Assalto al portavalori a Grosseto: uccisa una guardia giurata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2008 12:48
Assalto al portavalori a Grosseto: uccisa una guardia giurata

Firenze, 8 GENNAIO 2008- Un agente di un istituto di vigilanza privata è rimasto ucciso ieri pomeriggio in uno scontro a fuoco durante una rapina a un furgone portavalori, che si stava dirigendo verso la base della società Securpol Vigilantes a Grosseto, dopo aver fatto servizio presso alcuni fra centri commerciali e banche di Massa Marittima.
"Le 37 vittime negli ultimi dieci anni -commenta Vincenzo del Vicario del Sindacato Autonomo Vigilanza Privata- dovrebbero indurre a prudenza, mentre invece, per compiacere le strategie di contenimento dei costi e del personale, il Ministero dell’Interno ha consentito che i furgoni portavalori potessero viaggiare in assoluta deficienza di personale e dotazioni di sicurezza.

Oltre alle responsabilità penali dei rapinatori v’è quella politica ed assai grave del Governo che, senza rendersi conto del “Far West” nel quale sono effettuati i trasporti di valori, non solo ha emesso in questa materia direttive sempre più permissive, per favorire gli interessi degli imprenditori a scapito della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, ma, lasciando del tutto sguarniti gli Uffici centrali e territoriali di controllo della Polizia amministrativa, ha creato scientemente le condizioni nelle quali, in un contesto di concorrenza selvaggia, i datori di lavoro omettono di rispettare anche quelle “prescrizioni minime” di sicurezza, dando un vantaggio incolmabile ai malviventi.

C’è da chiedersi per quale motivo risulti che a bordo, vi fossero solo due uomini invece di tre. Ci chiediamo, poi, se il furgone fosse dotato di tutti quegli strumenti di protezione del carico e delle persone (teleallarme, macchiatura delle banconote, ecc.) che avrebbe dovuto possedere. Quante ore ancora le Guardie giurate avrebbero dovuto prestare servizio e qual era l’esatta entità dei valori trasportati?"
“Esprimo la mia massima solidarietà- commenta Totaro -a tutti gli agenti di vigilanza privata.

Non sono carne da macello ma lavoratori che devono essere tutelati nei loro diritti”. “In Italia - continua il senatore - c’ è una recrudescenza di simili atti di criminalità e sicuramente ciò è dovuto anche a provvedimenti scellerati come l’ indulto, che ha previsto per reati come questi, ben 3 anni di sconto pena. Un atto questo di irresponsabilità che non umanizza le carceri ma rende meno sicura la vita dei cittadini. E di fronte alla morte di un agente privato il centrosinistra al potere, e una parte del centrodestra che ha fatto approvare l’indulto, non dovrebbero solo deprecare l’episodio ma fare mea culpa per aver caldeggiato questo vergognoso atto di clemenza, che rimette in libertà i criminali dando loro il via libera per commettere di nuovo scippi, furti, violenze e quant’altro”.

“Nessuna certezza della pena- conclude Totaro- atti di criminalità in aumento, nessuna sicurezza per i cittadini, a cui si aggiunge un eccessivo lassismo nella tutela dell’ incolumità delle guardie giurate. Bel risultato per il governo di centrosinistra!”
La FILCAMS CGIL, esprimendo alle famiglie delle due Guardie Giurate coinvolte nel grave episodio le condoglianze e la solidarietà del sindacato, denuncia con indignazione l’episodio come “l’ennesimo di una lunga serie” e chiede un incontro urgente al Ministero dell’Interno perché si attivi un tavolo “per affrontare una volta per tutte il tema della sicurezza delle Guardie Giurate”.

Da tempo le Organizzazioni sindacali denunciano la grave situazione di insicurezza in cui gli operatori di questo delicato settore sono costretti a lavorare e le loro gravi condizioni di lavoro. “I regolamenti delle Questure che stabiliscono le modalità di esecuzione dei servizi - spiega la FILCAMS CGIL di Siena - sono spesso disattesi e obsoleti, così come la legislazione che regola il settore. Da anni si attende una riforma che dia maggiore sicurezza alle Guardie Giurate. Assolutamente insufficienti - denuncia ancora il sindacato di categoria - sono i controlli degli Ispettorati del lavoro rispetto alle condizioni lavorative.

Gli operatoti sono spesso costretti a svolgere un eccessivo numero di ore straordinarie e turni massacranti”. Da ciò la richiesta al Viminale di attivarsi per dare “risposte concrete” ed al Ministero del Lavoro perché “utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per verificare le reali condizioni di lavoro degli operatori”.

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