i documenti con le sensazioni giovanili di Cronique di un'etè, realizzato dal maestro del cinema diretto Jean Rouch e dal filosofo della comunicazione Edgar Morin ( lunedě 21 alle 19,45), con le manifestazioni per le strade di Grands soirs e petits matins del fotocreativo William Klein (mercoledě 23 alle 19.45), con l'impegno civile contro la guerra di Lontano dal Vietnam opera collettiva firmata tra gli altri dal grande Joris Ivens,da Godard, Resnais, Lelouch ,dalla Varda coordinati da Chris Marker ( lunedě 28 aprile alle 21.30).

In cartellone anche Vogliamo anche le rose opera tutta in prospettiva al femminile della rivelazione Alina Marazzi (giovedě 1 maggio e in replica venerdě 2 alle 21.30). Si ricostruisce il '68 nell'apprezzato The dreamers del cinefilo Bernardo Bertolucci,rigorosamente in versione originale con sottoritoli (martedě 22 alle 19.45), in Les amants regulier del sempre sperimentale Philippe Garrel (mercoledě alle 21,30) ,tutti e due interpretati dalla promessa Louis Garrel, in Mourir a trent'ans curiosa inchiesta fiction di Romain Goupil (lunedě 28 aprile alle 19.45),nell'Insostenibile leggerezza dell'essere sull'invasione dei carri armati sovietici a Praga e sull'evasione voluta dalla realtŕ dal libro di Kundera trasposto da Philip Kaufman ma soprattutto con due attori bravi e belli come Daniel Day-Lewis e Juliette Binoche ,anche questo rigorosamente in versione originale con sottotitoli (martedě 29 alle 21.15),in Milou a maggio importante e riflessiva opera troppo dimenticata del maestro Louis Malle (mercoledě 30 alle 19.00) e in Auguri professore da un romanzo di Starnone rappresentato in chiave di commedia dal bravo Riccardo Milani e interpretato da Silvio Orlando professore sessantottino e da una giovane Claudia Pandolfi studentessa che sceglie di diventare prof.(mercoledě 30 alle 22.00).

Ancora l'Italia con i suoi disagi in film significativi come il meraviglioso Il posto di Ermanno Olmi che ricostruisce la psicologia della nostra societŕ in procinto di ribellione (lunedě 21 alle 21,30), come Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci che illustra le radici del privato- politico doppia anima del'68 (martedě 22 aprile alle 21.30) e come la carrellata di Corti Italia '60 '70 : dal tormentato Dottor Antonio di Fellini con Peppino De Filippo al Professore maniaco di Ferreri con Ugo Tognazzi, dalle favole sociali di Pasolini nella Ricotta con il grande Orson Welles regista marxista e in La terra vista dalla luna con un pampuriesco Totň alla satira di costume di Tinto Brass ,con L'automobile amata piů della moglie, di Dino Risi ,con i gay Latin lover e il terrorista Senza parole, di Zampa, con Il prete che si vuol sposare, di D'Amico, con Il dentone che si impone come mezzobusto del TG.

Grande Sordi anche nello show del Funerale del comico. Intermezzo con Carmelo Bene in Hermitage, alle prese con il dilemma se studiare la storia per far contenta la mamma o ammazzare la mamma per far contenta la storia, e con Bellocchio in una provocatoria parodia goliardica della contestazione studentesca all'Universitŕ.Tutto il programma in una sera, giovedě 24 aprile in maratona dalle 18.00 alle 24.00. Per i film realizzati intorno al 1968 con messagi sul '68 ci sono: il pamphlet Mao-Mao La cinese di Godard (martedě 29 aprile alle 17.30) e il cartoon pacifista Yellow Submarine dal LP Sgt.Peppers dei favolosi Beatles (mercoledě 30 aprile alle 20.45).

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