Rogo nel campo rom: quattro bimbi arsi vivi e i genitori in manette
A Firenze sgombero ieri dell'immobile nell'area di San Salvi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 agosto 2007 00:24
Rogo nel campo rom: quattro bimbi arsi vivi e i genitori in manette<BR>A Firenze sgombero ieri dell'immobile nell'area di San Salvi

4 bimbi di etnia rom sono le vittime di un rogo divampato nei giorni scorsi sotto un cavalcavia nella zona industriale di Livorno, che ha completamente distrutto un accampamento improvvisato di almeno sette baracche. I genitori delle vittime erano presenti sul luogo del rogo quando sono arrivati i vigili del fuoco, poi si sono allontanati come tutti gli altri membri. La svolta giudiziaria fa già polemica: la procura punta il dito contro i genitori dei quattro piccoli morti. Sono quattro i fermi di polizia giudiziaria disposti dal pm Giaconi a carico dei genitori.
Lutto cittadino a Livorno per i 4 bimbi, di cui due sordomuti, morti carbonizzati nell'incendio di una baracca nella notte tra venerdì e sabato.

Il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi è stato chiamato al telefono dal presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha voluto essere informato personalmente sul drammatico rogo della notte scorsa nel quale hanno perso la vita quattro bambini, esprimendo il proprio profondo cordoglio. Il sindaco ha ringraziato il presidente per l’attenzione dimostrata e gli ha rappresentato l’impegno totale dell’Amministrazione comunale di Livorno , per quanto è di sua competenza, ad ogni forma di collaborazione con le altre istituzioni e con la Magistratura.

L'Amministrazione comunale è tornata in possesso dell'immobile, denominato VIII padiglione, nell'area di San Salvi, dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco a seguito del nubifragio dei giorni scorsi che ha messo a rischio la stabilità dell'edificio e quindi l'incolumità per coloro che vi dimoravano.

Nell'edificio si trovavano 6 famiglie, oltre ad alcuni singoli per un totale di 54 persone (15 bambini) di nazionalità marocchina, egiziana, eritrea, che sono stati invitati a lasciare l'immobile e trasferiti in altre strutture reperite dall'Amministrazione comunale. All'operazione hanno preso parte personale del Comune di Firenze (servizi tecnici, protezione civile, sicurezza sociale, Polizia municipale), dell'Asl, dei Vigili del Fuoco, associazioni di volontariato che si occupano di accoglienza.

Squadre di Publiacqua, Enel e Toscana Energia hanno provveduto a disattivare le utenze, mezzi dell'Ataf hanno trasportato le famiglie nelle nuove sistemazioni. Erano presenti anche agenti della Polizia di Stato e Carabinieri. Lo stabile è stato via via svuotato e liberato da mobili e suppellettili varie. Contemporaneamente alcune parti sono state demolite e altre murate per renderle inagibili.
Una volta appresa la notizia della tragedia avvenuta alla periferia di Livorno dove hanno perso la vita 4 bambini, il sindaco Leonardo Domenici a nome dell'intera giunta in quel momento riunita, ha inviato un messaggio al collega di Livorno Alessandro Cosimi.

Questo il testo: "Caro Alessandro, desidero esprimerti a nome personale e di tutta la Giunta il cordoglio per la tragedia nella quale hanno perso la vita quattro bambini di nazionalità rumena. Ai genitori e alle famiglie delle piccole vittime porgiamo i sentimenti della nostra più commossa partecipazione. Alla città di Livorno giunga la solidarietà e la vicinanza di Firenze e dei fiorentini". Per evitare episodi drammatici come questo, il sindaco e la giunta hanno anche deciso di avviare, tramite la Protezione civile e il nucleo controllo del territorio della Polizia municipale, un monitoraggio periodico degli insediamenti abusivi che potrebbero sorgere in varie parti della città.
Il Sen.

Achille Totaro, Commissario del Coordinamento provinciale di Livorno esprime tutto il suo cordoglio e di Alleanza Nazionale di Livorno alla notizia della morte di 4 bambini rom, vittime di un incendio che li ha colti nel sonno nella baracca di lamiera in cui dormivano, sotto un cavalcavia in località Stagno.
"Questa tragica notizia ci deve far riflettere: infatti, sono tantissimi i bambini rom che, sfruttati, mendicano e procurano così moltissimi profitti illeciti, venendo privati della loro infanzia e della loro stessa vita".
" Purtroppo, quanto successo, è anche frutto del fatto che in Toscana la legalità e la solidarietà non vanno di pari passo.

Nella nostra regione, si è fortemente radicato un cattivo senso di solidarietà, che può addirittura portare a vivere di espedienti e a dormire sotto i ponti, come nel caso di questi bambini".
In Toscana, la mancata applicazione della legge Fini - Bossi sull'immigrazione, la non realizzazione di un Centro di permanenza temporanea, la mancanza di una vera integrazione nel tessuto sociale, fa sì che poi si realizzino situazioni del genere".
"Sono moltissime le persone che arrivano in Italia clandestinamente, vi risiedono senza un regolare contratto di lavoro e nella maggior parte dei casi finiscono per vivere di espedienti, magari anche sfruttando i minori".
"E intanto, a livello nazionale, mentre molti di coloro che arrivano in Italia clandestinamente vivono ai margini della società, si pensa a smantellare la legge sull'immigrazione clandestina posta in essere dal precedente governo per sostituirla con una che non produrrà nè legalità nè solidarietà".

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza