Su ‘Pagine della Dante’ il Commissario al Multilinguismo parla dei patrimoni linguistici UE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 febbraio 2008 11:08
Su ‘Pagine della Dante’ il Commissario al Multilinguismo parla dei patrimoni linguistici UE

“Il compito di difendere e promuovere il ruolo e il rango delle lingue europee nel mondo spetta in primo luogo agli Stati e alle loro Istituzioni linguistiche, come la Società Dante Alighieri, il Goethe Institut, il Cervantes, l’Alliance Française”.
Leonard Orban, Commissario per il Multilinguismo nell’Unione Europea, in un’intervista pubblicata sul nuovo numero di ‘Pagine della Dante’, organo d’informazione trimestrale della Società Dante Alighieri, parla del ruolo dei singoli Governi in ambito di tutela linguistica e culturale, illustrando il perché dell’inserimento, per la prima volta nella storia della Commissione Europea, del multilinguismo tra le competenze di un Commissario e commentando le accese ‘battaglie’ in sede comunitaria a difesa dell’idioma nazionale intraprese da alcune Istituzioni italiane.
"La doppia decisione del Presidente Barroso, nel 2004 di includere il Multilinguismo nel dicastero comunitario della Cultura, e nel 2007 di promuovere il Multilinguismo al rango di portafoglio ‘pieno’ - spiega Orban -, è dettata da una triplice esigenza: politica, culturale e manageriale.

Sul piano della gestione si tratta di garantire la sostenibilità dell’attuale regime linguistico in termini finanziari e di risorse, umane e tecnologiche. Sul piano culturale si tratta di conservare e valorizzare il ricco e composito patrimonio delle nostre identità, di cui le lingue sono il veicolo principale. La dimensione politica, infine: le lingue sono fatte per intendersi, dovrebbero essere ponti lanciati fra i popoli. Invece accade ancora che esse siano usate e agitate dalla politica come bandiere o frontiere, quando non addirittura come armi per conquistare o estendere il proprio potere“.
“Gli italiani non sono stati certo i soli a farsi sentire - prosegue il Commissario affrontando il tema delle ‘battaglie’ per la difesa dei rispettivi idiomi nazionali -.

Potrei fornire un lungo elenco di Stati membri, grandi e piccoli, che periodicamente domandano di più per le loro lingue. Il mio compito è quello di garantire pari opportunità a tutte le 23 lingue ufficiali dell’Unione nonché quello di proteggere l’attuale ‘paesaggio linguistico’ della nostra comunità, che comprende, oltre a quelle ufficiali, circa una sessantina di altre lingue: lingue regionali, o delle minoranze, o appartenenti alle comunità immigrate. È mia competenza anche spingere i nostri Stati membri a migliorare i loro sistemi scolastici affinché le nuove generazioni europee siano sempre più multilingui, rendendo così i nostri cittadini e le nostre economie più competitivi sulla scena mondiale”.

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