Emotrasfusioni: rivedere la legge 210/92 sugli indennizzi a favore di chi ha contratto l’Hiv o l’epatite virale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 luglio 2007 18:17
Emotrasfusioni: rivedere la legge 210/92 sugli indennizzi a favore di chi ha contratto l’Hiv o l’epatite virale

Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una risoluzione, di iniziativa dell’Ufficio di presidenza, con cui si chiede al Parlamento e al Governo nazionale di rivedere la legge 210/92 per garantire l’effettiva tutela dei cittadini danneggiati da emotrasfusioni da soggetti affetti da Hiv o epatite virale.
La risoluzione parte dalla constatazione che la legge nazionale che dal 1992 disciplina l’erogazione di indennizzi a favore dei soggetti danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti, compresi gli operatori sanitari che sono stati contagiati durante il loro lavoro, non ha raggiunto lo scopo desiderato dal momento che, a causa di “incongruenze”, piuttosto che evitare i contenziosi giudiziari con lo Stato, li ha spesso paradossalmente favoriti.
Da qui, visto “l’assiduo impegno” del Difensore civico toscano e rilevato come il ministro della Salute, Livia Turco, durante una recente audizione in commissione Affari sociali della Camera abbia invitato il Parlamento a modificare la legge 210/92 con particolare riferimento alla riapertura dei termini per la rivalutazione degli indennizzi sulla base delle variazioni annuali dell’Istat, ma anche preso atto che il sottosegretario al ministero della Salute, Antonio Gaglione, ha attivato un tavolo tecnico con le associazioni per addivenire ad una proposta unitaria di modifica della 210/92 e vista la proposta di legge presentata dagli onorevoli Valdo Spini, Riccardo Migliori ed altri, il Consiglio regionale ha dato mandato all’Ufficio di presidenza di “rappresentare al Parlamento e al Governo le istanze ricordate”.
La risoluzione evidenzia che la proposta firmata da Spini, Migliori e altri deputati, è stata elaborata dopo la riunione indetta dal Difensore civico Giorgio Morales in Consiglio regionale il 15 luglio 2006 con i parlamentari toscani.

Nel testo si afferma che essa è sostenibile sul piano finanziario e al contempo può ridurre i contenziosi, dal momento che prevede l’abolizione o quantomeno la riapertura dei termini per la presentazione delle domande, in modo da evitare proprio i ricorsi giurisdizionali da parte dei numerosi cittadini danneggiati, l’adeguamento degli indennizzi all’indice Istat e la fissazione di termini più certi per i ricorsi amministrativi con contestuale abrogazione della norma che prevede il silenzio-rigetto, costringendo spesso “i soggetti lesi ad adire la via del giudice ordinario prima ancora di ricevere la risposta da parte del ministero della Salute”.

(mc)

In evidenza